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Odore di caramelle al miele e disinfettante.
Un soggiorno piccolo e accogliente, con le pareti di un turchese tenue.
Gli avambracci adagiati sui braccioli di una comoda poltrona rossa bordò e il capo abbandonato contro lo schienale della stessa.
Gli occhi socchiusi, le palpebre appesantite dal sonno.
In sottofondo il ritmico ticchettio di un orologio a pendolo.
Infine, sul piccolo tavolino di legno posto davanti alla poltrona, circondato da una miriade di riviste, quaderni e libri vari, stava un vaso.
Un grande vaso in terracotta chiuso da un rozzo tappo di sughero.

~

- Tutto ciò è ridicolo. -

Seduto rigidamente su una delle poltroncine metalliche in sala d'attesa, il ventiduenne non faceva che guardarsi intorno, come un animale in gabbia, squadrando con sguardo critico ogni singola persona gli passasse davanti.

- Dai, che ti costa? -

Ribattè il suo accompagnatore con un'alzata di spalle, ridacchiando sommessamente del comportamento dell'amico.

- Che mi costa? - Ripetè quest'ultimo sollevando le sopracciglia in un'espressione allibita. - Tre ore e almeno mille yen di benzina, ecco che mi costa! -

- Sai, per essere uno che sta vivendo un trauma, non sembri particolarmente traumatizzato. -

- È per questo che siamo qui, no? -

E nel sentire il suo tono di voce, che tutto d'un tratto nel dire quella frase si era fatto incredibilmente sconfortato, il corvino non poté che sentirsi ancora una volta in pena per l'amico.
Ciò che aveva passato aveva dell'incredibile, sperava solo che l'incontro che gli aveva prenotato per quel giorno potesse davvero migliorare un po' le cose.

- Sono certo che andrà tutto bene. - Affermò sorridendo, mentre dava all'altro una pacca di incoraggiamento sulla spalla. - Ho sentito parlare molto bene di questo psicologo, pare che tutti i suoi pazienti abbiano riscontrato notevoli miglioramenti già dopo un paio di sedute. -

- Non mi convince. - Ribattè però il ventiduenne, sorcendo il naso. - Se è così bravo, perchè il mio vecchio psicoterapista mi ha sconsigliato di prendere appuntamento con lui? -

- Forse perchè il suo metodo è un po' anticonvenzionale. -

- Dimmi una sola cosa che riguardi la psicologia che sia convenzionale. -

- Intendevo dire... - Ribattè il ventiquattrenne alzando lo sguardo al cielo. - Che il metodo che utilizza per aiutare i suoi pazienti è molto limitato. Nel senso che è specializzato in un unica tecnica e, per quanto in quella ho sentito dire che sia davvero incredibile, ignora completamente qualsiasi altro tipo di psicoterapia. Forse è per questo che gli altri psicologi non lo vedono molto di buon occhio. -

L'altro rispose con una piccola alzata di spalle, lo sguardo rivolto ora verso la porta socchiusa della sala d'attesa.

- Secondo me non hai nulla da perdere a fare una prova. - Continuò il ragazzo dopo alcuni istanti di silenzio. - Certo, senza considerare le tre ore e i mille yen... Ma credo che potrebbe davvero esserti di aiuto. -

Quindi tirò leggermente su la manica della giacca per vedere l'ora.

- Ancora cinque minuti alle sei. - Annunciò. - Vuoi che ti aspetti qui? -

- Con "qui" per caso intendi il panificio dall'altra parte della strada dove lavora la tua fidanzata? -

- Ovviamente. -

- Ma allora vai, che chiedi a fare? - Rise alzando lo sguardo al cielo. - Non so neanche quanto ci metterò. -

- Ma pensavo che ti avessero detto quanto duri la seduta. -

Il vaso di Pandora //yaoi//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora