Fangirlando col Disnerd

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Note

Disnerd è il "nerd Disney". Ci sono rimasta malissimo scoprendo che anche i membri di quel fandom hanno un nome, ma poi mi ci sono affezionata e... be', "Fangirlando col disnerd" è il titolo del capitolo. :)

Secondo le mie ricerche, la tabella dei voti nelle università inglesi è la seguente:

"0-40 insufficiente (meno di 18)

41-50 sufficiente (18-21)

51-60 buono (22-25)

61-70 ottimo (26-29)

70+ eccellente (30-30L)". 

Questo ve lo anticipo perché ovviamente ci saranno riferimenti nel capitolo. 

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Capitolo 5

Fangirlando col disnerd

Greg Horan era sempre stato una persona razionale. Al contrario del fratello, raramente si faceva prendere dal panico o dall'emozione del momento; era un tipo riflessivo. Analizzava bene i pro e i contro prima di prendere una decisione, ragionava sulle cause e sugli effetti delle proprie azioni e non esagerava quasi mai.

Ecco perché, quando Niall alle due del pomeriggio di quel sabato si trascinò fuori dalla propria camera con aria da zombie e, ficcatosi una mano dentro i pantaloni del pigiama per sistemare le mutande sul sedere, si stupì di non trovare la colazione in tavola, Greg non fece commenti, si limitò a fargli notare l'ora.

Non fiatò nemmeno quando lui imprecò lamentandosi del mal di testa post sbornia che lo accompagnava nel suo vagabondare per casa, né quando si attaccò alla bottiglia del succo di frutta e la abbandonò vuota sul mobile della cucina.

Si sorprese compostamente quando Niall gli comunicò nel bel mezzo di uno sbadiglio che: «Questa sera mi serve casa libera».

E anche in questo caso non disse nulla, se non un «Come, scusa?».

Niall ci pensò su un istante, mentre si scompigliava i capelli e decideva fosse il caso di farsi una doccia, poi rispose in un altro sbadiglio: «Pulita, se possibile».

Greg si irrigidì sul posto – ovvero il divano – udendo quelle parole. Strinse i pugni sulle ginocchia, si voltò a guardare l'altro e poi, da bravo fratello maggiore, semplicemente gli scoppiò a ridere in faccia. «Buona fortuna con le pulizie, allora!» gli augurò. «Visto che stasera vuoi la casa libera, credo che mi fermerò da Denise». Poi, per confermare ciò che aveva detto, si alzò per recuperare il cellulare e telefonare alla propria ragazza. «Hai ospiti?» gli domandò, mentre componeva il numero.

Niall si trascinò fino al divano, borbottando – perché, andiamo, non era carino ridere di lui così forte pur sapendo che aveva un mal di testa infernale!–, poi si degnò di rispondere: «I ragazzi. E le ragazze».

Greg aggrottò le sopracciglia. Non che a lui cambiasse qualcosa, ma... «I ragazzi o le ragazze?»

«Tutti».

«Tutti?»

Niall sbuffò e si lasciò cadere disteso tra i cuscini. «No, solo Liam e Zayn».

«Ah» borbottò il maggiore, confuso. Credeva che Niall non avesse intenzione di far incontrare “i ragazzi” e “le ragazze”. Li aveva tenuti lontani fin dal primo momento, cosa gli aveva fatto cambiare idea? Con una certa dose di disapprovazione si rese conto che il telefono di Denise era ancora spento. Il suo primo pensiero fu che, come Niall, avesse fatto le ore piccole il giorno prima. Il secondo consistette nel ricordarsi di avere piena fiducia in lei e non arrabbiarsi. Ripose dunque il cellulare in tasca e domandò al fratello: «Come stai?».

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