Quando Sara arriva in ospedale, in fondo al reparto ci trova solo due persone: Pietro e Daniele. Li raggiunge facendo finta che rivedere il ragazzo dopo due anni non le provochi un profondo senso di rammarico alla bocca dello stomaco e si siede accanto a loro "Buongiorno..." sussurra, Daniele le fa un breve cenno con la testa mentre Pietro, dopo essersi accorto dell'aria tesa che c'è tra i due, decide che il suo tempo lì è finito, si alza guardando distrattamente l'orologio "Ragazzi, scusate ma io tra un po' ho l'apertura dell'officina, se avete novità non esitate a telefonare, a più tardi!" poi si allontana svelto, senza voltarsi indietro. Rimasti soli, Sara e Daniele fissano ognuno le proprie mani intrecciate in grembo, con ostinazione, fino a che Daniele non sbuffa "Che sei venuta a fare? A portartelo via una volta che si sarà svegliato? Perchè in caso non te lo ricordassi, Massimo non ti vuole!" Sara si volta lentamente verso di lui, non lo biasima per il tono aggressivo, lei farebbe la stessa cosa al suo posto, ma le sembra assurdo che lui la odi ancora dopo tutto questo tempo "Scusami ma tu non eri fidanzato? Non mi avevi dimenticata? Sì, non fare quella faccia, me lo ha detto Aurora! Perchè questa aggressività adesso?" Daniele stringe i pugni "Sì, sono fidanzato e sono felice e sì, pensavo di averti perdonata ma ora mi accorgo che era solo perchè non ti avevo davanti agli occhi, sei sparita da un giorno all'altro senza una spiegazione, come pensi che mi sia sentito? Magari venire via con me ti sembrava un passo troppo grande e lo voglio anche capire ma non pensi che meritassi almeno di sentirmelo dire, Sara? Il punto è che anche quando uscivi con me, tu lo facevi solo per dimenticare lui e quando hai capito che non potevate stare insieme, non hai più pensato a niente e a nessuno, sei passata su tutto, hai schiacciato tutto quello che avevi, per cosa poi? Per lui, Sara ma lo capisci che hai fatto un'enorme cazzata o non lo capisci?" Sara respira forte, Daniele ha pienamente ragione e lei non può che prenderne atto ma è così stanca di dover dare spiegazioni a tutti, di doversi giustificare, di dover dare un nome a quello che sente, di dover catalogare i suoi sentimenti, di dover provare, di dover portare avanti discorsi che non si sa dove andranno a finire, di partire per spedizioni che solitamente finiscono male, è stanca, è tanto stanca, lei vuole solo che Massimo stia bene, con o senza di lei, nient'altro, e lo dice all'ultima persona che in questo momento dovrebbe sentirselo dire ma mai come questa volta non dipende da lei, è stato Daniele ad aprire il discorso, è arrivato il momento che si prenda le conseguenze del suo gesto. "Ascolta Daniele, tu hai ragione, hai ragione su tutto, ma su una cosa ti sbagli, non sei stato un ripiego, non lo sei mai stato, io sono uscita con te perchè pensavo che mi avresti davvero potuta rendere felice ed ero andata anche da lui, a dirgli che me ne sarei andata perchè lo avevo deciso sul serio, ma all'ultimo momento..." ...e per un istante sente ancora il respiro di Massimo accanto all'orecchio, le sue labbra sulle proprie, morbide e voraci, le sue mani che la toccano con delicatezza e passione e infine i suoi occhi, che la guardano per tutto il tempo come meriterebbe di essere guardata ogni donna dall'uomo che ama... "...non ce l'ho fatta! Mi dispiace, lo so che è da pazzi e che Massimo forse non cambierà mai idea ma a me non importa niente, lo capisci? Devo sapere che sta bene perchè lui è l'amore della mia vita e niente e nessuno potrà cambiare questa cosa, mi dispiace, ci ho provato veramente, non posso sfuggirgli, non so se conosci tutta la storia ma suppongo che Aurora te l'abbia raccontata, sappiamo tutti e due che parla troppo, quindi saprai anche che sono anni ormai che cerco di andare avanti, non posso, scusami, ho sbagliato, ma io davvero non posso! Lo amo e se non posso starci insieme, poco importa, preferisco sapere che l'ho perso ma che esiste ancora da qualche parte piuttosto che pensare di averlo perso senza poterlo mai più ritrovare, capisci?" poi tace, scossa dalla confessione e Daniele la guarda ad occhi sgranati, incredulo, infine annuisce "Capisco! Adesso capisco e capisco anche che se fossi venuta con me, saresti rimasta con il pensiero sempre a lui e forse è stato meglio così, è stato meglio che tu non sia venuta! Adesso scusa ma devo andare, ci vediamo più tardi!" poi si alza e va via, come suo padre, senza voltarsi indietro e mentre lo guarda allontanarsi Sara capisce cosa le è sempre piaciuto di lui, il suo essere comunque cavaliere, in qualsiasi situazione, il suo non essere capace di offendere, Daniele che è bellissimo e dolce e merita una ragazza che lo ami da impazzire, Daniele che adesso è arrabbiato ma un giorno capirà, Daniele che sparisce in fondo al corridoio lasciandole la consapevolezza di essere felice di averlo conosciuto, Daniele che le ha insegnato una cosa immensa: nella vita si può essere felici con tantissime persone ma quella del cuore è una sola e se glielo chiedessero a bruciapelo ora lei saprebbe cosa rispondere. "Ma tu hai amato veramente almeno una volta nella tua vita?". "Sì!". "E come si chiamava?". "Massimo!".
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Le prigioni di Garibaldi.
RomansMassimo è un professore universitario tutto d'un pezzo, che ama il suo lavoro e che il tempo ha un po' scolorito, tuttavia la sua vita non ha nulla da invidiare a quella degli altri, è normale ma sopratutto serena, sì, la serenità regna sovrana in c...