<<Com'è possibile?>> disse il sergente Negher, riversando tutta la sua frustrazione sui tre generali che aveva radunato nel suo ufficio.
<<Nessuno sa niente riguardo l'elicottero dell'E.V.A. che ieri si è inoltrato nella zona C?>> Negher aveva ordinato a tutti i suoi uomini di tenere d'occhio ogni movimento degli agenti speciali.
Era con sua moglie quando il caporale Malkov lo avvertì del decollo dell'elicottero. Da all'ora il sergente non riuscì a darsi pace. Erano tutti ignari di cosa l'E.V.A. stesse facendo e questo a Negher proprio non andava giù.
Rosbean, Malkov e Tores riferirono con rammarico che non erano riusciti a scoprire niente. Gli agenti dell'E.V.A. si erano stanziati in costruzioni provvisorie nei pressi del confine tra la sezione B e la sezione C. Occupando piccole aree in cui atterravano e decollavano elicotteri provenienti dall'Eden. Numerose sentinelle ronzavano qua e minacciando chiunque tentasse di avvicinarvisi.
"Ci hanno segregato qui a fare i mastini ad un popolo che sta tremando dalla paura, tenendoci completamente all'oscuro di ciò che sta succedendo nel C" e come se non bastasse, Negher fu chiamato dal sergente Almosh del Distretto della Forza per comunicargli che circa cento abitanti del Ferro si erano rifugiati nel suo Distretto. "Oggi mi incontrerò con il Reggente. Il quale dopo una consultazione nell'Eden mi fornirà indicazioni sul da farsi" nella storia di Radania non era mai successo che dei cittadini emigrassero in un altro Distretto. Come non era mai avvenuto che degli infetti riuscissero a realizzare una breccia nelle mura e addirittura entrare in un Distretto.
Il sergente Negher sedette sulla sedia della sua scrivania. La testa precipitò verso il basso, stretta saldamente dalle grandi e robuste mani. Nel corso dei giorni il sergente trasmetteva un'aria di trascuratezza, caratterizzata in particolar modo dall'incurata ricrescita della barba e dei capelli.
<<Sapete a quanto ammontano le nostre perdite?>> disse malinconicamente da dentro il "rifugio" che si era creato. I suoi caporali conoscevano le cifre ma si limitarono ad abbassare lo sguardo verso le loro scarpe.
<<173 uomini>> dichiarò Negher con un filo di voce <<le forze del Distretto del Ferro non sono mai state così sguarnite>> tutti i presenti si strinsero in un silenzio di cordoglio.
Mery Rosbean la più giovane e fidata dei caporali di Negher, ricordava chiaramente l'assalto degli infetti. Ricordava come si era sentita quando riuscì a salire sul furgone militare e fuggire dall'orda.
Leonard Malkov sarebbe stato travolto dall'avanzare degli infetti se non fosse stato per una granata. Wanda Tores aveva ancora stampato in testa il volto degli uomini che lasciò a piedi mentre sfrecciava a grande velocità a bordo dell'automobile.
Tutti furono profondamente segnati dagli avvenimenti di quel giorno. Ma fu sicuramente Negher ad uscirne più provato.
<<Potete andare>> il sergente sciolse la tensione che si era generata e i suoi sottoposti uscirono in silenzio uno dietro l'altro. Mery Rosbean gli lanciò un'occhiata prima di chiudere la porta alle sue spalle. La ragazza ammirava molto il suo sergente, tanto da provare molta compassione per il dolore che stava provando.
Quando Negher rimase solo nell'ufficio, si piegò sulle ginocchia alla ricerca della mattonella che tappava la piccola cassaforte incastonata nel pavimento. Dopo di che, estrasse una piccola custodia di latta, contenente alcuni oggetti cilindrici e dei fiammiferi. Negher ne afferrò uno e si diresse verso la finestra. Dopo aver sfregato con decisione il fiammifero sul muro accese il sigaro assaporandone l'aroma misterioso.
Scostando leggermente le tende, Negher osservava i cittadini e la loro vita che, per quanto scossa dagli avvenimenti, continuava ad andare avanti invariata. Il sergente era martoriato dai pensieri. Non riusciva a smettere di rivivere quel giorno. "In quanti altri modi avrei dovuto disporre i miei uomini".
STAI LEGGENDO
Prototype Radania
Fiksi IlmiahL'umanità è sull'orlo dell'estinzione, costretta a nascondersi in città fortezze gestite da rigidi sistemi sociali. Chiudersi in isolamento è l'unico modo per sopravvivere all'estinzione che bussa costantemente alla porta di Radania, la grande città...