Harrry's P.O.V
Quel sabato è volato come il vento.
Dopo quello strano risveglio con Ginny, sono andato di nuovo da mia madre e come ogni sera ho sfogato tutta la mia rabbia e la mia frustrazione sull'alcool e sulla droga. Qualcuno potrebbe pensare che ne stai diventando dipendente e anche se fosse non me ne fregherebbe poi molto. Anche se morissi non c'è nessuno a cui mancherei, è brutto da dire, ma è così.È da più di 30 minuti che cammino in questo parco, attratto dalla pace e dalla serenità che si percepisce. Questo posto per me è magico e vengo qui quando ho bisogno di svagare la mente e non posso usare il sesso o l'alcool. Ci venivo da piccolo, con mia madre e mio padre e rimanevano a giocare tutto il pomeriggio con i cavalli o nelle altalene vicine. Qui è come se ci fosse ancora una traccia della famiglia felice che eravamo un tempo.
Ad un certo punto però fermo il mio cammino e osservo la ragazza seduta sull'altalena che guarda davanti a se, com sguardo assente.
E ancora prima che possa riconoscere di chi si tratti sono davanti a lei, con un cipiglio sul viso.Se ne sta li, a fissare quel dannato punto poco più distante da me e sembra non avermi neanche notato. Mi chiedo a cosa stia pensando.
"Vuoi fissarmi per tutto il giorno o vuoi dirmi per quale motivo ti sei messo davanti a me e mi fossi come un rincoglionito?" prorompe all'improvviso continuando a guardare davanti a se mentre io la trucido con lo sguardo, infastidito dalle sue parole. Nessuno mi piglia per il culo gratuitamente e ne esce vivo.
"Sei sulla mia altalena. Scendi." Le ordino mentre mi guarda come se avessi detto una follia.
"L'hai comprata per caso?" Mi chiede sarcasticamente.
"E anche se l'avessi fatto non sei nessuno per darmi ordini. Beh, ho una brutta notizia per te. Non mi alzo di qui neanche se mi fai esplodere una granata in testa, puoi provare se vuoi." Mi sfida lei con quel suo tono calmo e aggressivo mentre io rido internamente del suo coraggio. Mi sa che non ha ancora capito con chi sta parlando. E la parte più comica di questa storia è che non volevo neanche sedermi sull'atalena, era solo una scusa, ma lei l'ha fatta diventare una sfida e io non dico mai di no ad una sfida."Smamma." le dico spingendo l'altalena da dietro con l'intento di farla cadere.
"Potresti essere un po' più umano e un po' meno zoticone?" Mi urla contro, ma non si sposta di un millimetro dall'altalena. Cavolo, più la 'conosco' e più mi piace il suo caratterino. Sin sicuro che sarà stata così aggressiva anche ieri sera e il fatto di non ricordarmelo mi infastidisce parecchio. Chissà se accetterebbe di venire di nuovo a letto con me se glielo chiedessi.
"Sei stata tu a sfidarmi e mi hai detto che non ti saresti alzata per nessuna ragione e allora perché te la prendi tanto se ti faccio qualche pressione?" La prendo in giro continuando a spingere la parte di sotto dell'altalena per farla alzare. Dopo che per la terza volta non succede nulla, decido di far finire questa sfida a modo mio e prendendola per i fianchi, la alzo da li.
"Ehi, così non è giusto." si lamenta lei sbuffando e per un momento mi pare di verere quelle ragazze stupide dei cartoni animati giapponesi che sbuffano e le esce il fumo dalle orecchie. Rido pensando a quella scena, ma vedendola ancora più arrabbiata, cerco di smettere di ridere.
"Non hai mai parlato di regole o restrizioni quindi per i miei gusti questo è tutto nella norma." Le dico con ancora il sorriso sulle labbra. Lei incrocia le braccia al petto continuando a sbuffare per il mio comportamento e in questo momento mi sembra ancora più somigliante a quella ragazza facendo moltiplicare ancora di più il numero delle mie risate.
"Che hai da ridere? Mi trovi buffa?" Dice lei guardandomi storto.
Sto per risponderle quando le note di bring me to life si diffondono nell'aria distraendomi da ciò che volevo dire in precedenza. Ginny si guarda intorno e sbuffa quando si accorge che ad aver prodotto quel suono è stato il suo telefonino. Afferra riluttamte il telefono e appena legge il nome del mittente rifiuta la chiamata. Subito dopo mi guarda e scuote la testa allontandosi di poco da me. Si guarda introno con fare circospetto per poi mordersi un labbro.
"Va bene, hai vinto, basta che mi lasci in pace." Mi dice lei allontanandosi da me e andandosene mentre io sorrido internamente. Nessuno mi sfida e ne esce vincitore. Solo mi chiedo perché si sia arresa tanto facilmente, sembrava così sicura di se e dopo quella chiamata ha cambiato totalmente atteggiamento.
Ad un certo punto però ferma i suoi passi e mi guarda strano per poi venirmi incontro con fare incerto. Se non la conoscessi direi che è agitata. Si avvicina di nuovo a me e apre la bocca diverse volte come per parlare per poi richiuderla subito dopo.
"Puoi non dire in giro quello che è successo ieri?" Mi chiede dopo un paio di secondi di incertezza per poi unire le mani come per pregare e mordersi ancora il labbro nervosamente. Ha davvero fatto tutto questo casino solo per chiedermi questo? Tanto non l'avrei detto comunque in giro, non mi va di perdere tempo per parlare a tutti delle ragazze che mi scopo.
"Cosa mi dai in cambio?" Le chiedo però ottenendo da lei solo uno sguardo storto.
È divertente vederla arrabiata, mi sa che la farò arrabbiare più spesso."Perché ti dovrei dare qualcosa in cambio?" Mi chiede lei cercando di apparire intimidatoria, ma il suo sembra più lo schiamazzi di una gallina. Si vede lontano un miglio che è intimidita da me. Ottimo, sarà facile da manipolare.
"Perché altrimenti io non staró zitto e sarà peggio per te." Le rispondo solo mentre prendo un pacchetto di sigarete dalla tasca e ne estraggo una.
"Non sarebbe una cosa positiva neanche per te." Mi dice mentre io la guardo come se avesse detto una stronzata perché effettivamente è quello che ha fatto.
"Le donne si eccitano di più se hanno più competizione. Invece scommetto che tu sei la solita ragazzina che non vuole dire niente al suo ragazzo e farlo contento e corunuto, non è così?" Chiedo retorico. Lei inizia a balbettare cose senza senso e questo mi basta come risposta.
"Siete tutte uguali, siete fidanzate ma tradite puntualmente il vostro fidanzato con qualcun altro." Constato con un sorriso di scherno. Questo è uno dei tanti motivi per cui non mi fidanzo mai con nessuno. Le donne sono come una lama puntata costantemente sulla gola e quando meno te l'aspetti loro saranno li a ferirti. Una vera palla al piede.
"Non è questo il motivo." Dice lei guardandomi negli occhi e sembra sicura di se in quello che dice. Ma anche se fosse non me ne importa un granché, non sono cazzo miei.
"Allora, che cosa mi dai in cambio del mio silenzio?" Cambio argomento mentr lei deglutisce e sembra pensarci su.
"Non lo so." Mi dice dopo un po' abbassando la faccia sulle sue scarpe evidentemente impaurita dalla proposta che potrei farle. Sto per dire che non voglio nulla in cambio quando decido di giocare con lei un altro po'.
"Io si. Vieni a letto con me." Le dico facendolo quasi sembrare un ordine cercamdo allo stesso tempo di usare un tono sensaule.
"Ma dico, sei impazzito? Non verrei mai a letto con te. Ci sono stata solo perché ero ubriaca e credimi non berró mai più nella mia vita." Dice lei mentre io alzo gli occhi al cielo, ne sta facendo una questione di stato.
"Perché no? Sarebbe solo un'altra volta, per ricordare di quella sera visto che nessuno dei due se lo ricorda e poi ognuno va per la sua strada." Le spiego e per un attimo vedo che anche lei sembra pesarci, vedo le rotelle del suo cervello muoversi per pensare ai Pro e ai contro che comporterebbe questa cosa e già mi sto e ccitando quando lei scuote la testa.
"No." Mi risponde solo cercamdo di ostentare una finta sicurezza perché vedo che sta vacillando, vedo che lo vorrebbe anche lei, ma per qualche assurdo motivo si trattiene.
"Sto scherzando, non ricatterei mai una persona per farla andare a letto con me, ma la tua faccia sconvolta è stata impagabile." Dico ridendo di gusto mentre lei si fa rossa dalla rabbia.
"Sei solo un lurido pervertito." Mi dice lei iniziando a urlare in modo isterico e poiché sta irritando particolarmente la sua reazione, decido di andarmene prima di non riuscire più a controllare la mia rabbia.
"E tu una stupida verginella, ma rifletti sulle parole che ti ho detto." Le dico mentre mi allontano da li. Spero che dica di si, non mi va prorpio a genio di non ricordare nulla di quella notte, è frustrante e per la prima volta sto rimpiangendo di aver bevuto cosi tanto quella notte.
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Just Pregnant H/S
Fiksi PenggemarGinny Frank è una normale ragazza inglese come le altre. Ha ottimi voti,anche se è stata espulsa ben due volte da altr due scuole per la sua lingua biforcuta, due migliori amici che farebbero di tutto per lei e un fidanzato che non perde occasione p...