Capitolo 4

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Il ticchettio dei tacchi sul marmo freddo risuonava per la struttura, ogni ragazzo al passaggio di quella fanciulla dai capelli corvini, che non sfioravano per un centimetro il collo, e gli occhi di ghiaccio si voltava per ammirarla. L'andatura elegante faceva svolazzare appena la gonna grigia che sfiorava le gambe lunghe. Tomomi rimase imbambolata a osservarla, a ogni centimetro più vicina aumentava il desiderio di stringere le mani intorno al suo collo sempre di più. Quella doveva essere la sua occasione, la sua rivincita e invece si era ritrovata circondata da una loli gotica insopportabile, una rimbambita dallo sguardo da cucciolo smarrito e una quarta di seno e una ragazza super sexy dalle gambe più belle delle sue!
La testa le pulsava, l'emicrania stava prendendo il possesso della situazione.

"Benvenute Fujima-san, Togashi-san e Dupont-san. L'istituto rieducativo Ciociosci è lieto di accogliervi tra queste mura di quiete e pace spirituale."- Disse la fanciulla, aveva un tono di voce basso e incredibilmente accogliente.- "Il mio nome è Rosanjiin Lawliet. Il mio compito è di far rispettare le regole e prendermi la responsabilità che la struttura assicuri ai suoi pazienti un ambiente familiare. Per qualsiasi motivo non esitate a chiamarmi, io sono a disposizione di ogni membro di questa grande famiglia."

"Vogliamo solo sapere quali saranno le nostre stanze, poi puoi anche tornare a occuparti dei tuoi... Impegni."- Affermò Tomomi mentre portava una mano dietro la schiena per torturarsi con le unghia laccate, Rosanjii sarebbe presto sparita dalla sua cara struttura di rieducazione.

" Cara Dupont-San, nessuno mi dice cosa fare, io sono parte integrante di questo istituto e se manca di rispetto a me, come a un insegnate, saranno presi seri provvedimenti. "Gli occhi azzurri di Rosanjin si piantarono su Tomomi, la quale dovette ingoiare un boccone amaro. Se solo non avesse deciso di cambiare vita e di essere una persona migliore quella ragazza non sarebbe uscita illesa dalla discussione e forse, Tomomi non era nemmeno più sicura di voler cambiare e di lasciare correre quell'umiliazione, ma quello non era il momento di attuare la sua vendetta, troppi occhi indiscreti erano puntati su di lei.
"Questo vale per tutte voi. "- Proseguì la guardiana osservando con sguardo glaciale le tre ragazze. Senza ricevere risposta in fine si avviò su per le scale.

Tomomi si aggiustò i capelli e ancheggiando seguì la ragazza, doveva essere di qualche anno più grande di lei che aveva compiuto da poco sedici anni, ma i modi sicuri e decisi le conferivano un'aria da adulta.

Rosanjiin indicò le porte dietro le colonne a pian terreno.

"In questo piano vi sono i laboratori e i luoghi in cui si volgeranno le lezioni terapeutiche, tutte diverse in base alle esigenze dei singoli membri. Abbiamo l'aula per i soggetti violenti.- Volse lo sguardo su Tomomi che le camminava dietro... Col fiato sul collo.- "Dupont-san, la struttura comprende anche lezioni di yoga all'aria aperta, sicuramente gioverà ai suoi nervi facilmente alterabili."

La ragazza dai capelli blu sgranò gli occhi, afferrò per il colletto della camicia la guardiana decisa a scaraventarla al suolo, ma con molta fatica si trattenne. Chiuse gli occhi e sospirò, finendo con l'accarezzare la camicetta di Rosanjiin, sfoggiò un sorriso e chinò la testa.

"Sicuramente mi saranno utili, sarò la migliore del corso."

L'altra le prese le mani tra le sue e chinandosi, avvicinò il viso al suo.

"In questa scuola non esiste un migliore o un peggiore, stia tranquilla Tomomi-chan, smonteremo il suo ego e la renderemo felice. Stravolgeremo la sua personalità, eliminando ciò che di impuro custodisce il suo cuore."

