1.Capitolo

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Essere l'assistente del capo non è un lavoro facile: prendere appuntamenti, studiare i progetti, parlare con i clienti, rassicurare azionisti a cui interessano solo i loro soldi, avere un capo lunatico, avere sempre oche in giro che si "occupano" di tranquillizzare il capo, avere altre oche che schiamazzano perché il capo non le vuole più vedere...
Effettivamente io potevo mai lavorare per un signore un po' grande che possiede una moglie e dei figli, insomma una famiglia felice? Ma certo che no dovevo essere l'assistente di Harry Knight, capo indiscusso dell'azienda HKComunication , un 27enne con gli ormoni di un 15enne, bello come il sole ma stronzo come un acquazzone ad Agosto.
Ma mentre mi faccio questi discorsi dovrei magari prepararmi per andare a lavoro, che dici Esther eh? Il mio nome è Esther Dixon ho 25 anni e lavoro da subito dopo la laurea come assistente di Harry Knight. Decido d'alzarmi dal mio comodo letto ed infilarmi sotto la doccia, dopo aver passato qualche minuto a cantare sotto la doccia "Poste&Delete" di Zoye Dollaz esco prendo il mio morbido telo lo avvolgo sul mio corpo e osservo la mia figura formosa allo specchio, devo dire che non sono magrissima ma neanche grassa ho le forme al punto giusto, una pelle diafana con qualche lentiggine, un paio d'occhi azzurri un po' allungati e dei capelli lunghi rossi; cazzo che occhiaie... Questo a causa di Mary che la notte scorsa ha voluto fare baldoria in quel fottuto club per licantropi, se non sbaglio si chiamava White Moon vedi che fantasia, ma essendo il locale del mio capo cosa potevo aspettarmi?
Bah non voglio più pensarci, meglio prepararsi altrimenti chi lo sente quel sacco di pulci brontolone. Lanciando il telo che prima mi ricopriva sulla poltrona della mia camera da letto vado nella mia cabina armadio totalmente a mio agio nella mia nudità, essendo un licantropo dopo le trasformazioni non abbiamo più vestiti addosso quindi sarebbe un problema vergognarsi. Apro il primo cassetto e tra tutti i miei completini tra merletto e pizzo ne scelgo uno color cipria con un piccolo fiocchetto nel retro delle mutandine interamente in pizzo e con il reggiseno in pan-dan. Scelgo un tubino nero, una giacca sopra dello stesso colore, un delcoltè in vernice rossa con tacco 12; vado verso lo specchio della mia postazione makeup, metto un fondotinta leggero, del correttore per le mie occhiaie che mi rendono un panda, un po' di terra del blush, della cipria, un filo del'eye-liner, il mio rossetto rosso preferito unicamente Fenty Beauty ed in fine ravvivo un po' i miei capelli. Perfetto sono pronta! Prendo la mia borsa, le chiavi di casa ed il cellulare. Chiudo la porta e entro velocemente in ascensore. Approfittiamone per chiamare mia madre, <<Esther Dixon, finalmente ti sei degnata di chiamare la tua povera madre! Sono due giorni che non ti fai sentire>>. Mia madre è sempre stata così, sin da piccola non voleva che mi trasformassi perché preoccupata che potessi farmi male, pensate che all'inizio non voleva che mi trasferissi a Los Angeles, meno male che c'è sempre stato quel santo di mio padre nonché Beta e migliore amico dell'Alpha del branco WolfStoch, unico branco della mia città natale nonché Stirling, Scozia. <<Buongiorno anche a te mamma lo so, scusami ma ho avuto veramente tanto da fare, quell'Alpha è qualcosa d'impossibile, mi lascia metà del lavoro da fare perché deve andare a zonzo con quelle oche>> Tre, due, uno, <<Esther Dixon, non puoi pensare certe cose del tuo capo nonché tuo Alpha! Poi non capisco perché fai così, è stato così gentile ad offrirti un lavoro di ottimo livello subito dopo essere uscita dal college >> sempre la solita <<Mamma ma da che parte stai? Quell'Alpha fa lavorare notti intere tua figlia che non fa una dormita decente da ormai anni>>, sta sorridendo sicuramente << Tesoro non ricordarmi che sono tua madre lo so perfettamente e ne vado fiera, voglio dirti soltanto che è un brav'uomo ed un bravo Alpha, dopo tutto ha preso il comando del branco a soli 18 anni, è d'ammirare non credi?>> odio quando ha ragione, <<Si mamma va bene, scusa ma devo andare a lavoro sono già in ritardo altrimenti chi lo sente quel brontolone, ci sentiamo domani>> , ridendo risponde <<A domani tesoro, buona giornata>>. Chiudo la telefonata, esco dal mio palazzo e prendo un taxi per dirigermi a lavoro. Che la giornata abbia inizio.
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Buongiorno a tutti, se siete arrivati fino a qua vorrei dirvi già grazie e vorrei invitarvi a scrivere cose ne pensate dell'inizio🤔 Voglio informarvi che è la mia prima storia e ho iniziato a scrivere semplicemente perché avevo voglia di leggere qualcosa che unisse un po' ciò che a me piace leggere. Quindi se vorreste qualcosa di più lungo come capitolo ditemelo così vi accontenterò, un 💋 dalla vostra -MissRose🌹

Io sono sua. [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora