Un destino che sembra essere segnato.

519 21 6
                                    


"Allora, Max, hai presto tutto? Non è che poi ci costringi a tornare indietro come l'anno scorso perchè avevi dimenticato il cellulare, vero?" scherza Marcello cercando di risollevare il morale a Massimo che tutto sembra fuorchè uno che sta per andare in vacanza, lui annuisce distratto guardando malinconicamente la porta di casa per l'ultima volta, poi prende posto accanto all'amico, in macchina, e aspetta pazientemente che inizi il viaggio verso la casa al mare che li ha visti ragazzi, giocare a calcio sulla sabbia fino a tarda notte e cenare con anguria e birre ghiacciate con l'avvicinarsi della maturità, che li ha visti preparare gli esami universitari, ha visto le crisi isteriche di Pietro che alla fine ha deciso di lasciare per dedicarsi ad una vita da meccanico, più adatta alle sue inclinazioni, che ha visto Marcello stringere i denti per diventare avvocato quando i tomi di diritto privato lo guardavano male dalla sua scrivania e ha visto Massimo studiare una settimana prima e passarli tutti con la media del trenta, o quasi tutti, facendo imprecare i suoi migliori amici e successivamente li ha visti adulti, con marmocchi da crescere, vacanze da infilare tra assurdi orari di lavoro e mogli bellissime sempre più pazze di loro, o almeno così sembrava...Marcello piomba tra i pensieri di Massimo come un calabrone sul fiore più succulento del giardino "Max, ma mi stai ascoltando? Hai capito cosa ho detto? A proposito delle ragazze che sono già lì ad aspettarci e per questo sono venuto a prenderti da solo?" Massimo lo guarda ma non lo vede, sta decisamente pensando ad altro.

Le ragazze in questione sarebbero Cristina, la moglie di Marcello, e sua figlia Aurora, Pietro li raggiungerà tra poco più di una settimana con tutta la sua famiglia mentre Andrea, il primo figlio di Marcello, quest'anno resterà in città a causa della nuova relazione da poco intrapresa e che non può tenerlo segregato al mare per due mesi senza contatti con il mondo esterno, è questo che gli sta raccontando Marcello, ridendo di suo figlio e della sua prima vera cotta, quando si accorge che Massimo è assente, è lontano, perso in chissà quale angolo remoto della propria memoria "Max, scusa se te lo chiedo, ma ti vedo troppo distratto, pensi ad Alice?" ...un foglio dello spartito che sta suonando scivola sul pavimento, lei si alza fulminea dal divano su cui lo stava ascoltando suonare -in un pomeriggio in cui lo ha supplicato di poter restare mezz'ora oltre la fine della lezione- e lo raccoglie, ma prima di renderglielo ci lascia sopra un bacio tutto rossetto rosso e tenerezza, Massimo lo guarda e vorrebbe arrabbiarsi e accusarla di averglielo rovinato ma poi non riesce a trattenersi e le sorride... "Sì, pensavo a lei..." Marcello annuisce comprensivo "Ti va di raccontarmi come ti senti?"...  il campanello che suona impaziente, lui che va ad aprire trovandosela davanti con il naso rosso dal freddo e una sciarpa enorme intorno al collo "Che ci fai qui? E' domenica!" il suo solito sorriso birichino e un'alzata di spalle "La signora c'è?" Massimo la guarda sorpreso "No, cercavi lei?" e Sara che scuote la testa "No, sto andando a pattinare, vuoi venire?" e la risposta più ovvia "Lo sai che non posso!" altra alzata di spalle "Non importa, almeno ci siamo visti!" e un bacio sul naso che profuma di lucidalabbra alla ciliegia e di aria natalizia... "Mi sento male..." risponde Massimo, senza aggiungere altro, fermo alla notte di quindici giorni prima, la notte in cui Sara ha definitivamente smesso di far parte della sua vita. 

Aurora si volta verso la sua migliore amica e sorride trovandola stesa sulla sabbia a prendere il sole pomeridiano e ad ascoltare musica, con un gesto repentino le sfila l'auricolare dall'orecchio sinistro, la ragazza si volta verso di lei "Che c'è?" chiede infastidita, Aurora scoppia a ridere, trovandola estremamente divertente "C'è una cosa che non ti ho detto! La vuoi sapere?" lei si tira su a sedere e toglie gli occhiali da sole "Non mi dire che ti ha riscritto Matteo!" esclama inorridita, il sorriso di Aurora si allarga "No, grazie al cielo! Tu non lo sai perchè non sei mai venuta qui con me prima, ma di solito ogni anno si unisce a noi un amico dei miei! E' un sacco figo, lo sai che da piccola avevo una cotta per lui?" la sua amica storce la bocca con una punta di rammarico nella voce "Ma sarà un vecchio, scusa eh, ma quanti anni ha tuo padre?" Aurora ride ancora, adora la sua migliore amica, non può credere che esista al mondo una ragazza più schietta e più simpatica "Sì, ma tu non guardare mio padre! Questo è davvero carino, cioè, non glieli dai cinquant'anni, anzi quando ti dice la sua età resti sconvolta perchè giuro che ne dimostra almeno dieci di meno, è altissimo, è magro, slanciato, non ha la pancetta, nemmeno un filo, veramente, poi è brizzolato ma poco, cioè quel brizzolato sexy, non so come definirlo..." la seconda ragazza scuote la testa e si rimette stesa, inforcando nuovamente i suoi preziosi occhiali "Ma non è che ti piace ancora?" chiede poi, Aurora scuote la testa "No, è proprio un bell'uomo ma sai già per chi batte il mio cuore..." la ragazza stesa poggia una mano sulla sua "Ti passerà prima o poi, dalle tempo..." dice riferendosi alla cotta disastrosa che Aurora prova per Alessandro, figlio di Pietro, da quando avevano quattordici anni, Aurora annuisce e si stende accanto a lei "Hai ragione, forse un giorno mi rassegnerò al fatto che gli piacciono i ragazzi, chissà quando..." poi sospira affranta e tace, mentre la sua amica infila nuovamente l'auricolare e guarda il cielo, con la consapevolezza che nella vita devi rassegnarti presto a non poter vivere gli amori impossibili che incontri lungo il cammino oppure non farai altro che pagarne le conseguenze per sempre.

