55. Needy

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Il rumore delle posate é l'unico in tutta la cucina mentre mangiamo il pollo arrosto che mamma ha cucinato.
Gioco con il pezzo di carne, cercando di non pensare alla situazione in cui mi trovo.

«Allora Tyler, come hai passato il resto dell'estate?» mamma rompe il silenzio con voce un po' imbarazzata e timorosa.
A stare lontano da me. Semplice come risposta.
Tyler si schiarisce la gola, «Sono stato dai miei» dice semplicemente, senza giri di parole.
«Come stanno?» domanda sempre mia mamma.
Stiamo fingendo che tutta vada bene, quando in realtà è l'opposto.
Sento la tensione di tutti nell'aria, lo sforzo che stiamo facendo e ho paura che prima o poi questa strana bolla scoppi.
«Molto bene, grazie» mi sforzo a non alzare lo sguardo e guardare il suo viso, così infilo in bocca una carota al vapore.
«Emma» papà richiama la mia attenzione, così alzo lo sguardo un po' confusa.
Cosa vogliono da me?
«Come è andata il primo giorno di scuola?» domanda con nonchalance, sorridendomi leggermente.
Mordo il labbro inferiore, «Bene».
«Vi hanno già fissato delle verifiche?» domanda mamma.
Perché mi stanno facendo l'interrogatorio?
Odio avere l'attenzione puntata addosso e adesso non faccio altro che sentire gli occhi di Tyler addosso.
«No» sospiro, «Niente verifiche» annuisco lentamente, ritornando a mangiare per far capire ai miei che non ho più voglia di parlare.
«Allora? Vi piace il pollo?» domanda mamma, cercando di continuare la conversazione che è già morta sul nascere.
«Sí» rispondiamo tutti in coro dopodiché riprendiamo a mangiare in silenzio.

Dopo un'ora passata a parlare del lavoro di Tyler e di altre cose insignificanti finalmente siamo al dolce, ma io sono piena.
Stare in una stanza con Tyler e i miei genitori come se non fosse nulla mi ha fatto chiudere lo stomaco, sopratutto perché ho sentito perennemente il suo sguardo addosso.
E bruciava. Faceva perfino male a volte.

Dopo aver masticato l'unico boccone della torta alle carote di mamma poso il cucchiaino sul tavolo e alzo lo sguardo.
«Io ho finito. Posso andare sopra?» domando, guardando negli occhi mamma.
Mi regala un sorriso dolce, come per ringraziarmi, dopodiché annuisce.
«Certo tesoro. Buonanotte» mi alzo dalla sedia, facendola stridulare leggermente.
«Buonanotte» sussurro muovendo dei passi verso il salone.
«Emma» la sua voce chiama il mio nome e io per poco non mi sento mancare.
Perché mi ha chiamata? Cosa vuole, da me?
Mi volto leggermente, giusto per far scontrare i nostri occhi, anche se non vorrei farlo.
«Possiamo parlare?» domanda con tono calmo e quasi dispiaciuto.

Ed è in questo preciso istante che mi vengono in mente le parole di mia sorella.
"Non ti dico di perdonarlo Emma. Faresti un torto a te stessa se non pensi sia giusto farlo, solo dagli una possibilità di parlare.
Senti quello che ha da dirti anche se potrà fare male, ma ne hai bisogno.
Lui è comunque tuo fratello e avete avuto una relazione complicata, ma la avete avuta entrambi e dovete prendere delle decisioni.
Non troncare così, perché non fa bene a nessuno dei due.
Lo rimpiangerai per sempre se lo farai".

Annuisco, dopodiché mi volto e proseguo verso la porta.
Non voglio che i miei genitori sentano. Non perché voglia tenere qualcosa nascosto.
Solo perché voglio avere un confronto totalmente aperto con lui.
Sento i suoi passi dietro ai miei dopodiché la porta chiudersi.
Siamo soli ora.
Di nuovo. Occhi contro occhi. Cuore contro cuore.

«Mi dispiace per questa situazione Emma» sussurra guardandomi con i suoi grandi e bellissimi occhi azzurri.
Ha detto di amarmi, ma lui non sa che l'ho letto quel "ti amo".
Non sa che la notte me lo sento rimbombare nella testa fino ad addormentarmi e non sa nemmeno quanto mi faccia male ogni volta che succede.
«L'ho letta» dico di getto con mani tremanti.
Ho il cuore spezzato, ma batte ancora per lui e ho paura che possa ricostruirlo solo lui.
Gli ho dato tutta me stessa e lui mi ha ferita come se non gliene importasse nulla.
Ed ora eccoci qui. Ad amarci senza poterlo fare veramente.
Lo guardo. Lo guardo davvero attraverso i suoi occhi e lo vedo sussultare, sorpreso e consapevole di quello che mi ha scritto.
Ma oramai è troppo tardi.
Forse il tempo per amarci è passato e noi non ce ne siamo accorti.
Lui non se n'è accorto.

