Capitolo 8

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I suoi occhi pieni di passione,ad un tratto si spensero,il suo umore cambiò improvvisamente.

-Junior-sussurrai spaventata,continuava a guardarmi senza dire una parola.Finchè non poggiò la sua fronte sulla mia.

-Non posso-rispose cercando di lottare in modo evidente contro il desiderio che faceva scaldare ogni minima  parte del suo corpo.

Com'era possibile,credevo di piacergli,forse ero stata troppo precipitosa,oppure forse non gli piacevo affatto o...era fidanzato.Allargai instintivamente gli occhi allontanadomi dalla presa che aveva sui miei fianchi.

-Sei fidanzato-sussurrai con le lacrime agli occhi.Mi sentii presa in giro,mi sentii usata come una di quelle ragazze usa-e-getta,come quella maledetta cameriera che stava iniziando a fissarci.

-Angelica-disse facendo un passo verso di me.Cercò di prendermi il polso e attrarmi verso di sè,ma fui più veloce e riuscii ad evitare la sua presa,altrimenti non avrei avuto di certo via di fuga.

Presi velocemente la borsa,che avevo precedentemente posizionato sullo schienale della sedia,e uscii scivolando fra i corpi sudati che si muovevano nel locale.Solo all'aria fresca della sera estiva, che mi accarezzava dolcemente il viso,mi accorsi che le lacrime erano scese traditrici sulle mie guance rigandole di nero.Ma in quello stesso momento una grande mano afferrò il mio polso,facendomi girare e ritrovare di fronte al petto di Junior.

-Lasciami-gridai prima che potesse aprire bocca,cercando di sfuggire ancora una volte alle sue dita che,questa volta si erano avvolte per bene intorno a tutto il mio polso.

-Ti prego lasciami spiegare-disse con un insolita calma,impuntandomi con i suoi occhi,questa volta più scuri.

-Non c'è assolutamente niente da spiegare Junior-dissi guardandolo con gli occhi pieni di lacrime,lasciando cadere spazientita la borsa ai miei piedi.

Mi vergognavo di apparire così infantile,così stupida,ma alla fine era questo che ero,solamente una piccola ragazza che si era quasi infatuata di uno sconosciuto che le aveva versato della Coca-Cola sulla camicia.

-Angelica,non sono affatto fidanzato-disse sospirando stringendomi a sè.La grande mano,che prendeva tutto il mio volto,scaldò il mio viso incominciano ad asciugarmi le lacrime.-Non sai quanto lo voglio anche io,ma non posso-disse ad un centimetro dalle mie labbra.

-Perchè?-chiesi ingenuamente e allo stesso tempo ferita-Io sono qui-cercai di icoraggiarlo-Mentre cercavo ancora di trovare una qualsiasi risposta nei suoi occhi profondi,se non era fidanzato,allora cosa mi nascondeva?

Ci volle qualche minuto,prima che si decidesse a dire qualcosa.

-Non sei il mio tipo-sussurrò freddamente,con lo sguardo fisso sul mio mento.

Improvvisamente le lacrime,tornarono ad allagare i miei occhi,fino ad appannarmi la vista,e forse era meglio così,non volevo vedere il volto del ragazzo che mi aveva respinta dicendomi di non essere il suo tipo,e avevo intenzione di non rivederla mai più.

Posai le mani sul suo petto cercando di allontanarlo il più possibile da me,invitandolo a lasciare la presa che aveva ancora sul mio corpo.

-Se non sono il tuo tipo lasciami andare-sussurrai con voce tremante.Le lacrime iniziarono a scendere in modo incontrollato,staccandosi dal lago che si era formato nei miei occhi,facendoli diventare rossi.Ma nonostante ciò lo fissai con i miei occhi blu.Doveva sapere quanto mi stava facendo soffrire,infatti sembrò molto turbato dal mio comportamento.Avrei voluto chiedergli quale fosse il suo tipo di ragazza,ma immaginavo che saperlo mi avrebbe solamente tentata a cambiare me stessa,ma non era quello che volevo,io volevo solamente essere amata per quella che ero. 

-Ti prego non piangere-disse asciugandomi le lacrime,prima di lasciarmi andare.

Feci per prendere la borsa ai miei piedi,ma Junior fu più veloce di me e me la porse.Cercò il mio sguardo,ma non glielo concessi.Mi aveva appena ferita e poi cercava di fare il gentile,forse,provava semplicemente compassione nei miei confonti,una ragazza ingenua che aveva creduto di piacergli.Mi dispiaceva ma in tutta la mia vita non ero mai riuscita ad entrare in queste logiche complesse.

Mi girai dirigendomi verso il marciapiede,la strada era buia e poco illuminata.Sentii Junior seguirmi a ruota.

-Ti do un passaggio-si offrì infilando le mani mulatte nelle tasche dei jeans neri.

-Non preoccuparti,prenderò un taxi-dissi mentre frugavo nella borsa,con l'intenzione di trovare il mio cellulare,e magari dei fazzolettini,visto che avevo ancora gli occhi molto lucidi.

Un lungo dito alzò il mio mento,costringendomi a guardare due occhi scuri.

-Angelica è molto tardi-spiegò.

Non riuscivo proprio a capire il motivo,per il quale Junior era così protettivo nei miei confronti,insomma avevo 22 anni,ero una donna ormai.E poi non potevo andare in macchina con il ragazzo che era stato la causa delle mie lacrime.Non dovevo.

-Davvero,non preoccuparti per me,so badare a me stessa-dissi con tono deciso,cercando di non apparire debole o esitante.

-Non essere imprudente,potrebbe essere pericoloso-disse con tono autorevole,avvicinandosi ancora a me,riscaldandomi involontariamente con il calore che emanava il suo corpo.

Mi resi conto che stava cercando di farmi ragionare,ma assolutamente niente di quello che avevo fatto da quando ero venuta in Brasile,era stato prudente,a partire dalla scelta di accettare il passaggio in macchina offertomi da Junior.

-Va bene-dissi semplicemente,abbassando lo sguardo.Non mi andava di discutere dopo tutto quello che era successo,e soprattutto,a quell'ora della sera.

Il suo sguardo sembrò addolcirsi,lasciando cadere il tocco che aveva sul mio viso.Mi accompagnò alla macchina,aprendomi la porta,questa volta senza sorrisi o sguardi maliziosi.

Il viaggio fu silenzioso,fino a quando parcheggiò di fronte al palazzo dove si trovava il mio appartamento.

-Angelica-mi chiamò prima che potessi aprire lo sportello.Mi girai analizzando il suo volto stanco,il motivo del suo comportamento mi era ancora sconosciuto.-Non era mia intenzione ferirti-disse a bassa voce,stringendo il volante con le grandi mani.

-Peccato che tu l'abbia fatto-dissi prima di scendere velocemente dalla macchina,cercando di respingere le lacrime che minacciavano di uscire da un momento all'altro,ma che una volta chiuso il portoncino,non riuscii a domare.Scivolai di schiena lungo il freddo muro,rendendomi conto solo allora,di avergli detto addio.

Ed eccomi di nuvo qui con un nuovo capitolo tutto per voi.Scusate per qualsiasi errore ortografico ma non ho avuto molto tempo per rileggerlo.Mi raccomando di recensire.Alla prossima!!!

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