Warrior.

VIII

All'interno del campo iniziamo a restare in pochi, soprattutto la mattina quando ognuno va a svolgere i propri lavori.
Io resto con le mie sorelle e aiuto Sarah a a raccogliere legna per il fuoco, Sabrina è chi sa dove nel bosco, guidava una battuta di caccia e sinceramente non volevo andasse è sempre molto pericoloso il bosco.
A mezzogiorno ancora nessuna traccia dei cacciatori, al campo iniziamo a preoccuparci.

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A un certo punto arrivano i primi cacciatori a cavallo, l'ultima ad arrivare è Sabrina, si tiene la spalla, le vado in contro - cosa è successo? - le chiedo, lei sposta la mano e vedo del sangue - Una freccia, uno stupido credeva fossi un cervo- dice lei mentre scende a fatica dal cavallo. Io prendo il cavallo e lo attacco a un paletto, vado nella tenda e trovo Nadia armeggiare sulla ferita di Sabrina,a un certo punto le chiede di spogliarsi per vedere meglio, a questo punto intervengo - Non ti serve farla spogliare- Nadia vedendomi arrossisce, forse pensava di restare sola con lei, e voleva approfittarne, questi pensieri però vengono accompagnati dal pensiero che Nadia è stata con un ragazzo, che ieri ha perso, sembrava starci così male, ma allo stesso tempo è sempre stata molto attaccata a Sabrina, nonostante lei non le desse la minima attenzione.
Resto con loro fino a quando Nadia finisce di suturare la ferita e di pulirla, poi andiamo nella nostra tenda - Non voglio che passi del tempo con Nadia, mi sembra strana ed è troppo attaccata- dico, Sabrina si sfila la maglia e si siede sul letto - In che senso strana? - dice lei - Ti sta troppo vicina, solo ora me ne rendo conto-lei non risponde subito, mi tira a se sotto le coperte, smetto di pensare a Nadia.