Harry Potter era appena rincasato dopo una giornata estenuante al lavoro.
Aveva ottenuto quel lavoro solo da qualche mese e alcune volte gli capitava di avere orari lunghissimi e impossibili.
Quel giorno, però, aveva fatto ancora più tardi, perché era passato dalla Tana per una questione estremamente importante e delicata.
Il ragazzo sorrise aprendo la porta con una mano e stringendo la scatola blu dentro la tasca del suo giaccone.
Appena fu entrato lo sguardo gli cadde sull'orologio sul muro di fronte a se che indicava le quattro e mezzo di mattina.
Scosse la testa. Gli era dispiaciuto tantissimo svegliare i signori Weasley, ma non aveva mai tempo, perciò quello era stato l'unico momento che era riuscito a ritagliarsi per visitarli e parlargli.
Il ragazzo stava per salire le scale, quando vide Ginny seduta al tavolo del salotto alla sua sinistra, con le braccia incrociate sul ripiano e la testa appoggiata su di esse.
Harry sorrise, probabilmente aveva cercato di rimanere alzata per aspettarlo, ma alla fine era crollata.
Prendendola tra le braccia, la portò al piano di sopra in camera da letto e la adagiò sotto le coperte. Era fine Aprile, ma lì in Inghilterra faceva ancora parecchio freddo, perciò la coprì con il lenzuolo e la trapunta per tenerla al caldo. Ginny era talmente bella mentre dormiva. Non che non lo fosse normalmente, ma vederla così serena mentre dormiva era una gioia per lui.
Sospirando e passandole una mano su una guancia, si ritirò in bagno a fare una doccia dopo quella lunghissima giornata.
Quando uscì, con la maglia e i pantaloni del pigiama addosso, i capelli bagnati e gli occhiali in mano, trovò la ragazza sveglia e seduta sul letto a gambe incrociate.
"Ciao..." gli disse sorridendo: "Quando sei arrivato?" gli chiese passandosi una mano tra i capelli per pettinarli al meglio.
Harry sorrise: "Mezz'ora fa. Mi spiace averti svegliata..." le disse baciandola.
Lei sorrise e rispose: "Mi dispiace di essermi addormentata..."
Harry rise: "Non devi dispiacerti, non dovresti aspettarmi alzata, lo sai." le sussurrò all'orecchio facendole alzare gli occhi al cielo.
Ginny si stese nuovamente sul materasso con le braccia incrociate e un adorabile broncio sul viso: "Sono adulta, posso fare quello che mi pare. Se mi va di aspettarti alzata posso farlo, è solo che... ieri ho avuto un allenamento un po' duro con le ragazze e alle due mi sono addormentata... tu piuttosto dovresti dormire! Dove sei stato fino a quest'ora?" gli chiese guardandolo incuriosita.
Haary prese semplicemente il cappotto e lo mise di fianco a se sul letto guardandola negli occhi.
"Vediamo, sono stato all'accademia per dare il benvenuto a delle nuove reclute in ritardo... Sono stato a Diagon Alley per qualche giro di perlustrazione con Ron, sono stato a Hogsmeade e dopo qualche appostamento sono andato a trovare velocemente Neville a Hogwarts." disse elencando sulle punte delle dita.
"Ah sì, e come sta?" chiese Ginny sorridendo al ragazzo sempre così premuroso.
Harry sorrise: "Sta bene, ti saluta..." disse sorridendo e continuando subito dopo: "... infine, bé... sono andato alla Tana."
Ginny guardò Harry confusa: "Perché sei andato alla Tana? Non dirmi che c'erano problemi...?" chiese preoccupata.
Harry scosse la testa sorridendo: "No, nulla del genere... dovevo discutere di un paio di cose con tuo padre, tutto qui." le disse criptico.
Ora, Ginny era una ragazza molto sveglia che, normalmente, capiva al volo le situazioni, ma essendosi appena svegliata dopo poche ore di sonno ed essendo le cinque del mattino, il fatto che Harry avesse discusso con suo padre non le disse nulla.
"Oh..." disse sbadigliando: "E di cosa avete parlato?" chiese al ragazzo, che arrossì un po' sulle guance.
Lui sospirò e infilò la mano nella tasca della giacca: "Bé, ecco... in realtà, abbiamo parlato di te..." disse deglutendo a disagio.
"Harry, non ti starai mica trasformando in Ron, vero? Non dirmi che inizierai a balbettare..." gli chiese vedendolo arrossire tanto.
Il ragazzo scosse la testa: "No, no assolutamente, è solo che... bé... volevo farti una domanda..." disse tutto d'un fiato.
Ginny guardò il ragazzo ancora più confusa: "Non capisco... sei andato dai miei genitori per chiarirti su qualche cosa e ora fai una domanda a me?" chiese.
Harry sorrise e la fissò negli occhi scuri, sicuro che ci sarebbe arrivata presto.
Dopo ancora qualche secondo di confusione, a Ginny cominciò a venire un sospetto. Possibile che... le stesse per... stesse cercando di chiederle...
"Ginevra..." iniziò lui cercando di non essere troppo impacciato.
Lei trasalì sentendo il suo nome per intero e lo guardò sbalordita e felice.
"Io ti volevo chiedere... ehm..." fece una pausa per prendere un respiro profondo: "mi vuoi sposare...?" chiese lentamente quasi spaventato dalle sue parole.
Ginny spalancò gli occhi. Stava succedendo davvero, ciò che aspettava da tutta la vita era davvero arrivato.
Sorrise e guardò gli occhi verdi del ragazzo che tanto amava, ci vide attesa, speranza e paura.
Per non farlo attendere ancora, annuì. Annuì senza sosta: "Sì! Certo che lo voglio!" disse felice più che mai.
Poi sentì l'anello scivolare e adattarsi perfettamente al suo anulare sinistro.
Era stato un momento perfetto, benché fossero le cinque del mattino e si fosse svegliata dopo solo tre ore di sonno.
STAI LEGGENDO
HINNY - UN AMORE ETERNO
Fanfiction"Io ti volevo chiedere... ehm..." fece una pausa per prendere un respiro profondo: "mi vuoi sposare...?" chiese lentamente quasi spaventato dalle sue parole. 3° #hinny 8/8/2018 4° #hinny 28/8/2018