«Tutta?» domanda, passandosi una mano sulla barba leggermente lunga.
«Tutta» sussurro, abbassando per un secondo lo sguardo.
«Ma non posso accettarla» alzo gli occhi vedendolo fare un'espressione confusa.
Porto la mano destra verso la tasca posteriore dei jeans, togliendo la sua lettera.
«Non siamo più quelli di una volta Tyler» affermo porgendogliela, ma lui non accenna a prenderla.
«Non possiamo fingere di amarci quando in realtà ci facciamo la guerra» mordo il labbro inferiore per farmi male, per non far scendere le lacrime dagli occhi.
Non posso farlo. Non piangerò di nuovo.
«La verità è che stiamo fingendo di non amarci» la sua voce mi arriva come una freccia al cuore.
Lo osservo quasi supplicante, chiedendoli con gli occhi di smetterla di combattere per noi.
È una battaglia persa che può portare solo a due vittime. Me e lui.
«Non possiamo Tyler. Siamo fratelli» sussurro, provando ribrezzo per me stessa, per quello che abbiamo fatto e per quello che stiamo provando.
«Emma» sospira, avvicinandosi di poco, «Ti amo» sussurra.
Quello che per mesi ho sperato di sentire e per settimane mi ha dato il tormento ora è sulle sue labbra ed è come se me lo stesse urlando.

Sento lo stomaco attorcigliarsi fino a farmi mancare l'aria, fino a fare male.
Non dovrebbe dirmelo e nemmeno pensarlo.
E la stessa cosa vale per me.
Ed è buffo pensare al passato. Tutte le volte che ho sperato lui me lo dicesse ed ora che è qui vorrei non lo stesse facendo.
Il tempo cambia e stravolge tutto, senza rimpianti o ripensamenti.
Lo fa e basta.

«Tyler» lo rimprovero, ammonendolo con lo sguardo.
«No. Non resterò più in silenzio. Se voglio dirti che ti amo te lo dirò» avanza di nuovo, inebriandomi con il suo profumo.
«Sono stanco di tenermi tutto dentro» prende la sua lettera.
«Fa male farlo» ammette, rigirandosela tra le dita.
Già... ma a volte è più giusto farlo.
«In questi anni ho imparato che la vita te la costruisci tu. Non c'è nessun destino o fato. Sei tu che pezzo dopo pezzo, decisione dopo decisone, sbaglio dopo sbaglio, vivi» osservo le sue dita mentre si muovo leggermente sulla carta, quasi accarezzandola.
«Io ho capito che ho bisogno di te nella mia vita» chiudo gli occhi, lasciando che una lacrima mi righi il volto.
«E non come sorella Emma. Voglio poterti stringere tra le mie braccia, baciarti e svegliarmi al tuo fianco dopo aver fatto l'amore» sussurra, allungando un braccio nella mia direzione.
Tuttavia non mi sfiora, rimanendo con il braccio sospeso.

«Non ce la faccio Tyler» asciugo la lacrima sfuggita, indietreggiando con un passo.
Lui mi guarda pietrificato e ferito.
«Nemmeno io» la sua voce si spezza per un millesimo di secondo.
«Se potessi tornare indietro nel tempo ti chiederei di essere mia dal nostro primo incontro» posa la lettera sul davanzale del porticato, restando a fissarla per qualche secondo.
«E magari sarebbe tutto diverso» aggiunge, passandosi una mano tra i capelli.
«Sei fantastica Emma» si volta di nuovo verso di me, sorridendomi leggermente.
«Non hai nemmeno idea di quanto sei bella dentro» mi osserva con un'espressione inspiegabile.
«Mi hai insegnato tanto e fatto sentire in un modo che in ventisei anni nessuno ha fatto» ammette, facendomi mancare la terra sotto i piedi.
In questo istante uno dei milioni muri che ho costruito attorno al cuore si rompe, facendoci arrivare le sue parole.

«Ti amo» indietreggia anche lui, continuando a guardarmi.
«Buonanotte Emma» resta alcuni secondi fermo a guardarmi, dopodiché si volta e scende le scale, dirigendosi verso casa sua.
Distolgo lo sguardo, fissando il vuoto.

Ti amo anche io.


Note:
Ciaooo❤️.
Come state?

Eccomi qui con un nuovo aggiornamento.
Purtroppo devo comunicarvi che per una settimana o poco di più non sarò attiva perché vado in gita.

Cosa ne pensate di questo capitolo?
Vi aspettavate un confronto così aperto?
Cosa farà ora Emma?
Lo perdonerà o andrà avanti con il suo piano di allontanarsi?

Fatemi sapere se vi è piaciuto, un bacio😘.

Ps. Il capitolo è più lungo del solito, quindi amatemi.

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