tenth - day seven

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"cos'hai dietro la schiena?"
"è una sorpresa!" disse Lucas con un sorriso stampato sul viso.
"non abbiamo tempo di giocare, lo sai benissimo" dissi alzando la scopa stretta nella mia mano sinistra, per fargli notare che non c'era tempo da perdere.
"aspetta, ma quella è una borsa! Hai per caso scoperto un nuovo lato di te stesso? Così mi lascerai finalmente in pace." aggiunsi emozionata battendo le mani.
"ah-ah-ah, come sei simpatica. Volevo solo fare una cosa carina per te" disse roteando gli occhi.
"Vorresti regalarmi la borsa? Guarda la vedo meglio su di te, dovresti aggiungerla ai tuoi outfit"
"accettare la sfida è stato lo sbaglio più grande della mia vita" disse scuotendo la testa e io accennai una risata, cogliendo la sua ironia.
"essendo un vero gentiluomo e, visto che noi non possiamo andare dal cibo, ho deciso di portare il cibo de noi!" aggiunse indicando la borsa stretta ancora tra le sue mani.
"quindi tu, vorresti fare un picnic, o qualunque cosa esso sia, nei bagni della scuola?" dissi portandomi una mano alla bocca per coprire la mia risata.
"che male c'è?"
"sette semplici parole: qui-la-gente-ci-fa-i-bisogni" dissi indicando le porte, leggermente aperte, davanti a noi.
"beh dai mangeremo sui water!" commentò lui al massimo della serietà.
"sì poi, se non sei soddisfatto, potresti intingere il cibo nell'acqua dentro esso"
"potrei farci una bevanda!" disse mentre sulla sua faccia si formava un sorriso da ebete.
"ti picchierei con la scopa, ma avrei paura che essa si possa rompere"
"su dai, ho portato le fragole e la cioccolata. Bastano solo questi due elementi per convincerti, lo so" disse persuadendomi ed io, dopo un po', cedetti.
Appoggiò la sua borsa, estremamente femminile, sul ripiano bagnato dei lavandini del bagno e, come se fosse un mago che ,durante suo spettacolo, tira fuori il coniglio dal suo cappello, estratte le infinite confezioni di fragole e le altrettante barrette di cioccolato.
"e ora come pensi di scaldare la cioccolata e renderla fusa, mr intelligenza?" dissi inarcando un mio sopracciglio e lui tirò fuori, dalla tasca dei suoi skinny jeans, un accendino.
Notò la mia perplessità e mi porse una fragola e, nel mentre, si mise al lavoro: con una mano accese la fiamma dell'accendino e con l'altra, rimasta ancora libera, prese la barretta di cioccolato e la affiancò alla fiamma. Appena capii in cosa era intento a fare, scoppiai in una fragorosa risata.
"hai davvero una fantastica immaginazione ma, per tuo dispiacere, non riuscirai mai a fondere la cioccolata così" dissi fra le risate.
"sono sicuro di riuscire nel mio intento e tu, come giusto che sia, dovrai porgere le tue scuse per avermi sottovalutato"
"oh ovviamente principessina, ma attento che una gocciolina bollente di cioccolato sta per finire sui tuoi amati pantaloni"  dissi rivolgendo il mio sguardo sulla minuscola goccia, che sporgeva dalla barretta e, appena finii la mia frase, il liquido si schiantò sui suoi pantaloni neri, lasciando una mostruosa macchia bianca.
Il suo viso si impallidì, si formò un espressione preoccupata sul suo viso e la sua bocca si spalancò, formando una "o" perfetta.
"te l'avevo detto tesoro, ora oltre a pulire i bagni dovrai anche pulire i tuoi pantaloni" dissi concludendo la conversazione e sorridendo compiaciuta.

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