Prologo

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Mi chiusi nella mia stanza, al buio.

Riuscivo solo a sentire i battiti del mio cuore accelerare sempre più. Ero agitata, perché avevo una bruttissima sensazione che non accennava a lasciarmi. L'irrequietezza e la paura erano sempre una costante in tutto questo caos, in quell'istante sostituito da uno strano silenzio. 

Quel silenzio, che da tempo ormai non faceva più parte di questa casa. Era assordante, impossibile da sopportare. Dopo averlo tanto desiderato, non mi trasmette quella tranquillità che avrei voluto, anzi più passarono i minuti e più riecheggiavano le urla di dolore e paura nella mia testa.

Mi sentivo sempre più nervosa, fino a quando quella calma apparente non fu spezzata da un colpo alla porta. Poi un urlo. Ci guardammo negli occhi e in quell'istante capimmo: il nostro incubo era ritornato nelle nostre vite.

Lui era qui.


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