- Non ci credo. - Strabuzzò gli occhi il corvino nel veder entrare l'amico in panificio, per poi controllare l'ora sul proprio orologio da polso. - Davvero hai già finito? -
Katsumi annuì leggermente con il capo, quindi rivolse un cenno di saluto a Ritsuko, la fidanzata di Yuji nonchè figlia del proprietario del negozio, la quale gli sorrise raggiante ricambiando il saluto da dietro il bancone.
Ma a quel punto Yuji assottigliò lo sguardo e si avvicinò lentamente all'amico, osservandolo con fare inquisitorio.- Siamo proprio sicuri che tu non ti sia dato di nuovo alla fuga non appena io sono uscito? -
- Certo. - Ribattè il moro sbuffando e alzando lo sguardo al cielo, per poi frugarsi nelle tasche del giubbotto e tirarne fuori un piccolo opuscolo di quattro pagine tutto spiegazzato. - Guarda, mi sono anche preso il depliant. -
- Notevole. - Commentò ironicamente l'altro, ancora leggermente incerto se credere o meno all'amico. Allora però, avendo l'opuscolo davanti, ne lesse inevitabilmente il titolo e quel punto non riuscì a fare a meno di aggrottare la fronte perplesso. - "Fujita Shigeru. Investigatore della mente."? - Lesse in tono divertito e dubbioso al tempo stesso. - Sembra il titolo di un brutto thriller, non pensi anche tu? -
- Ti confesso che me l'aspettavo. -
Commentò a quel punto Katsumi in tono piatto, rivolgendo all'altro uno sguardo accusatorio.
- Cosa? -
Replicò Yuji interdetto.
- Che non avessi letto l'opuscolo, nè che ti fossi anche solo minimamente informato prima di mandarmi lì. - Rispose il ventiduenne fulminandolo con un'occhiataccia da brividi. - Fujita Shigeru non è un vero psicologo, è per questo che le sue conoscenze sono limitate all'interpretazione dei sogni e all'ipnosi. Il suo scopo non è quello di far sentire meglio i suoi pazienti, ma di dare loro delle risposte. -
- E non è questo ciò che serve a te? -
Replicò il corvino con un'alzata di spalle, non capendo dove fosse il problema.
- Sì, certo che lo è. - Ribattè seccamente il moro, continuando a guardarlo storto. - Il problema non è questo, quanto il fatto che tu non ti fossi minimamente documentato prima di prendermi non uno, bensì addirittura cinque appuntamenti. Tutto ciò che sapevi era che nelle sue sedute usava l'ipnosi, ma poi nient'altro e poi... -
- Dai Katsumi, non te la prendere con lui. - Lo interruppe Ritsuko, ridendo leggermente di quel loro battibecco. - In realtà è stata quasi tutta colpa mia. Vedi, avendo il panificio proprio davanti allo studio di quello psicologo è molto frequente che i miei clienti lo conoscano e spesso capita che ne parlino mentre sono qui.
Così sapendo che le tue sedute di psicoterapia non stavano andando molto bene, ho proposto a Yuji di provare a parlartene e vedere se ti sarebbe potuto essere di aiuto. Certo, poi lui si è esaltato troppo e ha preso appuntamento prima di dirtelo, ma ti assicuro che eravamo entrambi in buona fede. -Il moro in un primo momento fece per ribattere, magari facendole notare che in quel caso anche lei avrebbe potuto informarsi un po' prima di parlarne al fidanzato, ma alla fine fu costretto a rinunciare e mormorare un "va bene, ho capito, vi perdono".
E questo perchè era semplicemente impossibile arrabbiarsi con Ritsuko. Certo, per quanto non avesse mai secondi fini di alcun tipo, a volte era davvero fin troppo ingenua: non era infatti raro che offendesse qualcuno o dicesse qualcosa di totalmente fuori luogo senza neanche rendersene conto. Ma ciò non significava affatto che fosse stupida e inoltre quel suo temperamento mite e costantemente allegro e cordiale con chiunque, rendeva davvero molto difficile prendersela con lei quando capitava che dicesse o facesse qualcosa di sbagliato.
In pratica era l'esempio vivente che fosse corretta la teoria secondo la quale siamo più portati a provare simpatia nei confronti delle persone che a loro volta ci trovano simpatici, piuttosto che per quelle che non ci sopportano.
Teoria che può sembrare scontata, ma che in realtà non lo è più di tanto.
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Il vaso di Pandora //yaoi//
Mystery / ThrillerKatsumi Kudo ha assistito all'assassinio dei propri genitori, colpevole lo zio. In seguito ha ricevuto il supporto di diversi psicologi, ma nessuno di loro è riuscito a risolvere il suo problema. Quale sia? L'aver dimenticato, a causa del trauma, og...