Marcello inchioda davanti al cancello della villetta al mare che i suoi genitori gli hanno gentilmente concesso da sempre per passare le vacanze e scende dall'auto, Massimo lo segue mentre fa il giro e recupera le valigie che il suo amico gli ha già tirato premurosamente fuori dal bagagliaio "Vedrai, ti piacerà come ogni anno e alla fine dell'estate starai decisamente meglio!" dice Marcello battendogli sulla spalla, Massimo annuisce "Certo..." mormora poco convinto mentre lo segue verso la casa. 

Cristina guarda le due adolescenti stese al sole mano nella mano che condividono lo stesso paio di auricolari e sorride "Ragazze, sono arrivati, venute a salutare!" esclama poi, Aurora si tira immediatamente su, trascinando la sua migliore amica per un braccio "Vieni, poi mi dici se non è un figo!" le dice sotto voce mentre sua madre le chiede di ripetere quello che ha detto, guardandole con cipiglio severo e loro le scoppiano a ridere in faccia, bellissime e complici come solo due ragazzine che si adorano sanno essere.

Massimo sta sorseggiando la limonata che gli ha gentilmente offerto Cristina al suo arrivo quando vede arrivare Aurora in costume da bagno, i piedi sporchi di sabbia infilati nelle sue inseparabili infradito rosa e i capelli incollati dalla salsedine tirati su da un altissimo chignon improvvisato, la ragazza gli corre incontro sorridendo e stampandogli un bacio sulla guancia "Ciao, Max! Come stai?" lui le sorride "Bene, tu ancora meglio, vedo! Come sei cresciuta! Tutto bene a scuola?" le dice fingendo uno sguardo severo, lei ride "Sì, come sempre, sai che sono..." ma non fa in tempo a finire la frase perchè un'altra ragazza compare sulla scena, rubandole le parole di bocca "...la solita secchiona!" e mentre Massimo e Aurora si voltano, lei indispettita e lui pregando disperatamente di aver solo immaginato quella voce, lei si ferma e li guarda divertita e senza riuscire a credere ai suoi occhi. Aurora guarda la ragazza dai lunghi capelli rossi e il succinto costume giallo, poi torna a voltarsi verso Massimo "Max, lei è la mia migliore amica, si chiama Sara!" Sara gli tende la mano, cercando di non ridere "Piacere!" e lui, fulminandola con lo sguardo, gliela stringe con riluttanza, tirando fuori un forzatissimo "Piacere mio!" poi si guarda intorno in cerca di un appiglio che trova quando poggia accidentalmente una mano sulla tasca dai pantaloni "Scusate ragazze, devo aver dimenticato il portafogli in macchina, torno subito!" poi fila via, quasi senza fiato. 

Sta controllando che il suddetto portafogli sia nel portaoggetti, dove ricorda di averlo infilato, quando sente la sua voce alle proprie spalle "Guarda che non c'è bisogno di scappare, non ti darò nessun fastidio!" Massimo si volta lentamente e la guarda"Non stavo scappando, come hai fatto ad allontanarti senza che capissero che stavi venendo da me?" lei lo guarda come se fosse un imbecille, come lo guarda la maggior parte delle volte a dire il vero "Ho detto che andavo a controllare se avevo dimenticato il cappello in spiaggia! Ma guardaci, non stiamo nemmeno insieme e ci stiamo nascondendo come due ladri!" lui scuote la testa "Facciamo così, dato che a quanto ho capito dovremo passare un mese e mezzo se non di più a stretto contatto tutti i giorni, cerchiamo di rendere questa cosa sopportabile per te ma soprattutto per me, chiaro?" lei annuisce sbrigativa "Chiaro! Ti starò quanto più lontano possibile, a patto che tu faccia lo stesso!" gli dice poi guardandolo furba, Massimo la fissa in tralice, fingendo di non aver colto la provocazione "Benissimo! Allora comincia con il tornare di sopra e il non fare più finta di aver dimenticato oggetti in spiaggia per parlarmi!" ma se pensa di aver ancora bisogno di rimetterla in riga, si sbaglia, ormai quel tempo è bello che terminato, Sara annuisce ancora "Certo! Volevo assicurarti che la cosa non fosse stata fatta apposta, detto questo, ti saluto!" e gira i tacchi allontanandosi velocemente e lasciandolo solo con il tramonto che lo guarda e sembra prenderlo in giro e con la vita che si diverte da matti a dare lezioni a lui che le lezioni le tiene agli altri da trent'anni, a lui che oggi ha imparato che non importa quanto difficile possa essere affrontare i tuoi demoni, se non lo fai immediatamente, non ti daranno scampo e che non c'è battaglia che tenga quando vuoi affrontare l'amore, perchè se lui ha deciso di metterti al tappeto, prima o poi lo farà, e Sara è come l'amore, ora lo sa, ha provato ad affrontarla inutilmente, alla fine, contro ogni logica, lo ha messo al tappeto, al punto che adesso persino l'idea di dover passare anche l'estate ad evitarla, un'idea che prima lo terrorizzava, ora lo rende irrimediabilmente euforico.  



Le prigioni di Garibaldi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora