8. Interessante

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«Avete deciso ragazzi?» la ragazza che ci ha fatto accomodare adesso ci guarda in attesa delle nostre ordinazioni.
Tyler mi guarda incitandomi a dire per prima ciò che voglio.
«Io prendo un doppio cheese burger con bacon ketchup e maionese, senza cipolle. Delle patatine fritte e una coca media, grazie. Ah e anche dell'insalata del panino» dico mentre lei annota tutto.
Mi volto verso Tyler che sorride guardando il menù.

Cosa?
Non vuol dire che se sono una ragazza non posso mangiare un doppio cheese burger.
Ho anche io uno stomaco e non è per niente piccolo.

«Per me un panino con salamella, bacon e delle patatine grandi. Prendo una birra media» dice guardando le dita della ragazza scrivere velocemente.
«Perfetto! Grazie mille, a dopo» ci sorride raggiante e svolazza sui suoi pattini a rotelle.
«Sto aspettando Tyler» sorrido furba poggiando il viso sulle mani.
Guardo i suoi occhi azzurri guardarsi le mani per poi risalire sulle mie braccia fino ad arrivare nelle mie iridi.
«Era una cosa positiva» dice semplicemente.
«Cavolo! Ti sei sprecato. Grandissimo» lo prendo in giro facendolo sorridere leggermente.
«È una bella cosa essere diversi dagli altri. Sei diversa, tutto qui» dice guardandomi.

Ha detto una cosa davvero importate riuscendo a sminuirla.
Non lo capisco quando fa così.
Sembra che non gli importi di niente e di nessuno.

«Il tuo fidanzatino sa che sei qui con me? Non voglio scenate» incrocia le braccia al petto e mi osserva.
«Ma che stronzo!» senza volere do vita ai miei pensieri, ma oramai è troppo tardi per rimangiarsi le parole.
«Per prima cosa Bryan non è il mio ragazzo e secondo, se non volevi casini bastava non chiedermi di uscire» dico infuriata guardando ovunque tranne che lui.
Iniziamo bene.
Mi fa innervosire.
Odio i suoi modi di fare.

«Ferma ragazzina. Io non ti ho chiesto di uscire» dice e io mi volto a guardarlo con la bocca spalancata.
Appoggia i gomiti sul tavolo e mi guarda con una faccia da prendere a schiaffi.
«Come scusa?» chiedo guardandolo scioccata.

Si è drogato di nascosto sotto il tavolo.
È l'unica spiegazione.

«Ti ho già detto che questo non è un appuntamento. Mi sembra di essere stato chiaro, no?» si massaggia la mascella con la mano destra.

Ora gli tiro un pugno.

«Giuro che sono a tanto così dall'andarmene» avvicino il pollice e l'indice e glielo mostro dopodiché mi guardo intorno davvero troppo incazzata.

Perché ha cambiato atteggiamento da un momento all'altro?
Che cazzo ha nella testa?
Della paglia.
Marcia. Molto marcia.

«La bambina ha messo il broncio. Vuoi una caramella così passa tutto?» mi prende per il culo facendomi digrignare i denti.
Mi alzo di scatto afferrando la borsetta.
Mordo forte la lingua per non mandarlo a quel paese davanti a tutta questa gente.
«Sto scherzando piccoletta. Siediti e sta buona. Non volevo farti incazzare così tanto» la sua voce profonda arriva alle mie orecchie come la sveglia che al mattino mi faceva alzare per andare a scuola.
Forte e fastidiosa.
«Devo uscire fuori» dico tra i denti e senza guardarmi più indietro attraverso la sala e spalanco le porte entrando in contatto con l'aria fresca della sera.

Mi appoggio ad uno sgabello poco lontano dall'entrata e prendo il telefono dalla borsa per distrarmi.

«Stai bene stasera» la voce di Tyler arriva dritta a me facendomi sobbalzare.
Non mi ero neanche accorta fosse arrivato.
Ottimo.
Quando io voglio stare sola lui viene da me.

Tralascio le parole che ha detto, non dandogli peso e mi alzo andando nella sua direzione.
Allungo una mano verso il suo viso e gli strappo dalle labbra la sigaretta infilandola tra le mie prima che lui possa riprendersela.
Prendo un lungo tiro e butto fuori piegando la testa verso l'alto.

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