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☺scusate☺

Lo vedeva, era la in fondo, fermo, sentiva in tutto il corpo un freddo improvviso, fabrizio sapeva che doveva fare qualcosa, qualunque cosa... eppure... non ci riusciva. Era li. Fermo. A fissare il corpo del riccio fermo, nel buio con intorno tanto di quel rosso scarlatto da far paura. Immaginava, immaginava di vederlo muovere, immaginava di vederlo fare un segno, qualunque cosa, immaginava. Ma non successe niente. Fermo, freddo, paura, stanchezza, arreso a se stesso, colpevole. NIENTE, lui non sentiva niente.
Era ancora li a guardare il riccio quando una mano gli si poso sulla spalla, non si volto, non subito, troppo impegnato a controllare qualsiasi cosa dentro quella fossa. Alla fine si giro, un paio di occhi comprensivi e caldi si attaccarono ai suoi, un poliziotto, era un polizziotto e lo portarlo via, intanto si guardava intorno, vigili del fuoco, polizziotti e medici erano sparse dappertutto.
Quel poliziotto lo stava allontanando, allontanando dalla casa, dalla fossa, da ermal, dal SUO amore. Avevano lottato cosi tanto, separati e insieme, immaginavano un futuro, una casa con libero e anita, un matrimonio magari... e ora? Cosa avrebne fatto? Da solo, in quell'mondo dun tratto freddo e stretto.

Poi vide libero, li fermo dentro la volante. Lui voleva, VOLEVA riuscire a parlare con lui, lo sentiva suo figlio chiamarlo, chiedergli di ermal, spaventato, ma lui non riuaciva a parlare, troppo stanco, da tutto, dal monto, dall'amore, dal sole e il mare.

Li avevano portati in ospedale, dove stavano operando ermal. Libero torno a casa con giada, ma fabrizio... solo, non chiamo nessuno, rimase solo in mezzo alla deptristezz e tristezza che imprignavano la stanza.
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14 ore
14 ore di operazione per poi vedere un medico uscire, ricoperto di sangue, sangue di ermal, il SUO ermal, suo...
Non aveva la forza di chiedere, non ci riusciva, per fortuna il medico capi e gli diede la risposta, "mi dispiace"... mi dispiace? MI DISPIACE? no. No! Non poteva, non doveva andare a finire cosi, non ci credeva... no... ermal non poteva essere...m-morto? Si...morto. quella e la parola che gli ronzava in testa. Poi nero.

Si risveglio dopo un ora in una camera di ospedale. La prima cosa che gli dissero e che era svenuto per via dello shock subito. Capi. Capi subito qual'era  la causa. Ermal. Non si accorse nemmeno di star piangendo fino a quando il suo corpo non fu scosso da continui singhiozzi, pianse disperatamente, fino a sentirsi male, fino a farsi girare la testa. Pianse da solo.





-angolo mio-🙏
Chiedo perdono a tutti quelli che non volevano che finisse così, però, la storia non e ancora finita, manca un capitolo che metterò domani probabilmente.

La canzone e messa apposta col capitolo.

addio per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora