Prendere o lasciare.

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E non si è fatta più vedere.

Ironia del destino, di tutte le volte in cui l'ha supplicata di starlo a sentire e non lo ha fatto, le è venuto in mente di seguire il consiglio proprio l'unica volta in cui non avrebbe dovuto, forse. E' a questo che pensa Massimo, mentre legge e rilegge sempre la stessa riga dello scritto di storia contemporanea sostenuto ieri dai suoi studenti, senza capire un cavolo di quello che ci sia scritto.

Anche se non vorrebbe, la vede ovunque, più che mai adesso che non c'è, la vede ridere negli angoli di casa, spaparanzata sul divano a fissarlo con quella sfacciataggine che l'ha sempre contraddistinta, la vede aggirarsi per le stanze e fargli un milione di domande come se lui fosse onnisciente, come se potesse darle tutte le risposte del mondo, e la vede prenderlo in giro, soprattutto, la cosa che più gli manca di lei è il sentirsi prendere in giro, gli mancano le sue mani dolci e le sue labbra che ha cercato così disperatamente di evitare tutte le volte che il bisogno impellente di baciarla si impadroniva di lui e i suoi occhi così grandi che alla fine sono riusciti a catturargli tutto il cervello, ogni angolo e ogni anfratto, ogni ora, ogni minuto di ogni giorno, tutto gli parla di Sara, tutto gli parla di quello che avrebbero potuto vivere se lui fosse stato meno codardo, tutto gli dice che ha fatto bene a mandarla via e allo stesso tempo che tra tutti gli errori che ha fatto questo è stato il peggiore, e non sa più che fare, addormentarsi con un pensiero fisso e svegliarsi senza che le cose siano cambiate, al punto da non capire più se abbia dormito o sia rimasto semplicemente sveglio tutta la notte a riflettere, non gli era mai successo e spesso, quando si guarda allo specchio, si commisera, pensando "Ma guarda che ti doveva capitare a cinquant'anni, Max...", quando lo sguardo gli scivola distrattamente sul calendario appeso alla parete accanto alla finestra dello studio, si stupisce che sia passato un mese esatto dall'ultima volta che l'ha tenuta tra le braccia anche se non ne aveva il diritto, è andato a controllare i giudizi finali incollati alla bacheca fuori dalla sua scuola dieci giorni dopo la fine delle lezioni, ha scoperto che l'hanno promossa senza addebitarle alcuna materia da superare a settembre e la cosa lo ha reso felice e gettato nel baratro allo stesso tempo perchè ha pensato che se lei non ha bisogno di lezioni supplementari, ha tutta l'estate davanti per fare quello che le pare e il fatto che "quello che le pare" non abbia più implicato lui, per la prima volta lo ha fatto innervosire.

E ci ha provato veramente ma non c'è riuscito, perchè la verità è che la vita senza Sara fa schifo, ma si è sempre ripromesso che se avesse provato ad allungare un solo dito sul cellulare per chiamarla, quel dito se lo sarebbe tagliato e la consapevolezza di tenere alla propria incolumità lo ha aiutato a non creare ulteriori problemi, e così si è sentito forte e si è sentito spento, e si è sentito vero, vivo anche, vivo e coglione, e ha scoperto che aveva ragione, povero stupido, Sara aveva ragione, ha sempre avuto ragione, su tutto, su ogni singola parola che ha pronunciato, non l'ha più nemmeno incontrata di sfuggita, non sa che fa, che pensa, che vede, che indossa, che vive, non sa e a volte si dice che è meglio non sapere, altre, come in questo momento, pagherebbe per averla intorno, altre volte, come questa, sa che se solo lei provasse ad abbracciarlo, a sedersi sulle sue gambe o addirittura a baciarlo, la terrebbe incollata al pavimento tutta la notte e un brivido di terrore gli corre lungo la spina dorsale quando alza la testa e incrocia il proprio riflesso nella cornice che troneggia sulla scrivania accanto a lui, una cornice con all'interno una foto che lo ritrae al mare con Alice, almeno dieci anni prima di conoscere lei, era felice? No, non lo era, ma almeno non era dannato!

Ha ricevuto già le prime offerte di vacanze al mare dagli amici di sempre e mai come quest'anno è motivato a partire, tutto pur di dimenticare. Sta giusto per prendere il cellulare e avvertire Pietro, suo storico compagno di partite a calcetto, che anche quest'anno si unirà a lui e alla sua famiglia per passare un paio di settimane nella villa al mare del loro amico Marcello, anche se Alice non ci sarà, quando quest'ultimo squilla prima che lo tocchi.

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