31. The heart wants what it wants

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«Non è troppo?» domando osservando il mio riflesso allo specchio.
«Cosa? No! Sei perfetta» Kassandra si alza dal mio letto, camminando sui tacchi vertiginosi nella mia direzione.
«Devi solo piastrare i capelli» me li raccoglie con le mani, per togliermeli dal viso.
«Okay...» sussurro guardando il vestito nero in lattice.
Non c'è nemmeno il bisogno di chiedermi cosa ci faccia con un vestito del genere addosso.
Infatti non è nemmeno mio, ma di Kessie.
Tutto sommato non è così male come pensavo.
All'interno è morbido e non stringe così tanto.
Infondo mi piace.
Valorizza le mie curve e da un tocco davvero sexy.

Prendo i tacchi dall'armadio e li infilo, allacciando i laccetti alla caviglia.
Speriamo non mi facciano male i piedi.

Dopo quasi mezz'ora entrambe siamo pronte, perfettamente truccate e vestite.
Bryan ci ha appena mando un messaggio che è fuori ad aspettarci insieme a Tyler, così dopo aver salutato i genitori di Kessie scendiamo di sotto.
Mentre percorriamo il vialetto sento lo stomaco in subbuglio nel vedere Ty, alla guida della sua BMW, con il finestrino abbassato intento a fumare.
Non si accorge di noi fino a quando non stiamo per aprire lo sportello.

I suoi occhi saettano sul mio viso per poi scendere velocemente lungo il mio corpo, soffermandosi sulle gambe nude.
Lo sto per salutare con una mano, quando qualcosa va storto e inciampo nel nulla, cedendo in avanti.
Fortunatamente Kessie ha dei buoni riflessi e mi prende al volo, impedendomi una caduta rovinosa.
Mi raddrizzo velocemente, cercando di far finta di niente, ma quando, imbarazzata, sposto lo sguardo su Ty, mi paralizzo.
Ha la bocca spalancata e la sigaretta incastrata tra le dita della mano, che è ferma a mezz'aria.

È ufficiale Emma: le figure di merda ti scorrono nelle vene.

Senza più dire una parola entriamo in macchina.
«Ciao ragazzi» la mia migliore amica spezza il silenzio che si era creato e batte il cinque a Bryan che mi osserva per un istante.
«Ciao» entrambi i maschi ci salutano.
Punto lo sguardo nello specchietto retrovisore, incontrando le iridi azzurre di Tyler.
Mi osserva per qualche secondo prima di puntare definitivamente lo sguardo sulla strada.
«Chi suona oggi?» domando guardando la pagina della discoteche su Instagram.
C'è soltanto un post che dice che è la serata YOLO, ma non ci sono molti dettagli.
«Non si sa, ma dicono che sarà una figata pazzesca» Bryan sorride malizioso.
So già a cosa sta pensando.
Alla miriade di ragazze con cui ci proverà.
Pervertito.

Come previsto, quando entriamo nel parcheggio vediamo una miriade di persone in fila per entrare in discoteca.
Dopo cinque minuti finalmente troviamo un posto libero in cui lasciare la macchina.
Sarà un casino stasera, lo so già.

«Ciao» Tyler mi affianca, una volta scesi dalla macchina, posando una mano sul mio fianco sinistro.
«Ehy» sussurro, un po' imbarazzata.
Devo togliermi dalla testa la pessima figura che ho fatto poco fa.
«Come stai?» si china verso di me, per far avvicinare i nostri volti.
«Bene» osservo le sue labbra piene, «Tu?»
«Bene» sussurra ad un millimetro del mio viso.
Quando penso che si stia per allontanare, dato che siamo arrivati davanti alla fila, lui fa l'opposto, facendo scontrare le nostre labbra.
Le lingue si rincorrono per pochissimi istanti, poiché veniamo interrotti da qualcuno che si schiarisce la gola.
Tyler si allontana lentamente, svogliato, ma non smette di stringermi a sé.

Mi volto verso Bryan che mi ammonisce con lo sguardo.
«Chi ha la prevendita non deve fare la fila» mentre parla, mi allontano un po' da Tyler, dato che non voglio far sentire i miei migliori amici a disagio o i terzi incomodi.
«Venite» senza pensarci due volte mi affianco a Bryan, aggrappandomi al suo braccio per non cadere, dato il buio e i tacchi.
Tyler se la caverà benissimo anche con Kassandra.
Anche perché sembrano già aver "legato".
Quello su cui dovrò lavorare è Bryan, che non sembra molto convinto della situazione.
«Tutto bene?» gli chiedo poggiando la testa sulla sua spalla.
«Certo, tu?» appoggia una mano sulla mia.
«Bene» sospiro, «Lo so che non sei convinto, ma ci tengo davvero alla tua opinione» sussurro per non farmi sentire dal mio vicino di casa, che sono sicura ci stia ascoltando.

Bryan volta la testa di lato per guardarmi.
«Mi sembra soltanto tutto così assurdo, ma se ti piace non posso impedirti di uscirci» parla sinceramente e lo apprezzo davvero tanto.
Preferisco affrontare la cruda verità piuttosto che le bugie.
«Non è una cosa ufficiale. Ci stiamo solo provando» ammetto.
«Allora non metterci sentimento per un "ci stiamo solo probando"» sussurra guardandomi preoccupato, con la stessa faccia, che assumo subito anche io.

Ci sto mettendo di mezzo i sentimenti?

Non faccio in tempo a rispondermi, che Bry estrae dalla tasca della giacca sottile quattro biglietti gialli, consegnandoli ad uno dei due buttafuori che sorvegliano l'entrata del locale.
L'omone ci fa segno di entrare, senza nemmeno fare un sorriso.
Un po' lo capisco.
So dovessi sorridere a tutti quelli che vedo avrei una paralisi facciale.

Seguiamo una specie di vialetto illuminato da luci soffuse fino a arrivare ad una scalinata.
Ci sono cartelli e display con scritto YOLO in tutti i colori.
Sembra un bel posto.

Sto per fare uno scalino quando una mano afferra bruscamente la mia.
«Stammi vicina» sussurra Tyler, con voce bassa e roca.
Annuisco con la testa, prima di salire gli altri gradini.
Una miriade di persone si trovano davanti ai nostri occhi e tutti ballano come degli scatenati.
Non faccio in tempo a ispezionare tutta la sala, che in pochi secondi mi ritrovo in mezzo alla massa, con Tyler affianco che scansa la gente per farmi passare.
Con un po' di fatica arriviamo al bancone, dove dei baristi fanno giochi non le bottiglie.
«Cosa ti porto bellezza?» uno di loro punta gli occhi nei miei, facendomi un sorriso.
Osservo come il volto di Tyler si gira nella sua direzione per fulminarlo.
Sorrido tra me e me.

«Un gin lemon, grazie» rispondo prima di guardare Tyler che è rimasto in silenzio.
«Tu non prendi niente?» domando posando una mano sul suo braccio muscoloso quando una ragazza mi viene involontariamente addosso.
«No. Devo guidare» seguo i movimenti delle sue labbra mentre parla.
Il barista mi porge un bicchiere rosa e mi fa un occhiolino, facendo sbuffare Ty.
«Come ti chiami dolcezza?» domanda appoggiandosi con i gomiti sul bancone.
Mi fissa con i suoi occhi marroni, con uno strano sorrisetto sulle labbra.
Sto per rispondere, pensando ad un nome falso, ovviamente, quando Tyler mi precede.
«Si chiama impegnata» dice tranquillamente e senza più dire una parola mi afferra per mano e mi conduce lontano dal bancone e dal barista.

Il cuore non smette di martellarmi nel petto, per il tono in cui lo ha detto.
Impegnata.
È geloso... e questo mi fa impazzire.

«Emma! Sai chi ho appena visto?» Kessie mi viene incontro, fin troppo agitata.
«Chi?» chiedo bevendo un sorso dal mio bicchiere.
«Ci sono Jordy e le altre» esclama facendo un sorriso.
Poco dopo vedo Bryan venire nella nostra direzione seguito dal nostro gruppo della scuola.
D'istinto mi stacco da Tyler, mettendo distanza tra i nostri corpi.

Odio ammetterlo, ma non voglio che le altre sappiano, perché non sono come Kassandra o Bryan.
Loro non capirebbero e la voce girerebbe per mezza Los Angeles.
Non posso permetterlo.

Come temevo Ty mi rivolge uno sguardo interrogativo, ma non cerca di riavvicinarsi a me.
Gli rivolgo uno sguardo pieno di scuse, che però dura poco, dato che sono di fronte a noi.
Le ragazze fissano subito il mio vicino di casa, facendo sguardi di apprezzamento.

Non ci provate nemmeno.



Note:
Ciao a tutti❤️
Come state?
Spero bene!

Come promesso ecco il capitolo💜.
Allora? Vi piace?
Qui qualcuno è geloso eh 😏.
Ma chissà perché né uno né l'altra lo ammettono🙅🏼.
Spero vi immaginiate come me le scene, perché quando Ty dice «Si chiama impegnata» me lo immagino con la voce troppo sexy😻.

Fatemi sapere, un bacio😘.

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