II

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Ero impietrita, Sabrina mi guardava con gli occhi calmi di sempre mentre Marcus le puntava la pistola alla tempia. D'un tratto ricordai che nel villaggio nessuno poteva decidere le sorti di un altro, la pena doveva essere inflitta solo se era accordata dalla comunità, cosi urlai -Fermo, non puoi spararle!- Lui si voltò e mi disse -Perchè?- lo diceva quasi come se fosse divertente, -La comunità decide la pena che va inflitta, non tu, tu non sei nessuno.- a questo punto sentii dei versi di approvazione provenienti dalle persone che stavano assistendo alla vicenda. Nel campo, Marcus è odiato da tutti, lui si avvicina a me e mi dice -Se non posso decidere io perchè non lo fai tu?-lascia cadere la pistola a terra -Raccoglila, e spara a una, la comunità approverà la tua scelta, ne sono più che sicuro- dice voltandosi verso la folla. E così mi trovo al al centro, alla mia destra c'è mia sorella, dall'altro Sabrina. Sento lo sguardo di tutti puntato su di me, ho gli occhi lucidi, ma non devo piangere, non devo. E se sparassi a me? forse Marcus le ucciderebbe entrambe, poi Sabrina pare avvicinarsi a me -Stai calma andrà tutto bene- sento le sue mani sulle mie -Dammi la pistola- mi sussurra all'orecchio -Cosa?no non voglio- dico io -Fidati.- Alle sue parole le lascio prendere la pistola, e poi succede una cosa che non avrei mai immaginato. Sabrina si gira e senza batter ciglio spara...

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