3-Punizione

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Sbuffo per l'ennesima volta mentre mia madre mi guarda furiosa, con ancora il sua completo elegante addosso e cerca di addolcire la preside con scarsi risultati.

Ieri ero riuscita a svignarmela da quella faccenda dicendo che non mi sentivo bene e che volevo tornare a casa. Pensavo di essermela svignata da quel colloquio fino a stamattina quando la preside non mi ha richiamato nel suo ufficio e ha chiamato anche mia madre.

"La prego, le assicuro che non succederà più. È stata soltanto un commento stupido e sono sicura che non ricapitera più." dice mia madre mentre la preside prende in considerazione l'idea per un attimo.

"Il problema signora è che questa non è la prima volta che succede.
Ne è consapevole?" Dice lei mentre guarda severa mia madre.

"Le dia soltanto un altra occasione, infondo è solo il primo giorno." Dice mentre io mi guardo intorno. La verità è che non me ne frega nulla se mi espellono o meno, ci sono già passata, in due anni ho già cambiato due scuole. Non sono mai stata bocciata soltanto perché ho volti alti in tutte le materie.

La preside guarda di sottecchi me e mia madre per poi acconsentire, probabilmente stanca delle suppliche di mia madre. 

"Ci sarà una punizione però." Dice lei dopo.

"L'alunna dovrà pulire tutti i giorni la mensa alla fine della giornata scolastica per un mese." Dice lei guardandomi severa mentre mia madre annuisce e io trasalisco. Aspetta, cosa?

"Ma la mensa è enorme, non finiró mai." Mi lamento io scuotendo la testa disperata. Mia madre mi guarda ancora più arrabbiata se possibile mentre io alzo le spalle fingendo indifferenza. Non mi interessa cosa dirà appena usciremo da questo edificio, io la mensa non la pulisco e niente potrà farmi cambiare idea.

"O questo o l'espulsione, a voi la scelta." Dice lei risoluta mentre io cerco di mantenere la calma.

"Mi ascolti signora, lei non può espellermi per una cosa del genere. Secondo me la sta facendo troppo lunga, mi dia una nota e finiamola qua." Le dico io guardandola con aria di sfida e non me ne frega nulla se lei sia una presiede o meno perché quello che ha intenzione di fare lei non è giusto e non gliela farò passare così velocemente.

"Nn mi importa di cosa lei pena che sia giusto o sbagliato ,se non accetta la punizine sarà espulsa, fine della discussione." Mi dice lei guardandomi severa mentre io sbuffo battendo i piedi con una bambina di tre anni.

"E va bene." Acconsento mentre mia mamma tira un sospiro di sollievo e la preside mi guarda contenta.

"In ogni caso non dovrà pulire la mensa da sola, ci saranno altri ragazzi a farle compagnia, vedrà insieme sarà più facile e divertente e chissa, magari è la volta buona che impariate l'educazione." Dice lei mentre io la guardo sconvolta.
Dovrò restare tutti i pomeriggi in compagnia di gente che non conosco e che sicuramente mi starà sulle palle?

Non ho il tempo di protestare o di ribellarmi che la preside ci fa uscire dalla stanza e mamma mi porta di peso fino al corridoio.

"Come ti sei permessa di dire una cosa del genere davanti alla prof? Sei forse impazzita? Vuoi farti espellere o bocciare per caso?" Mi chiede lei incrociando le braccia al petto furiosa.

"Non l'ho fatto apposta, mi è scappato." Dico sulla difensiva.

"Ti scappano sempre tante cose nei momenti meno opportuni e io sono stanca di sentirmi dire dagli altri che sei scostumata e che non sai tenere la bocca chiusa.
Meriti una punizione." Continua lei la sua sfuriata.

"Se può renderti felice mi ha già messo la preside." Mormorai con una punta di fastidio e sarcasmo nella voce.

"Non è divertente Ginny, non può andare avanti così, siamo stati fortunati che la preside sia stata magnanima con te, ma meriti comunque un ulteriore punizine per il tuo comportamento scorretto."

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