Capitolo 3 -- Ragazzi irlandesi e logopedisti ritardati
Il pub era pervaso dal tipico chiacchiericcio del sabato pomeriggio; solo un'offuscata luce grigia proveniente dall'esterno e le lampade al neon illuminavano l'ambiente caotico e familiare, pregno di odori forti di alcolici e cucina del locale. Fuori il cielo svuotava le proprie cataratte sull'Inghilterra, del tutto incurante dei pochi cittadini senza ombrello.
Meno che di chiunque altro al temporale in atto importava del giovane irlandese biondo, che interruppe la sua corsa fatta di passi pesanti proprio davanti alla porta in vetro del pub, balzò sullo zerbino verde, ansioso d'entrare, e, quando questo scivolò per via dell'acqua che vi era filtrata sotto, quasi cadde col sedere per terra, raddrizzandosi grazie ad un agile scatto all'ultimo momento.
Quando fece il suo ingresso nel locale, dunque, i suoi vestiti sciupati grondavano acqua, il freddo era penetrato quasi fino alle ossa, ma questo non gli impedì di scoppiare a ridere nel momento stesso in cui incontrò gli sguardi basiti delle due ragazze sedute al tavolino più vicino.
«Niall!» esclamò Ruth, sorpresa di vederlo lì tutto scompigliato, i capelli biondi che ricadevano fradici sulla fronte e la felpa verde che... be', era ormai più simile ad una spugna per lavare i piatti.
«Buongiorno!» trillò invece Dixie, sfoggiando un sorrisetto ironico.
Niall battè i piedi sul pavimento per liberare le scarpe da ginnastica da un po' d'acqua, frizionò i capelli con il cappuccio fradicio della felpa, poi si rassegnò all'inutilità del suo tentativo e le raggiunse al tavolo, raggiante come solo lui sa essere nel bel mezzo di un acquazzone: «Giornata bagnata, giornta fortunata!» rispose, accompagnando quelle parole con una linguaccia indirizzata a Dixie.
«Quella è la sposa» lo corresse lei.
Niall ridacchiò, mentre scostava la sedia e ci si gettava sopra scompostamente. «Già» confermò. «E non sembra un doppio senso allucinante?» aggiunse, agitando le sopracciglia con fare ammiccante.
Dixie lo guardò con superiorità, mentre Ruth dovette mascherare una risatina con un colpo di tosse:
«Si può sapere,» cambiò tuttavia argomento. «Com'è possibile che tu sia sempre senza ombrello?»
Il ragazzo si scompigliò i capelli, ridacchiando. Non era che dimenticasse sempre l'ombrello, semplicemente accadeva molto spesso e, ogni volta, veniva giù il diluvio universale – era più efficace della danza della pioggia, a detta di Zayn, ma questo non lo disse.
Come amava ricordare Dixie, comunque, Niall, da bravo irlandese qual era, non aveva paura di un paio di gocce d'acqua: cos'era la pioggia? Non di certo un problema per il fisico robusto di un uomo nato e cresciuto in Irlanda. Come diceva? Polmonite? Ma lui era irlandese! L'essere irlandese era una risposta adatta a qualunque problema.
Niall non riusciva a smettere di ridere quando la sua amica partiva con quel sarcastico elogio al testardo orgoglio tipico dei suoi compatrioti, tuttavia non smentiva mai, perché, andiamo, era pur sempre irlandese.
La sua risata chiassosa si placò solo quando una cameriera mora si fermò accanto al loro tavolo per prendere le ordinazioni; allora anche Dixie chiuse il becco e afferrò in fretta e furia il menù, appena ricordatasi di aver fame e dover scegliere qualcosa da mettere sotto i denti.
«Come va, ragazzi?» esordì la ragazza in tono amichevole.
Niall, Ruth e Dixie facevano tappa fissa in quel pub ogni lunedì, mercoledì e giovedì sera a cena, più ogni volta che c'era qualcosa da festeggiare o, semplicemente, che come quel giorno ne avevano voglia. Questa routine proseguiva da più o meno un anno, dopo essere iniziata quasi per caso per colpa di Dixie, che proprio non ne voleva sapere di preparare la cena, ai tempi di quella grandiosa fanfiction a capitoli su Star Trek, aggiornata ogni settimana proprio in quelle sere. Dixie aspettava l'aggiornamento tutto il pomeriggio, leggeva, poi convinceva Ruth ad andare a mangiare al pub, coinvolgendo anche Niall per impedirle di trascorrere l'intera serata a lamentarsi. Questo almeno per quanto riguardava lunedì e giovedì, perché al mercoledì c'era Game of Thrones e non era umanamente possibile chiedere a Dixie di anteporre qualcosa al suo appuntamento fisso con quella serie.
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Let's Cupid
FanficCosa succede quando Niall Horan ha una cotta per qualcuno, Liam Payne un piano – e non un piano qualunque, ma un piano geniale! - e Zayn Malik viene coinvolto senza possibilità di replica? Succede che Dixie scambia Liam per un maniaco, Niall fugge i...