Eric
Continuo ad essere diffidente che questa sia realmente una simulazione ma se lo fosse non sono in condizione di ragionare lucidamente ed è una fortuna che Anastasia sia qui dopotutto lei è l'unica perdona di cui mi fido realmente.
Mi guardo intorno un po disorientato, siamo al centro di uno dei tanti campi dei pacifici e Anastasia si guarda intorno con troppo curiosità.
- Un po mi mancano i prati verdi dei pacifici - rivela lei accucciandosi tra l'erba per raccogliere dei fiori di variopinto colore
- Stronzate tu adori gli intrepidi - ribatto continuando a studiare l'area intorno a noi con estrema diffidenza.
- È vero ma avvolte ho un po di nostalgia - al sentirle pronunciare quelle parole mi si gela il sangue - Va tutto bene ? - azzarda lei avvicinandosi con titubanza fino a raggiungere il mio fianco
- Non voglio che tu sia qui -
- Cosa ?! - esclama confusa
- Sta per succedere qualcosa di tremendo devi andar via Ana - mi volto a guardarla supplicante - Ti prego -
- È una simulazione - cerca di convincermi - Non mi succederà niente di male -
- Allontanati - la supplico quasi
- No - quasi urla - Mi chiedi sempre di andar via nei momenti di panico come se ti potessi abbandonare - abbasso lo sguardo.
- Non posso combattere una minaccia e uscirne vivo se ti so in pericolo - ripeto quasi a memoria la frase
- Non vado via lo stesso - dichiara a braccia conserte, sconfitto torno a guardare l'orizzonte e finalmente capisco il motivo della mia allerta. Fuoco.
Un enorme cerchio di fuoco che si sta per chiudere intorno a noi.
Vengo assalito dal panico, mi volto verso Ana che guarda quasi incurante il fuoco che sta per investirci.
È strano lei temeva il fuoco...
- Ti avevo detto di andar via ! - urlo furibondo
- È una simulazione il fuoco non ci farà niente - ribatte con estrema calma.
Gli lancio un occhiataccia e mi guardo in torno in cerca di una via di fuga ma il panico non mi aiuta a trovarla, sento in cuore sbattere freneticamente contro la gabbia toracica e le mani tremarmi leggermente per il nervosismo.
Siamo in trappola.Anastasia
Eric è evidentemente agitato e nonostante mi stia sforzando di non darlo a vedere sono preoccupata anch'io, dopotutto il fuoco era anche una mia paura.
Il cerchio è sempre più vicino e il calore inizia a farsi sentire.
Chiudo gli occhi prendo un respiro profondo e torno a guardare Eric.
- Calma il battito cardiaco - ordino
- Che ? - mi guarda come se fossi pazza
- Hai sentito - rispondo già esasperata dalla conversazione - Siediti a terra e calma il battito cardiaco -
- Non siamo dentro una dannata simulazione ! -
- Si invece - ribatto cercando di mantenere la calma - Fallo ! -
Sbuffando esegue l'ordine, chiude gli occhi è fa dei respiri profondi ma le fiamme sono ormai troppo vicine a momenti ci travolgeranno.
Quando sono ormai a meno di un passo da noi tutto diventa buio.