La porta era chiusa; le serrande delle finestre erano quasi completamente abbassate; il lampadario appeso al soffitto era spento, ma una piccola lampada da tavolo illuminava, seppur solo fiocamente, lo studio.
- Le assicuro che non c'è nulla di cui si debba preoccupare. - Disse lo psicologo mentre il paziente si sedeva rigidamente sul lettino. - Ora la aiuterò a rilassarsi, ma innanzitutto le devo chiedere di dimenticare tutto ciò che ha appreso fino ad oggi sull'ipnosi da film, romanzi e quant'altro. Può stare certo che con l'ipnosi non posso assolutamente farle fare qualcosa che sia contro la sua volontà, lei rimarrà cosciente per tutto il tempo e... -
- Lo so. - Lo interruppe però Katsumi, accennando un lieve sorriso, per poi aggiungere a voce un po' più bassa: - ...Alla fine l'ho letto quell'opuscolo. -
- Bene, ne sono felice. - Ribattè Shigeru. - Allora direi che possiamo iniziare. Si sdrai, avanti. -
E mentre il ventiduenne si sfilava le ciabatte e si metteva distesto, l'altro prendeva la sedia della scrivania e la avvicinava al lettino.
- Adesso si rilassi. - Disse non appena Katsumi si fu sistemato. - Si concentri solo sul suo respiro e sulla mia voce. Rilassi lentamente tutti i muscoli del corpo. -
Il paziente annuì leggermente con il capo quindi chiuse gli occhi e iniziò a respirare profondamente, il viso rivolto verso il soffitto e le braccia distese lungo i fianchi.
Ma nonostante avesse assunto la "posizione corretta", continuava ad essere teso.
Non perchè dubitasse dello psicologo e dei suoi metodi, ormai aveva imparato a fidarsi di entrambi,
ma perchè ancora continuava a ripensare a ciò che Shiba gli aveva rivelato il giorno prima.Era lui l'assassino.
Quella seduta di ipnosi ormai aveva per lui l'unico scopo di fargli recuperare la memoria, così da poter dare una testimonianza decente alla polizia.
Ma benchè avesse già avuto tempo a sufficienza per capacitarsi della cosa, in quel momento non potè che sentirsi in ansia.
Dopotutto Pandora non aveva compiuto uno sbaglio aprendo il vaso?
Perchè mai lui avrebbe dovuto imitare il suo esempio?- Si rilassi. - Ripetè però a quel punto Shigeru, in tono lento e pacato, distogliendolo subito dai suoi pensieri. - Inspiri ed espiri lentamente. Parta col rilassare le punte dei piedi e risalga fino al capo. Adesso conterò fino a dieci e ad ogni numero lei si sentirà un po' più rilassato di prima. Arrivato al dieci, si ritroverà nel soggiorno della casa dei suoi nonni paterni e vedrà il vaso. -
Quindi per alcuni istanti nella stanza scese il silenzio più assoluto e quando lo psicologo iniziò a contare, il paziente si lasciò gradualmente alle spalle tutti i dubbi e timori che fino a quel momento avevano continuato a tormentarlo, concentrandosi solo sul proprio respiro e su quella voce.
- Uno. -
Certo, ciò che avrebbe scoperto non sarebbe stato affatto piacevole...
- Due. -
Ma d'altronde questo lo sapeva fin dall'inizio.
- Tre. -
Anche da prima che iniziasse a sospettare di poter essere stato lui stesso ad ucciderli.
- Quattro. -
O meglio, anche da prima che scoprisse di essere stato lui.
- Cinque. -
Glielo avevano ripetuto in molti, fin dal primo momento in cui aveva rivelato di voler recuperare la memoria.
- Sei. -
Lo avevano avvertito che sarebbe stato meglio lasciar perdere e semplicemente godersi appieno quell'opportunità che gli era stata offerta.
- Sette. -
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Il vaso di Pandora //yaoi//
Misterio / SuspensoKatsumi Kudo ha assistito all'assassinio dei propri genitori, colpevole lo zio. In seguito ha ricevuto il supporto di diversi psicologi, ma nessuno di loro è riuscito a risolvere il suo problema. Quale sia? L'aver dimenticato, a causa del trauma, og...