9 anni

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Un altro giorno e ancora quel incubo che tormenta da 9 anni,nove anni ad essere torturata ogni sera dai ricordi da bambina,orribili,freddi,insensati.

Mi alzo dal letto e corro in bagno per farmi la doccia,poi mi trucco poco e mi sistemo i capelli.Dopo mi vesto con jeans bianchi strappati e una maglietta maniche corte,e le mie adidas.
Scendo e vado a prendere il mio caffè in cucina,è sempre buia questa casa,mia cugina va a scuola tre ore dopo di me e mia zia pure,così loro dormono ancora e non li vedo quasi mai,tranne il sabato e la domenica,anche se sono sempre con H.

Arrivo a scuola e dopo aver salutato H entriamo in classe,l'ombra di quei ragazzi non c'è eppure non erano i pilastri di questa scuola.Tutte le tre ore di lezione,interrotte li penso a Kol ed io,staremo "insieme" per due mesi ,dovremmo conoscerci,li dovrò dire quello che mi è successo e il motivo per cui io sia così,ma è difficile dire tutto.

Il suono della campanella per avvertire la quarta ora,mi fa tornare in classe,tutti escono per andare insieme ai loro nuovi "amici",Hayden ed io rimaniamo a discutere un po' per poco
"Bene allora,ci vediamo all'uscita,stai attenta è un Miller!"mi avverte H,so chi è,lo so benissimo
"Si,si,a dopo H"la saluto per poi uscire dalla classe,vado verso i cartelloni per vedere dove ci dobbiamo incontrare,alla sala canto,bel posto direi.
Mi incammino verso la sala più bella di tutta la scuola,mi piace cantare anche se mi piaceva quando ero piccola,ora,se ci provo potrei avere in mente tutto quello che è successo in passato.
Mi fermo davanti alla porta,respiro profondamente,e se lui non c'è?
Mi faccio coraggio e apro la porta,appena la spalanco delicatamente lo vedo la seduto su una di quelle sedie/sgabello che si fuma una sigaretta,ignoto che io lo stia guardando
"Ciao..."lo saluto avvicinandomi,lui mi guarda e fa un finto sorriso
"Ciao,sei in ritardo!"puntualizza lui,mi sono preparata mentalmente a questa giornata,so com'è un Miller,in famiglia sono in cinque,tre fratelli,tutti maschii e solo uno è più grande di tre anni rispetto a Kai,infatti è il ragazzo di mia cugina,lo vedo sempre in casa in estate,siccome mia zia parte per lavoro,ed è stronzo.
"Si ecco,non trovavo l'aula"mi difendo,lui spegne la sigaretta e si siede sui gradini del palco e io faccio lo stesso.
"Allora non voglio essere qua,odio questi "laboratori"dice con tutta sincerità ed arroganza,sincero il ragazzo.
"E secondo te io ne abbia voglia,scusami ma preferivo qualcun altro che te!"dico sincera anche io
"Wow,fredda...allora iniziamo cosa ti piace fare?"mi chiede
"Guardare Netflix,ballare,disegnare...e cantare"dico,non dovevo dirlo,lui mi guarda con gli occhi luminosi e sorride
"Cantare,vai canta!"mi ordina,io faccio no con la testa
"No,non ora,tocca a te,cosa ti piace fare?"chiedo cambiando argomento
"Okay,mi piace andare in moto,fumare,bere"dice Kol con tutta l'autostima del mondo
"Fumare e bere,strano..."bisbiglio scrivendo sul foglio
"Ti prego canta,ti sto pregando e non lo faccio quasi mai,mi annoio e abbiamo ancora un'ora,daii"esclama,potrei farlo,potrei tornare a cantare,annuisco e salgo sul palco,accendo il microfono e inizio a cantare let her go.
Canto,arrivo al ritornello e iniziano le immagini,le urla,le parole dolci di mia madre e le parole orribili di mio padre,mi blocco,ho lo sguardo perso nel vuoto,pronta a scoppiare.
"Perché ti sei fermata,hai una voce incredibile"dice,io,non lo sto più ascoltando,rivedo le immagini
"Kol ci vediamo domani a casa tua,come avevamo detto,alle 11.30,ciao"dico salutandolo e me ne vado di corsa,Kol non è così,è stronzo,lo sanno tutti.
Corro in camera mia e mi chiudo come ogni santa volta da 9 anni.

Maybe...somedayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora