La sua pelle era candida come la neve, tanto da farla sembrare trasparente, un fantasma che fluttua silenzioso tra le gente senza essere visto; eppure lei c'era, e quel candore la faceva apparire così pura, ma dentro di lei c'era tanta oscurità.
Era luce e ombra quella ragazza, un momento aveva la risata più bella e brillava di una luce stupenda, il momento dopo le lacrime le rigavano il volto senza sosta e improvvisamente era spenta, la tristezza la offuscava come una nube passeggera, ma con la stessa velocità con cui spariva sapeva tornare, cogliendola all'improvviso, inaspettata e violenta come un temporale in piena estate.
Lei era così, un momento dolce e gentile con tutti, in cerca di affetto e compagnia, desiderosa di ricevere amore e di donarne in cambio, il momento dopo era silenziosa e cupa, spaventata da chiunque, desiderosa di nascondersi e di fuggire lontano da tutti, rifugiandosi dentro se stessa, nei suoi sogni e nelle sue speranze, come un bambino che si rifugia nel suo mondo di fantasia e serenità. Ma in verità non le piaceva stare sola con se stessa, perché la persona di cui aveva più paura era proprio lei, poichè dentro era un tornado di pensieri ed emozioni contrastanti e aveva paura di esserne trascinata e sopraffatta.
Aveva una tale confusione dentro quella ragazza: da un lato era intrepida e piena di energia, desiderosa di provare nuove esperienze, di divertirsi e sentir scorrere dentro l'adrenalina, quel senso di felicità e libertà che ti fanno sentire bene e dimenticare ogni problema e preoccupazione, ma dall'altro l'ansia non l'abbandonava, era paranoica e incredibilmente sensibile, ogni cosa la toccava lasciando un segno indelebile, anche la più insulsa, e le parole erano in grado di ferirla profondamente; perciò aveva paura, non voleva soffrire, non voleva farsi male, ma allo stesso tempo voleva farlo, voleva vivere.
Era una contraddizione vivente quella ragazza, voleva essere notata dai ragazzi, nella speranza di trovarne uno che la amasse e la scegliesse fra tutte le altre, ma poi si nascondeva nelle sue felpe larghe e nei suoi jeans,celando il viso dietro i suoi lunghi capelli, lo sguardo basso e solo l'ombra di un sorriso.
Chi poteva mai accorgersi di lei, chi avrebbe mai potuto amarla se lei stessa faceva fatica ad amare se stessa? Questo si chiedeva quella ragazza; a volte pensava di essere un danno, le poche persone a cui aveva tenuto e che le erano state accanto avevano finito per allontanarsi da lei, alcune persino per odiarla ed escluderla dalla loro vita, perché lei le aveva ferite senza volerlo, lei che aveva sempre messo il bene degli altri prima del suo, soffrendo in silenzio. Poi un giorno la cosa più simile alla felicità per lei era arrivata, così bella e inaspettata, e lei non ha voluto lasciarsela scappare, per una volta aveva scelto di darsi una possibilità, ma le persone al suo fianco non lo avevano capito e l'hanno abbandonata.
Ormai quella ragazza aveva pochi amici che si potevano definire tali, i sensi di colpa la attanagliavano, rimbombandole nella testa e urlandogli quanto fosse una persona orribile e quanto fosse brava a rovinare tutto ciò che di bello aveva nella vita. Però poi quella felicità inaspettata ma tanto sperata ha continuato a farsi strada nella sua vita, quel ragazzo che sembrava solo un amico è diventato qualcosa di più: quel ragazzo così bello che si è mostrato subito gentile dal primo momento, così simpatico e con un sorriso così stupendo, tanto da far sorridere anche quella ragazza, tanto da farle alzare lo sguardo per incontrare il suo, due occhi meravigliosi e dolci che la guardavano con interesse, una cosa nuova per lei.
Quel ragazzo era tanto speciale da farle venir voglia di apparire più bella, di passare le ore a decidere come vestirsi e truccarsi, ma in realtà non ce n'era bisogno, perché anche quando pensava di non essere notata o quando cercava di nascondersi, lui riusciva a trovarla sempre, a farla sentire bella, a farla sentire importante e unica. Quel ragazzo tormentato un po' come lei, con mille problemi e preoccupazioni, con sofferenze e ferite non ancora rimarginate, che sembrava in apparenza diffidente, a lei si era donato completamente, amandola e facendola sentire protetta.
Con lui quella ragazza si era aperta come con nessun altro, sapeva che poteva fidarsi, lo amava immensamente, e capiva dal modo in cui la stringeva a sé, dal modo in cui la baciava e le prometteva di restarle sempre accanto, che davvero ci sarebbe sempre stato per lei, che non l'avrebbe mai perso.
Certo ogni tanto aveva ancora paura, temeva di non essere abbastanza, di allontanare anche lui con la sua stranezza, col suo essere così complessa e a volte indecifrabile, e di nuovo piangeva detestandosi per essere così insicura. Ma poi lui era sempre lì, pronto ad abbracciarla e a ricordarle quanto era fondamentale per lui, che niente avrebbe mai potuto spezzare quello che c'era tra di loro; anche quando avrebbero litigato, urlandosi contro, poi avrebbero risolto tutto con un abbraccio, affrontando ogni problema insieme, anche il più insormontabile.
Ed era bello perché l'amore di quel ragazzo era talmente forte da far innamorare anche la ragazza di se stessa, facendole vedere in sé quelle qualità che non riusciva a vedere. Amava quel ragazzo talmente tanto da trovare un senso in ogni cosa che viveva, da vedere il bello che c'era nella vita; quel ragazzo la faceva brillare, la rendeva felice come nessun altro, e questo le dava la forza di affrontare gli alti e bassi della vita, come una montagna russa che nonostante la paura e l'ansia che provoca sa farti divertire e darti un'adrenalina incredibile, portandoti a volerla rifare nuovamente. Così era l'amore per quella ragazza, ma ne valeva la pena, la faceva sentire completa, la faceva sentire viva.
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Pensieri complicati
PuisiUna raccolta di pensieri scritti di getto, che parlano di me, dei sentimenti forti e contrastanti che vivono in me e che ho trasformato in parole per cercare di comprenderli meglio. Sento di volerli condividere con voi, spero saranno in grado di tra...