Tomomi rimase inerme, con le labbra dischiuse, non ebbe il tempo di reagire che la guardiana si voltò e continuò a far visitare la scuola.

"Fujima-san per i soggetti come lei la scuola è munita di corsi di giardinaggio, che si volgeranno nei giardini  interni, e sfide basate sull'aiuto e la collaborazione reciproca, sia felice, imparerà ad accudire e a far suoi i sentimenti altrui. Mentre per lei signorina Togashi abbiamo degli psichiatri che utilizzano l'ipnosi per entrare i pazienti a contatto con il loro subconscio."

Yuriko deformò le labbra a forma di “o” in segno di stupore, quando la sua mano ebbe un fremito. "La bella guardiana non ha capito che non sono un'ombra, potremmo divertirci Yuriko. Le pareti immacolate di questo posto si tingeranno presto di scarlatto."

Stavano ormai salendo le scale e arrivate alle rampe parallele proseguirono per quella a destra, che a detta di Rosanjiin portava nei dormitori. I corridoi monocromatici si somigliavano tutti tra di loro, le uniche cose che cambiavano erano le cifre impresse sulle targhette in legno poste sopra le porte delle camere. Il gruppo si fermò dinnanzi la stanza dodici-zero-otto. Quel numero fece ricordare a Sayuri un film horror americano che aveva visto qualche anno prima, le era piaciuto, per quanto qualcosa a parte l'esoterismo potesse entusiasmarla. Così fu abbastanza lieta di dover alloggiare in quella che le ricordava la stanza quattordici-zero-otto che si era rivelata a fine pellicola una finestra sull'inferno.
Attraversata la soglia chiuse bruscamente la porta alle sue spalle, felice di poter godere della solitudine che le offriva la sua nuova dimora. Il lieve accenno di sorriso scomparve dal suo volto non appena udì una chiave entrare nella serratura e Rosanjiin aprire la porta.

"Miss Sayuri, questo alloggio apparterrà a tutte e tre. Avrete notato che le uniche donne siete voi. La nostra sezione femminile è stata distrutta da una violenta tempesta due giorni prima di contattarvi... Sembra che il destino vi abbia volute qui." -Disse sventolando la chiave, legata a una cordicella, davanti il viso della ragazza. Le sue narici captarono un aroma floreale, "Usate profumi francesi? Ottima scelta my lady." Affermò sorridendo.

Sayuri fece segno di sì con il capo e distolse lo sguardo, quella ragazza la interessava ma tutta quella familiarità non faceva per lei.

"Il mio compito per adesso è terminato, fra sessanta minuti il comitato scolastico darà il benvenuto ai nuovi membri nel cortile retrostante l'edificio, domani vi sarà la festa di inaugurazione e vi sarà concesso di indossare lo yukata e un paio di geda offerti dai membri del consiglio. Buon proseguimento."

Rosanjiin stava per abbandonare la stanza quando una mano l'afferrò per il polso. Sì voltò e davanti a lei vide il viso preoccupato di Yuriko.

"E voi dove dormirete? Siete una ragazza e anche molto bella! È pericoloso dormire insieme a tutti quei ragazzi sconosciuti."- Affermò la dolce ragazzina mentre il viso le si imporporava.

Rosanjiin fece un'espressione stupita che si addolcì poco dopo. Con delicatezza afferrò il viso di Yuriko e le stampò un bacio sulla guancia.

"So difendermi da solo, anche se ti ringrazio per esserti preoccupata per me."

"Da solo?"- Ripeté urlando Tomomi. Ma Rosanjiin aveva già abbandonato la camera da letto. Era stata battuta in bellezza da un ragazzo... Uno stramaledetto maschio possedeva più grazia di lei! Infuriata osservò le sue nuove compagne, entrambe ancora intente a osservare la figura del guardiano che si allontanava.

Il Mistero Delle Azalee- Semi Di DiscordiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora