Capitolo 6

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I minuti passarono in fretta,quando Junior arrivò,salutammo entrambi Rob e la sua impiegata salendo in macchina,ovviamente lui mi aprì lo sportello come sempre.

-Grazie davvero-lo ringraziai rilassandomi sul confortevole sedile.Non era la prima volta che mi dava un passaggio risparmiandomi una gran fatica.                                                                                                    

-Di niente-rispose sorridendomi ingranando la marcia per partire.-Dovevi fare qualcosa stamattina?-chiese gurdando la strada dritta davanti a sè.

-Dovevo andare a fare dei colloqui per cercare un lavoretto durante l'estate,ma è saltato tutto-dissi a voce bassa.

-Ti accompagno io-propose.

-No davvero,non preoccuparti-risposi lusingata,sorridendogli.

-Guarda che per me non è un problema,ho il pomeriggio libero,possiamo andare dove vuoi e poi devo farmi perdonare-mi spiegò girandosi ogni tanto a guardarmi per vedere la mia espressione.

-D'accordo-risposi,scatenando una risata da parte sua.

Per lui ero divertente forse era  per questo mi aiutava sempre pensai cercando di trovare una spiegazione al suo comportamento.

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-Dovrebbe essere questo-dissi controllando l'indirizzo e il nome che avevo segnato sul telefono con quello scritto su una fermata del bus proprio lì di fronte.-Si è questo-affermai.

Mi girai guardando Junior.

-Ci vediamo qui fra poco-dissi scendendo dalla macchina dopo aver ricevuto una risposta affermativa.

Mi ritrovai davanti ad un'enorme insegna blu scuro con una scritta  bianca che diceva 'Internet point'.Non mi sembrava male come lavoro,non ero bravissima con i computer ma il manifesto che avevo letto diceva che servivano persone che controllassero ed aiutassero i clienti,cosa che credevo di poter fare.

Esercitai pressione con tutte e due le mani sulla porta per aprirla.Lo spazio all'interno non era molto ampio,c'erano quattro lunghe file di tavoli che erano posizionate lungo le pareti verticali,i computer non erano di ultima generazione,un signore robusto con una grande pancia mi venne incontro chiedendomi se avevo bisogno di aiuto.

-Sono venuta qui per il lavoro-dissi semplicemente dopo aver salutato.Mi rispose che già avevano trovato un altro impiegato e che avevano dimenticato di cancellare il manifesto su internet,non dissi niente,salutai educatamente e me ne andai.

Salii in macchina,dove Junior mi guardava con espressione interrogativa,desideroso di sapere come era andata.

-Hanno già assunto un'altra persona-dissi pensando che dovevo trovare assolutamente un lavoro,i miei genitori mi pagavano l'affitto ma per le spese extra dovevo lavorare.

-Qual'è la seconda opzione?-mi chiese Junior distraendomi dai miei pensieri.

-Un negozio di abbigliamento come commessa-risposi sorridendo.

Arrivammo in pochi minuti al negozio che era a pochi kilometri di distanza dall'Internet point.

Il 'colloquio' fu molto breve la paga non era molto alta e avrei dovuto lavorare per tutta la settimana dalle nove alle cinque tranne la domenica mezza giornata,non era proprio il massimo come lavoro.Ritornai in macchina informando Junior del colloquio e mi disse che con quegli orari mi sarei soltanto stancata,apprezzai il suo consiglio.

Ma fortunatamente avevo ancora un'altra possibilià di lavoro in una libreria ,che si trovava a pochi metri dal mio appartamento,quindi sarei potuta andare benissimo a piedi.

-La prossima fermata è  una libreria-dissi.

-Ti piacciono i libri?-mi chiese interessato.Feci per rispondere ma non ci riuscii,fui interrotta dalla vibrazione del suo cellulare.

Rispose alla chiamata con un semplice 'ok' e 'a fra poco' ,suscitando in me curiosità.

-Allora ti piacciono?-mi chiese di nuovo,voltandosi verso di me impuntando i suoi caldi occhi nei miei,riferendosi alla domanda di poco prima.

