La superficie del vaso in terracotta era liscia e gelida.
La percorse con la punta delle dita, sfiorandola distrattamente, risalendo poco per volta verso l'alto.
Un istante prima di raggiungere il tappo di sughero che ne sigillava l'apertura, allontanò la mano e l'abbandonò lungo il fianco.
Socchiuse gli occhi.
Odore di caramelle al miele e disinfettante.
L'orologio non ticchettava più, il tempo si era come fermato, lì in quel piccolo effimero mondo.
Affondò lentamente nella morbida poltrona color porpora.
Sul tavolino, di fianco al vaso, un calice colmo d'acqua fino all'orlo iniziò a traballare, finchè non perse l'equilibrio e si rovesciò.~
- Interessante. -
Commentò semplicemente, scribacchiando qualcosa sul quadernino.
Il ventiduenne fu quasi tentato di chiedergli di spiegargli cosa ci fosse esattamente di così interessante, ma alla fine serrò le labbra e rimase in silenzio, in attesa delle domande che sicuramente gli sarebbero state rivolte a breve.
- Qual è la parte che ritieni più importante? -
Chiese infatti lo psicologo neanche un minuto dopo.
- La più importante? -
Replicò il paziente, aggrottando la fronte e corrucciandosi leggermente, cercando di ripercorrere a mente il sogno da cima a fondo.
- Quella che l'ha colpita di più. - Aggiunse il dottor Fujita. - Di base è molto simile al sogno della settimana scorsa, ma in questo caso lei ha compiuto delle azioni anzichè rimanere seduto e basta, no? Quale ritiene che sia stata la più degna di nota? -
- Forse quando il bicchiere si è rovesciato. -
Disse alla fine Katsumi, continuando a rifletterci.
A quel punto però sentì lo psicologo soffocare una risata e subito si voltò verso di lui, osservandolo interdetto.
- Una domanda. - Disse Shigeru Fujita mentre picchiettava distrattamente sulla pagina con la penna. - Per caso subito dopo che il bicchiere si è rovesciato, lei si è svegliato? -
- Credo... Credo di sì. - Rispose il ragazzo dopo un attimo di esitazione. - Sì, ne sono quasi certo. -
- E immagino che la prima cosa che abbia fatto dopo essersi svegliato, sia stata andare in bagno. - Aggiunse allora l'altro per poi, nel notare il silenzio perplesso del paziente, aggiungere con un sospiro: - Signor Kudo, è altamente probabile che il bicchiere pieno fino all'orlo che si rovescia, stesse a significare semplicemente che le scappava. -
- Oh... -
Mormorò il ragazzo strabuzzando gli occhi e arrossendo leggermente dall'imbarazzo.
- Invece c'è un'altra cosa che volevo chiederle. - Proseguì lo psicologo passando subito oltre. - Riguarda ciò che ha detto sull'odore che si sentiva dentro il soggiorno. -
- Ah, parla del disinfettante e le caramelle al miele? -
- Esatto. - Rispose annuendo. - È molto raro che in un sogno ci siano degli odori. Per caso per lei hanno un significato particolare? -
- In effetti sì. - Disse Katsumi, senza riuscire a reprimere un lieve sorriso nostalgico. - Era l'odore che si sentiva sempre in quella casa. Mia nonna era fissata con il disinfettante, ogni volta che entravo in casa con le scarpe ancora sporche di fango o che trovava una macchia dove non avrebbe assolutamente dovuto esserci, lo tirava fuori e continuava a pulire finchè tutta la casa non iniziava a puzzare. Le caramelle al miele invece erano una fissa del nonno, diceva che servivano per la gola, ma in realtà gli piacevano e basta. -
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Il vaso di Pandora //yaoi//
Mystère / ThrillerKatsumi Kudo ha assistito all'assassinio dei propri genitori, colpevole lo zio. In seguito ha ricevuto il supporto di diversi psicologi, ma nessuno di loro è riuscito a risolvere il suo problema. Quale sia? L'aver dimenticato, a causa del trauma, og...