CAPITOLO 4

44 4 0
                                        

Dopo un pomeriggio di studio intenso e dopo aver chattato un po'con Clara scendo in salotto per guardare un film visto che i miei non ci saranno per un po'.
Mi sveglio di colpo. Sento dei strani rumori. Da dove provengono? Mi alzo dal letto, esco dalla camera e vedo le luci del salotto accese.
Scendo le scale,prendo coraggio e urlo 《Chi è?》.
Nessuno risposta.
Ma mamma e papà dove sono? A ecco.. sono partiti per lavoro.
 Sento una porta chiudersi. Ho paura. La luce in sala si spegne e sento dei passi. Merda. Mi accovaccio a terra impaurita. Poi le luci si riaccendono e corro velocemente in cucina. Prendo una padella. Credo e spero che la tirandola in faccia a qualcuno faccia male. Cammino lentamente verso il salotto tenendo la padella stretta con due mani《chi c’è?》urlo ancora.
mi alzo di colpo. Era solo un sogno .Mi sento sudata, strana ,spaventata.
Din don, din don. 《Ma chi diavolo è?》Guardo l’orologio poggiato sopra il caminetto. Sono le 3 di notte. Apro la porta e mi ritrovo Andrea con in mano delle birra davanti a me. 《Cosa diavolo vuoi?!》
《Ti va un po di birra?》 Mi chiede alzando una confezione di becks da 6. Sbuffo e mi giro chiudendo la porta che lui riesce a bloccare con il piede. Mi arrabbio ma non ho abbastanza muscoli per mandare via quell’essere con la forza.
Entra sbattendo la porta e lo rimprovero   《Fai come se fosse casa tua eh!》 《Già  fatto》mi dice sedendosi sul divano. Io resto in piedi. 《Allora...ti siedi o le bevo tutte io?》. Mi dice fissandomi dritra negli occhi . È così insopportabile però è una delle poche persone che non mi fissa solo la pancia o i fianchi ma mi guarda sempre in viso. Dopo queste considerazioni gli dico《Avrei una domanda…》 la sua espressione cambia e poi fa cenno di continuare. 《...perché sei venuto proprio da me?》 《Mmh fammi pensare...perchè abito qui di fronte , i tuoi non sono a casa e bere da solo fa schifo ...quindi eccomi qui. Ah e poi ho visto la tv accesa quindi ho capito che non stavi dormendo》 mi siedo sulla poltrona vicino al divano e prendo una bottiglia di birra. Non bevo di solito ma la birra mi piace parecchio.
Prendo il telecomando per cambiare canale ma lui me lo ruba prima che io schiacci il pulsante 《 ma che cosa fai?!》《c'è la partita di football sul 7》《non mi importa della tua stupida partita! Ridammi subito il telecomando!》
Sghignazza e allontana il braccio per non farmelo prendere. 《Provaci se ci riesci 》mio dio quanto amo le sfide così  aspetto un attimo e quando si distrae glielo rubo e cambio immediatamente canale ... ride e cerca di riprenderselo senza riuscirci. Dopo un po' il film non mi piace più ma non cambio per non dargliela vinta così mi addormento arrotolata nella coperta e ben distante da lui.

La sveglia sul mio telefono suona. Evviva un altro giorno di scuola. Mi alzo dal mio letto . Noto qualcosa di strano ma un urgenza mi obbliga ad andare al bagno.
 Vado in cucina e prendo una tazza; verso il latte e ci metto i cereali. Sento russare. ma i miei non erano andati via? Mi alzo dallo sgabello e vado in sala con passo felpato. 《Andrea!》urlo incredula. 《Buon giorno anche a te eh!》 Dice con la voce rauca e impastata dal sonno. Mi giro e vedo tutte le bottiglie di birra sul tavolino. Ma come ho fatto a finire sul mio letto se mi sono addormentata qui? 《Cosa c’è per colazione?》 Dice alzandosi. 《Nono fermo!》mi metto davanti a lui con un braccio che gli arriva al petto lo blocco. Sento i suoi pettorali ben scolpiti. 《Come ho fatto io a svegliarmi sul mio letto?!》 《Ti ho portato su io》 faccio una faccia incredula. 《Credevo che pesavi di più ma mi sbagliavo...o forse sono io abituato a tirare su pesanti pesi.》 Poi si sposta e va in cucina. Si prende da solo una tazza e ci versa del caffè bollente.

Mentre Andrea esce dalla porta per andare a casa sua, io finisco di fare la colazione e vado a cambiarmi. Appena esco di casa lui mi urla dal finestrino 《 vuoi un passaggio?》 《Vuoi fare brutta figura?!》dico prendendo le chiavi dalla cartella per chiudere la porta《Ovvio che no ti farei scrndere prima di arrivare al parcheggio》 che stronzo! Ma tanto era una risposta ascontata《 tranquillo preferisco prendere la mia moto》 gli dico per poi dirigermi verso il garage. Parto e per tutto il tragitto ho dietro la audi nera di Andrea. Parcheggio il mio scooter verde acqua ed entro a scuola.

we are IMPERFECTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora