CAPITOLO 7

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Mi sono addormentata piangendo e ora ho un disperato bisogni di farmi una doccia.
Scendo dal letto e mi dirigo verso il bagno. Mi guardo allo specchio ma mi sposto immediatamente perchè il ricordo di quello che è successo ieri mi fa venire voglia di piangere ancora. Apro il rubinetto della doccia e l’ acqua quasi immediatamente diventa calda. Entro e inizio a insaponarmi, mentre lo faccio guardo il mio corpo da sopra e decido nella mi mente che la mia pancia non dovrà più coprirmi i piedi. Dopo essermi fatta lo shampoo e il balsamo , mi risciacquo e mi avvolgo l’asciugamano al corpo. Non mi  asciugo i capelli,davamti al guardaroba scelgo dei jeans e una maglietta rosa. Menomale che oggi si entra alle 10. Prima di scendere scrivo qualcosa sul mio diario, è da tanto che non mi sfogo: "21 ottobre: Caro diario, sono stanca di essere presa per il culo da tutti per il aspetto fisico. Da oggi mi impegnerò per far vedere a tutti la mia forza specialmente a me stessa. Questa generazione la odio. Perchè le ragazze devono essere per forza magre come delle modelle? Dove è finita l'idea della donna perfetta anche un pò in carne? Voglio avere delle rassicurazioni e essere sicura di me.".
Scendo dalle scale e saluto mamma, che mi ricorda di prendere le chiavi di casa. Mentre mi dirigo a scuola penso a come si svolgerà la mia giornata e a tutti gli impegni che ho preso ; ora però devo andare in biblioteca a prendere dei libri prima della lezione di storia. Appena entro dalla gigantesca porta mi sembra di essere invisibile fino quando sento Clara urlare a squarciagola 《Lena ho una notizia scioccante!》non ho idea del perchè sia così entusiasta, ed è pure mattina 《dimmi...》 le dico e lei quasi urlando dice 《 Diego mi ha chiesto di andare con lui alla festa di halloween!》. Wow che notiza sono felice per lei e anche perchè così non sarò costretta ad andarci .《 Grandioso! Non me lo aspettavo!》 《 È stato super carino e dolce...》 Inizia a raccontarmi ma io la interrompo subito 《Me lo puoi raccontare dopo? Devo andare a prendere dei libri in biblioteca...》 Un po’ triste ma spensierata risponde 《 Va bene a dopo!》. È assurdo come un ragazzo riesca a farla diventare così gioiosa, ma se la fa soffrire gli strappo i capelli uno a uno.
Mentre vado verso la libreria continuo a pensare a Clara e al suo sorriso e mi domando perchè una ragazza così bella e solare corra dietro a un coglione del genere. Scaccio i pensieri e mi dirigo verso lo scaffale dove sono depositati i libri di storia quando  mi accorgo di essere osservata; mi giro e vedo Andrea che mi saluta con un ‘’ciao’’. Ecco ci mancava solo lui .
Decido di non rispondergli ma gli sorrido. Nemmeno il tempo di tre secondi me lo ritrovo a 20 centimetri 《tutto bene Lena?》certamente, apparte che il tuo amico mi ha fatto passare la notte a piangere.《Si》mento. 《Non sono un esperto ma riesco a capire quando la gente racconta bugie...》《Andrea non stressarmi, non mi va di parlare》 rispondo e sposto l'attenzione sullo scaffale.
Sottovoce accenna:《comunque prego ...》 ma che cavolo vuole e cosa sta dicendo? Non capisce che voglio essere lasciata stare? 《Perché dovrei ringraziarti?》guardando in basso risponde 《Perché ho reso felice la tua amica 》《Che cosa intendi...》 non mi lascia nemmeno finire la frase che mi spiega 《ho scritto un messaggio a Diego in anonimato per dirgli di invitare Clara alla festa di halloween..》sono scioccata《.. e credo che lo abbia fatto, visto che la tua amica ha un sorriso a 32 denti sul viso》. Non riesco a non sorridere , abbasso il viso e quando lo rialzo sta sorridendo anche lui così gli chiedo 《e perche lo avresti fatto?》《non lo so il perchè ma credo che se lei sta bene stai bene anche tu e in questo periodo ho fatto lo stronzo con te; l’ ho fatto anche per farmi perdonare della cazzata dell' altro giorno》 Ma perchè gli importa così tanto che io stia bene? Non mi conosce nemmeno . 《Bhe .. grazie allora 》gli rispondo e lui con un sorriso fiero mi fa
l’ occhiolino. Torno a concentrarmi sullo scaffale quando, mentre cerco di capire quale è il libro che devo prendere ,un libro mi cade.
Mi abbasso per prenderlo ma i miei jeans si strappano sul di dietro e appena me ne accorgo mi butto sulla libreria di schiena per non far vedere lo strappo ma credo di essermi schiantata un po’ troppo forte contro la libreria perchè tutti i libri iniziano a cadere creando una confusione immensa sul pavimento. La signora addetta alla libreria appena sente il rumore mi fulmina e inizia a insultarmi ad alta voce.
Dice qualcosa e poi si avvia verso
l’ ufficio del rettore. Vado nel panico e inizio a raccogliere più libri possibili ma così facendo li sto mischiando sempre di più. Qualcuno  mi tocca la spalla ma lo ignoro; questo qualcuno lo fa ancora una volta così mi giro per vedere chi è. Andrea.《 Hei, calmati sistemo tutto io ma credo che dovresti andare nell’ aula degli oggetti smarriti 》mi suggerisce con un sorrisetto, lo ringrazio con lo sguardo e corro verso il bagno. Decido di chiamare  Clara sperando che non abbia già iniziato la lezione di spagnolo. Dopo il terzo squillo mi risponde 《 Dimmi Lena, che cosa è successo?》la interrompo bruscamente e le dico 《Spero vivamante che tu non sia in classe. Vieni al bagno vicino la libreria, seconda porta! SUBITO! è una questione di vita o di morte》 okey, forse sono stata un po’ esagerata《 arrivo subito!》 e riattacca. Dopo due minuti sento bussare alla porta del bagno e apro la porta. Mi ritrovo davanti Clara che respira a stento e preoccupata mi chiede 《Cosa è successo?》 decido di non raccontarle tutto l’ accaduto perchè staremmo qui delle ore così taglio corto e le dico:《devi andare nell’aula degli oggetti smarriti e devi cercarmi un pantalone, il mio si è stracciato》 mi fa cenno di ‘’sì’’ con la testa ed esce. Rientra dopo cinque minuti con un paio di leggins fucsia attillati dicendomi che erano gli unici pantaloni presenti. Mi obbliogo a indossarli ed esco dal bagno. La abbraccio e le prometto di raccontarle tutto alla pausa pranzo. Vado verso l’aula di storia senza il testo e appena il professore mi vede inizia a rimproverarmi per il ritardo e per il libro. Mi scuso e mi nascondo in fondo all’ aula. Con questi pantaloni mi sento a disagio e  sono ridicola, in più tutta la mia cellulite è ben visibile ma senza questi leggins "salvavita" non mi sarei mossa dal bagno fino a quando a scuola sarebbe rimasta solo la bidella, perciò mi tranquillizzo. Dopo una ventina di minuti una voce dal corridoio dice al professor Larry che la signorina Lena è richiesta dal preside urgentemente. Il professore acconsente e solo quando i miei compagni si girano a fissarmi mi rendo conto che devo uscire. Mentre attraverso la classe mi sento osservata; sicuramente tutti si staranno chiedendo il perchè io sono richiesta dal preside, e anche io me lo sto domandando. Due volte dal preside in meno di due mesi, fantastico! Esco dall’aula e tra tutte le persone possibili mi ritrovo davanti Andrea. Guarda divertito il mio ‘’nuovo’’ indumento e mi dice 《dobbiamo parlare》.

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