Capitolo 11

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Mentre guardo instagram mi arriva un messaggio , è di Marco, scorro la finestra verso il basso in modo da leggerlo senza visualizzarlo. Mi chiede di uscire domani per pranzo perché sarà in città per un impegno di lavoro. Si,ci vediamo solo quando capita ,quando fa comodo a lui io parto e prendo un volo per Milano e lui viene qui solo se ha il lavoro che lo porta. Non l'ho mai sentito dire "domani prendo un volo e vengo da te", e io mi sono sempre detta che lui a Milano ha la famiglia e di certo non può lasciare sua madre da sola per venire a Roma quando gli pare.
Apro il messaggio e rispondo: "Okay,va bene. Vieni a casa e mi passi a prendere tu?"
Spengo il telefono,lo lascio sul tavolo e vado a controllare i ricci, li mescolo e dico a Francesca che vado a sdraiarmi un po' sul divano per riposarmi.
Nel frattempo Marco mi risponde dicendomi che sarebbe passato a casa e poi saremmo andati a mangiare.
Certe volte vorrei che fosse più presente e non mi lasciasse qui per settimane o mesi come se neanche fosse fidanzato. Sembriamo degli amici qualsiasi che ogni tanto si vedono e passano la notte insieme,non proprio scopamici perché c'è affetto tra di noi,ma una cosa simile. E' anche un po' di tempo che ho paura che mi tradisca, ma mai avrei immaginato che fossi io a "tradire",non sono neanche sicura se si possa chiamare così. Ci sono tante amiche che si baciano. E infatti,loro non provano quello che provo io,sono innamorata di lei ed è iniziato tutto così,senza un senso preciso.
Vabbè, non mi piace farmi troppi problemi ma la mia testa chissà come mai mi fa fare tutt'altro.
-Amo,vieni a mangiare?-
Urla Francesca dall'altra stanza e io,con calma, mi alzo e mi trascino fino alla sedia della cucina cercando di non far notare il disturbo che ha provocato il messaggio di Marco dentro di me,che non è niente di che,ma con ciò che fa sempre mi turba.
Per una volta che viene a Roma avrei voluto che fosse davvero per me.
Finito di cenare vado al piano di sopra e metto il pigiama,lascio i vestiti sulla sedia dove oramai si sono accumulati tutti quelli che non ho voglia di lavare. Mi tolgo le calze e mi sdraio sul letto,accendo la musica e chiudo gli occhi sperando di prendere sonno il prima possibile ma mi squilla il cellulare, giro lo schermo ed è Tina a chiamarmi, rispondo
-Ehi-
Le dico accennando un sorriso
-Ehi,volevo darti la buonanotte-
Mi spunta un sorriso enorme sulla faccia ma dopo pochi secondi si trasforma in un pianto
-Oi amo perché piangi?-
Cerco di rispondere chiaramente tra i singhiozzi anche se non riesco del tutto. Farfuglio tutto ciò che penso di Marco e il suo comportamento nei miei confronti
-Emma vengo lì?-
Mi chiede come se già sapesse ciò che volevo ma che non gli avrei mai detto di fare
-No non preoccuparti-
-Non rompere,arrivo subito-
Mi attacca così da non farmi ribattere.
Arriva subito,avrà corso in macchina perché non vive vicino a me.
La abbraccio e mi lascio andare a tutte le emozioni,con lei non ho paura di niente e riesco a non farmi problemi.
-Vieni con me-
Mi prende la mano e mi porta di sopra. Mi fa sedere sul letto e lei fa lo stesso stringendo la mia mano nella sua
-Non posso fare altro a parte che stare qui con te e cercare di farti stare meglio-

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