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Mi risvegliai in un posto a me sconosciuto, la poca luce del mattino filtrava dalla finestra chiusa e coperta solo da una piccola tendina bianca.
Mi misi seduto e subito un forte giramento di testa mi colpii, come se fossi appena stato travolto da un camion.
Mi guardai intorno, la camera era trasandata, con poche cose al suo interno, come ad esempio, un mobiletto dove c'era appoggiata una piccola lampada e davanti a me un armadio in legno antico un pò rovinato dagli anni.
Fissavo tutto quello che avevo intorno cercando di fare mente locale, ma il forte mal di testa non mi aiutava per niente nel mio intento.
Fui risvegliato dalla porta che, cigolando,  si aprii e da dove entrò Jungook con in mano un bicchiere d'acqua e una pastiglia.
-Meno male ti sei svegliato. Come ti senti?-
-Come se fossi stato investito da un camion che trasportava un altro camion- risposi ironico.
Lo vidi sorridere e avvicinarsi a me, mi accarezzò la guancia e solo grazie a quel gesto mi ricordai di cosa era accaduto la notte scorsa, di come ero scappato via come un codardo da lui e di come avevo perso il mio migliore amico di una vita, solo per la mia stupida dipendenza.
-Scusami...-
Non riuscivo nemmeno a guardarlo in faccia, l'avevo abbandonato, lasciandolo da solo, con chissà quali colpe nella testa.
-Non scusarti..Non fa niente,non eri in te..-
Sorrideva sì, ma il suo era un sorriso triste; quasi obbligato.
-So che ti ho deluso con il fatto della droga, non negare l'evidenza-
A quelle parole il suo sorriso si spense del tutto, lasciando solo un viso serio.
-Certo...non me lo aspettavo, ma secondo te potrei smettere di amarti solo per questo piccolo dettaglio?-
La sua mano continuava ad accarezzare dolcemente la mia guancia, tracciando piccoli cerchi invisibili sulla mia pelle.
Non capisco cosa ho fatto di così buono per meritare un simile angelo al mio fianco, perché questo era Jungkook, un angelo, traspariva innocenza e purezza da tutti i pori e nonostante il corpo da adulto, aveva ancora un viso da bambino.
Presi la sua mano che prima accarezzava la mia guancia, e lo tirai verso di me facendo unire le nostre labbra, in un bacio, dolce e casto.
Lui ricambiò all'istante, sedendosi sulle mie ginocchia, abbracciandomi come se fosse un koala.
Ci staccammo poco dopo, entrambi sorridenti e con i cuori a mille.
Il giramento di testa ormai non era più dovuto al fatto di aver assunto droga la notte scorsa, ma dal fatto di avere Jungkook così vicino a me che mi faceva così tante premure.
Non mi accorsi di starlo fissando quando lui mi riportò alla realtà, schioccando le dita davanti ai miei occhi ridendo.
-So di essere bello e che la mia bellezza ti ipnotizza,ma dobbiamo andare non possiamo stare qui ancora per molto, quindi sbrigati a prendere la pastiglia- mi passò il bicchiere d'acqua insieme a una piccola pastiglia semi trasparente.
-cos'è?-
-Tu prendila ti farà sentire subito meglio vedrai-
La presi e la buttai giù in gola bevendo l'aqua.
-Bravo Jiminie vedrai che ti sentirai meglio, solo...ci vorrà un pò ti tempo-
Non mi sentii per niente meglio, la testa iniziò a girare ancora più velocemente, fino a farmi vedere la figura di Jungkook sdoppiarsi.
-C cosa mi hai dato Jungkook...?-
-Mi dispiace Jimin, perdonami-
Sentii dell'acido salirmi su per la gola, fino a farmi vomitare sul pavimento  quel poco che avevo ingerito.
Jungkook si avvicinò a me, accarezzandomi la schiena, finché non smisi di vomitare.
-C cosa...m mi hai dato Jungook.-
Lo guardai con gli occhi lucidi per lo sforzo che avevo fatto per vomitare tutto, per poi risdraiarmi tremante sul letto.
-Quella roba...- presi una piccola pausa sospirando.
-È  una pastiglia per disintossicazione... non è così?-
Guardavo il soffitto con gli occhi lucidi che mi annebbiavano la vista e con un sorriso amaro stampato sul volto.
mi sentivo tradito.

"Jungkook non ti vuole e non ti accetta per quello che sei veramente"

"Ma poi...cosa sei veramente tu? Te lo dico io cosa sei tu. Un ragazzo debole che la prima a cui ha pensato appena uscito di prigione è stato strafarsi"

Quella vocina insopportabile era tornata di nuovo a tormentare i miei pensieri già confusi.

-Jiminie...-
cercò di avvicinarsi, sedendosi sull'angolo del letto, appoggiando la sua mano sulla mia guancia, ma questa volta il tocco non lo sentivo più come una dolce carezza ma anzi, la scacciai via con un sonoro schiaffo, come scottato da quest'ultima.
-P perché lo hai fatto? Io...non ti vado bene come sono ora?-
Rimase muto, con lo sguardo basso; quel silenzio era opprimente.
-Io...ti amo e certo che mi vai bene così come sei ma...io non voglio che ti rovini la vita prendendo stronzate come droga o..-
Non lo lasciai finire,che mi sedetti sul letto, causandomi una fitta di dolore alla testa, guardandolo ferito.
-SONO TUTTE STRONZATE- dopo aver urlato quella frase sentì qualcosa di caldo e salato scivolarmi sulle guance,  capendo in quel momento di star piangendo.
-Amore...non piangere-
Continuava ad avvicinarsi piano a me e io continuavo ad allontanarmi fino a quando mi ritrovai con le spalle al muro, rimanendo seduto sul letto,con il viso di Jungkook a pochi centimetri dal mio.
-P perché i io...n non voglio cambiare, so di essere una delusione,so di non valere niente, so che tu non mi vorr-
Delle labbra morbide bloccarono quel fiume di parole, facendomi dimenticare tutto in un instante. Sulle mie labbra c'era ancora quel gusto salato causato dalle lacrime, ma questa volta non era il gusto delle mie, ma delle sue; Jungkook stava piangendo, in quel bacio disperato che io ricambiai immediatamente con la stessa disperazione.
Appoggiò delicatamente la sua mano sulla mia guancia,staccandosi poi di pochissimo, appoggiando la sua fronte alla mia.
-Amore mio lo supereremo insieme vedrai-
Pronunciò quelle parole sussurrando, come se fosse un segreto, qualcosa che solo noi due potevamo capire, potevamo sapere, qualcosa di solo nostro, qualcosa di estremamente speciale.
Io non dissi niente, annuì soltanto, facendo calare di nuovo il silenzio tra di noi, un silenzio non più opprimente ma tranquillo, che veniva spezzato solo dai nostri respiri e dai nostri cuori che rimbombavano nei nostri petti in quella stanza non più vuota ma piena di sentimenti.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 10, 2018 ⏰

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