-Si,mi sono sempre piaciuti-risposi sinceramante,ricordandomi all'età di 13 anni mentre ero distesa in giardino a leggere pile di romanzi rosa.

-Interessante-disse ironicamente.

-Definisci interessante-risposi ridendo e guardando fuori dal finestrino il paessaggio che scorreva ai nostri lati-E a te?-continuai curiosa voltandomi verso di lui.

-Non proprio,io ho sempre amato il calcio invece-rispose convinto.-Sai,gioco in una squadra-mi informò girando il volante.

-Beh,mi pare di averlo capito stamattina con il tuo''Mi dispiace non ho tempo devo andare agli allenamenti''-dissi mimando le virgolette quando citai la sua risposta  alla mia rabbia quella stessa mattina.

Rispose con una risata,la sua solita risata,si vedeva che era un tipo solare e allegro.

-Siamo arrivati-mi distolse dai miei dolci pensieri su di lui.

-Ok,ci vediamo fra due minuti-dissi entusiasta aprendo lo sportello per scendere dalla macchina,chiudendolo.

Le porte di vetro si aprirono automaticamente al mio passaggio,fui accolta dall'aria resa fresca dai condizionatori presenti nel locale e dall'inconfondibile odore delle pagine dei libri.

Chiesi ad un impiegato lì presente dove si trovasse il responsabile,fu molto gentile nell'indicarmi la strada verso il suo studio.

Arrivai alla sua porta che aveva una targhetta con sopra scritto Abelardo,capii che quello doveva essere il suo nome.Bussai ricevendo un 'avanti' in risposta,abbassai la maniglia di ferro ,ritrovandomi davanti un alto signore scuretto,non molto giovane,con dei curati capelli neri divisi da un'ordinata  fila centrale,indossava una maglia rossa che portava il nome della libreria sul petto.

-Salve,sono venuta per il lavoro-dissi per la terza volta in quella giornata.

-Prego si sieda-mi fece sedere su una delle due sedie di fronte  alla scrivania di vetro.

Il colloquio fu molto breve,Abelardo fu molto gentile dicendomi che avrei iniziato a lavorare lì già dalla settimana prossima,la paga bastava per le mie esigenze.

Uscii dalla libreria salutando il ragazzo,mio futuro collega,che poco prima mi aveva dato indicazioni su come arrivare al responsabile.

Risalii in macchina dando la notizia a Junior.

Mi accompagnò a casa ,visto che non avevo più una macchina.

Quando arrivammo,aspettai che venisse ad aprirmi la porta,ma inciampai goffamente sul marciapiede,finendo inerme fra le sue  braccia.

Fui investita dal suo profumo,lui era caldo,i nostri nasi si sfiorarono,così come le nostre bocche,il mio cuore iniziò a battere forte ,tanto che temevo uscisse fuori dal mio petto,i suoi occhi mi scrutavano,cercavano di capire se acconsentivo,ottennero la risposta poco dopo.

Si avvicinò quel che bastava ,per far combaciare perfettamente le sue labbra con le mie,tentò di approfondire il morbido bacio provando più volte a farsi spazio con la lingua nella mia bocca,non glielo permisi,ci conoscevamo da poco anche se sembrava il contrario.

Ci staccammo da quell'intima posizione.

-Ci vediamo domani-disse solo,anuii esilmente in risposta.Non avevo parole,stavo ancora cercando di capire come eravamo arrivati a quel punto in così poco tempo.

Si scostò,lasciandomi uscire dalla gabbia formata dalle sue lunghe braccia,con l'aiuto della macchina.

Ci salutammo un'ultima volta mentre chudevo il portoncino alle mie spalle.


Ciao!!!Ora stiamo andando nel pieno della storia amorosa tra Junior e Angelica,scusatemi se vi ho fatte aspettare tanto,ma volevo che la cosa risultasse reale.Non ero e non sono molto convinta di qusto capitolo per questo ieri non l'ho postato,vi prego fatemi sapere cosa ne pensate nelle recensioni.

Al prossimo capitolo!!Ciao ciao!!!

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