CAPITOLO 5

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Passano solo le prime 3 ore e mi sembra una vita.
Al primo intervallo vado verso il mio armadietto dove vedo Clara.
《Wei,che cosa hai fatto ieri sera? Perchè non mi hai detto che sei andata da Andrea?》
Che cosa hanno appena sentito le mie orecchie?!.《Ma cosa stai dicendo Clara? Io ieri non sono andata da Andrea!》.
Appena dico questo mi guarda perplessa.
《Davvero Lena?》mi domanda. Io annuisco. 《Lena, ora non ti incazzare, ma Andrea sta dicendo a tutti che tu ieri sei andata a casa sua perché eri a casa da sola e lo volevi vedere; poi lui ti ha buttato fuori ma tu insistevi allora ti ha fatto entrare》.
Piano piano la rabbia mi sale al cervello e io divento viola. 《Che cosa ha detto?!》
Clara mi guarda impaurita e alza le spalle. Se lo trovo gli gonfio la faccia. 《Clara ieri sera ero a casa da sola   perché i miei sono via per lavoro e lui mi ha bussato con in mano delle birre, poi appena mi sono addormentata, mi ha portato a letto; questa è la vera versione dei fatti!》 .
Clara fa un'espressione sollevata e cerca di calmarmi ma purtroppo il mio unico pensiero è trovarlo e dirgliene quattro.
La campanella suona e io non vedo l'ora di uscire per vedere Andrea.
Nelle ultime 2 ore di scuola nella mia testa ci sono pensieri omicidi e pieni di rabbia.
Suona l'ultima campanella e io corro all armadietto, saluto Clara e mi metto le cuffiette...anche se ho sempre detestato chi portava le cuffiette in compagnia..ma in questo momento sono troppo irritata e l'unica cosa che mi può calmare è la musica.
Scendo dal bus e anziché andare a casa mia vado verso quella di Andrea.
Busso talmente forte che la porta potrebbe staccarsi a ogni colpo. Nessuna riposta. Mi giro e torno a casa. Quello stronzo sa che lo sto aspettando ma non gliela dò vinta.
Dentro casa mi appiccico alla finestra e attendo che rientri. Mi dimentico totalmente di fare qualsiasi altra cosa.
Alle 20.37 precise lo vedo entrare dalla porta di casa sua.
Metto le scarpe ed esco.Busso talmente forte che la porta potrebbe cedere da un momento all'altro; sento dei lamenti del tipo "sto arrivando" e apre la porta. Subito gli mollo uno schiaffo 《non ti permettere mai più di dire falsità sul mio conto!》 Sbraito. Lui rimane lì sulla porta sorpreso e senza parole. Diventa di un colore pallido e le sue pupille si rimpiccioliscono.  Dopo un po' reagisce. 《Lena abbassa la voce..ti prego..》
《col cavolo che abbasso la voce! Perché hai detto a tutti che io sono venuta a casa tua ieri sera...》 《Lena ...》
《mentre sei stato tu a interrompere la mia pace venendo a suonarmi...》 《Lena basta...》
《 con in mano dell birre...》 detta questa ultima frase la faccia di Andrea si avvicina alla mia fino a tapparmi la bocca con un bacio. Appena le sue labbra toccano le mie io mi stacco e gli mollo uno schiaffo fortissimo. Lui rimane di sorpresa. Probabilmente non è abituato a essere rifiutato. 《Ma che sei scemo?! Ma che cazzo ti passa per la testa?!》 Dico facendo due passi indietro《Sappi che non è stato piacevole nemmeno per me doverti baciare》 mi dice lui 《 e allora spiegami perchè cazzo l'hai fatto?!》sbotto con aria arrabbiata 《perché  non chiudevi quel becco!》.
《infatti non ho intenzione di chiuderlo e dopo che tu mi hai detto questo sono sempre più sicura della mia scelta...ma come ti è saltato in mente ?!》 Rimango sempre più scioccata da questo ragazzo di fronte a me, sempre più insopportabile e maleducato. 《 ora spiegami perchè non posso urlare! Altrimenti continuo finché non ti saltano i timpani》lui mi guarda con aria sconfitta e allo stesso tempo preoccupata...sembra che stia tenendo un segreto più grande di lui! Cosa sarà mai?!
《Okey, okey te lo dico ma se provi a dirlo a qualcuno ti rovino per sempre 》 《 prometto di stare zitta e di non dirlo a nessuno...e ora parla !》esita un attimo , fa un lungo respiro e bisbiglia
《Un po' di tempo fa sono uscito di casa ubriaco fradicio perché la mia ragazza del tempo mi aveva appena lasciato erano circa le 2 del mattino ..》 《e..》 《 ..una ragazza stava passando di lì  e mi ha investito; lei ha dovuto chiamare mia madre e lei da quel momento non vuole né che bevo né che esco di notte》
Lo guardo negli occhi e sembra essersi tolto un peso ,dal suo sguardo sollevato. 《Mi dispiace ma allora perché l altra notte sei venuto da me se non puoi uscire?》《mia madre ha fatto il turno di notte e quindi non era a casa》.
Mi dispiace per quello che gli è successo e vorrei chiedergli di più sulla ragazza per cui ha sofferto e sul  rapporto con sua madre ma mi limito a appoggiargli una mano sulla spalla come per dirgli " io sono qui se hai bisogno " ma non so cosa abbia capito visto che si sposta dopo essersi accorto che la mia mano era sulla sua spalla. Ok Lena. Tutto molto commovente ma ricordati che è il solito stronzo. Così mi riprendo e dico freddamente 《Buona notte》 e senza alcuna risposta me ne ritorno a casa.

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