Just Pregnant H/S

11-Rinchiusa

Ginny's P.O.V

Harry fa un sorrisetto divertito iniziando poi a camminare verso lo sgabuzzino con me al suo seguito. Cerco di ignorarlo, ma mi riesce piuttosto difficile visto che il suo sguardo è puntato su di me. Dio che imbarazzo.

"La smetti di fissarmi? Sei irritante" gli dico dopo, esasperata.

"Che c'è, si imbarazza se lo faccio signorina?" Mi prende in giro lui mentre io gli faccio il dito medio superandolo.
Pochi secondi dopo mi ritrovo davanti a quello che dovrebbe essere il magazzino. È piccolo, stretto e buio. Insomma, lo scenario perfetto per un film horror, spero solo di non essere io la povera vittima. Non vedo l'ora di uscire da qui.
Odio i posti stretti, mi manca l'aria, ancora di più se sono con uno come lui in un posto del genere.

"Allora prendi il tuo secchio e poi..." inizio a parlare, ma lui non mi da il tempo di terminare la frase che si scaraventa sulle mie labbra in un bacio intenso e passionale. Dapprima sorpresa, rimango ferma, non sapendo cosa fare, ma poi, quando inizia a toccarmi il culto, lo spingo via con tutta la forza possibile.

"Ma dico io, sei impazzito?" Gli urlo contro. Lui ride, palesemente divertito dalla situazione e per niente scosso dal mio rifiuto. Sembra quasi che non gli interessasse neanche baciarmi. Allora perché l'ha fatto?

"Dovevo prendere il secchio." dice lui come se nulla fosse per poi andarsene e chiudere la porta dietro di se.
Ancora scossa dal suo atteggiamento, rimango immobile per un attimo, ma alla fine decido di uscire anche io. Cerco di aprire la porta, ma è come se fosse chiusa a chiave, cerco quindi il mio mazzo di chiavi, ma è come se fosse scomparso. Cazzo, deve avermele rubate mentre mi baciava, ecco perché l'ha fatto.

"Cazzo." impreco ad alta voce mentre la sua risata si diffonde anche in questo piccolo spazio.

"Tutto bene?" Chiede poi fingendosi preoccupato per me. Troppo orgogliosa per chiedergli di aprirmi, cerco da qualche parte un modo alternativo per uscire.

"Fanculo." Urlo poi rendendomi conto, con mia grande sfortuna, che non c'è alcun tipo di finestra o di porta e che gli unici attrezzi presenti in questo posto sono dei secchi e delle scope che non mi potrebbero servire a nulla. Estraggo quindi dalla tasca dei Jeans il telefono, ma inizio ad agitarmi seriamente quando mi rendo conto che in questo fottuto buco non c'è campo. Che faccio adesso?

"È già la seconda volta che me lo dici nell'arco di mezz'ora, credo che dovresti darti un contegno. Forse ti farà bene restare chiusa qui dentro per un po'." Mi dice mentre sento i suoi passi farsi sempre più lontani.
O mio dio, se ne sta andando sul serio?

La voglia di chiedergli di non andare è tanta, ma la mia testardaggine ha la meglio e rimango ferma con la testa fra le mani mentre faccio dei respiri profondi tentando di tranquillizzarmi, ma invano.
Cerco di chiamare aiuto, ma nessuno sembra intenzionato ad ascolatare i miei lamenti e rimango sola, sola con i miei pensieri. E i sensi di colpa ritornano come dei macigni. Non riesco a smettere di pensare a Carter e a come sia stato fantastico ieri ed è prorpio per questo che non ho il coraggio di dirglielo.
Forse è perché non voglio ferirlo forse sono solo un'egoista e non ho voglia di perderlo, ma fatto sta che ho deciso che questo segreto rimarrà con me nella tomba, sempre se Harry non lo svela prima.
Cerco di mettere a freno i miei pensieri, ma mi risulta difficile dal momento che non appena smetto di sentirmi in colpa, inizio ad avere paura di stare in un posto del genere. Sono proprio una fifona, in tutti i sensi.

Ormai sono in questo posto da più di un'ora e ogni minuto che passa mi sento sempre peggio, sto sudando freddo e da un paio di minuti sto iniziando anche a tremare, giuro che appena esco di qui Harry è un uomo morto. Ad un certo punto sento dei passi avvicinarsi e subito inizio a chiamare aiuto sperando che mi sentano.