delle dolci note di chitarra mi giunsero alle orecchie,la mattina successiva, verso più o meno le sette.
"buongiorno, georgie" rido mentre avevo ancora gli occhi chiusi.
Sento i passi dei suoi piedi nudi avvicinarsi al mio letto, infatti comincia ad urlarmi all'orecchio "sveglia, bionda! è tardissimo.." ride, io apro gli occhi e rido con lui. mi tolgo le coperte e mi siedo sul letto.
"dovresti ripetere per il compito ora, non strimpellare su quella cosa alle sette di mattina!" continuo a ridere e mi alzo, raggiungo la cucina e mi segue.
"la mamma? è già andata via?" chiedo, mentre comincio a prepararmi dei toast che poi avrei riempito con ogni tipo di sostanza spalmabile fosse in cucina - "si, oggi è martedì, va via prima" mi risponde, e prende un bicchiere di latte freddo.
Ci sediamo entrambi al tavolo, e restiamo fissi a guardare i cartoni in tv. Eravamo ancora in preda al sonno, infatti non spiaccicavamo parola ed i nostri aspetti non erano dei migliori. Mentre mangio il mio toast sposto lo sguardo dalla tv a George, che aveva cominciato a canticchiare la sigla del cartone. Gli sorrido, da più piccoli adoravo quando mi cantava tutte le sigle dei miei cartoni preferiti, da quando l'ho conosciuto ho sempre pensato avesse una voce indescrivibile, così calda e dolce. Alle sette di mattina poi, con tutti i capelli scompigliati e un aspetto alquanto buffo e assonnato, era ancora meglio.
Interrompono questa atmosfera le sveglie dei nostri cellulari, impostati entrambi alle sette e mezza, che più che funzione di sveglie avevano la funzione di ricordarci che anche oggi avremmo fatto ritardo alle lezioni!
"vado prima io, George, ho capelli molto più domabili dei tuoi!" mi metto a ridere e lo guardo, mi lancia un'occhiata poco divertita e sistema le stoviglie che avevamo usato per la colazione.
Dopo una ventina di minuti eravamo entrambi pronti per la scuola, e cominciamo ad incamminarci con le nostre uniformi che diventavano ogni anno più strette e sgualcite, ma che eravamo costretti ad indossare comunque.
All'ingresso, seduti sull'erba che in realtà non sarebbe dovuta essere calpestabile, c'erano tutti gli amici di george, tipi alti quanto colonne, tatuati dalla radice dei capelli alle unghie dei piedi, ma comunque tipi simpatici, un po' inquietanti per una ragazzina con una gonna azzurra ed una camicetta bianca, ma simpatici.
Lascio George nelle loro mani, e vado in direzione del mio armadietto. Per mia fortuna, il prezioso armadietto si trovava a qualche passo dalla bacheca degli annunci, quindi ogni lezione gratuita ed ogni novità non mi sarebbero mai sfuggite.
Oggi la bacheca era circondata da ragazzi e ragazze di ogni corso, ostacolando il povero signore che stava affliggendo un nuovo annuncio.
Chiudo senza finezza il mio armadietto, e mi avviò tra la folla.
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bene, innanzitutto mi scuso per il notevole ritardo, ma sono fuori casa da dieci giorni, ed infatti questa nuova idea mi è venuta mentre ero in aereo!
spero che ci sia ancora qualcuno a seguire questa mia piccola storia, e spero vi piaccia l'aggiornamento!
al prima possibile,marti❤
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Hayran Kurgu"Forse lui era stanco di quella situazione quanto lo ero io. Ero stanca di vederlo tutti i giorni con lo sguardo perso e spento. - ora vorrei solo far risorridere mio fratello." //union j. è la mia prima ff,sp...