Sento i passi di Tyler seguirmi, ma non ho la minima intenzione di parlargli.
Mi limiterò a fare finta che non esista.
Sarà anche una cosa da ragazzina, ma mi sono sentita davvero male.
Non può trattarmi in questo modo, a prescindere che sia o no il mio ragazzo.«Emma» sussurra, ma io lo ignoro.
Parli del diavolo e spuntano le corna.
«Mi dispiace» aggiunge.
Mi volto nella sua direzione, fissando il suo petto largo.
«Dimmelo solo quando lo penserai veramente» replico voltandomi verso il palco.È piuttosto grande.
Ai lati ci sono due enormi colonne, una color rosa fluo e l'altra gialla, che fanno da cornice.
Sembra di essere al Tomorrowland, soltanto in versione mini.Le mani di Tyler si posano sui miei fianchi, facendomi sussultare.
Cerco di liberarmi, ma lui fa aderire la mia schiena al suo petto, spezzandomi il fiato.
«Mi dispiace davvero» le sue labbra sono sul mio collo e lo baciano delicatamente.
Mi scosto infastidita.
Se pensa di cavarsela in questo modo si sbaglia di grosso.
Io non sono così.
«Non fare finta che non sia successo niente» lo ammonisco girando la testa per guardarlo, dato che non ne vuole sapere di lasciarmi andare.
«Non lo sto facendo» mi guarda con un'espressione seria.
«Non avrei dovuto reagire in quel modo, hai ragione» assottiglio lo sguardo, per capire se è davvero pentito e mi sembra seriamente dispiaciuto.
«Non volevo farti male» aggiunge abbracciandomi da dietro.
Le sue mani sono posate sulla mia pancia scoperta.
Rabbrividisco, sentendo il cuore battere nel petto.
«Possiamo chiarire una cosa?» mi volto tra le sue braccia, ritrovandomi faccia a faccia con lui.
Annuisce lentamente, così io mi avvicino al suo orecchio per farmi sentire, data la musica piuttosto alta.
«Sono io a decidere per me stessa e non tu. La prossima volta, se una cosa non ti va, te ne vai da solo. Sarò io a decidere se seguirti o no» chiarisco, dopodiché mi allontano per guardarlo.
«Ho capito» sussurra annuendo.
«Bene» serro le labbra in una linea dura.
«Quindi mi perdoni?» domanda sfiorandomi la guancia destra con due dita.Osservo il suo viso attentamente.
Le labbra piene e rosse, la mascella spigolosa e gli occhi blu come il mare in tempesta.
«Solo perché sei carino» sussurro mordendomi il labbro inferiore.
«Carino? Solo?» ride chinandosi su di me, facendo sfiorare i nostri nasi.
«Tu invece sei bellissima» il suo fiato arriva caldo sulle mie labbra.
Mordo il labbro inferiore scuotendo leggermente la testa.
Le nostre labbra stanno per sfiorarsi quando un forte rombo ci fa bloccare.«Signore e signori ecco a voi Martin Garrix» una voce metallica urla al microfono facendomi chiudere leggermente gli occhi dal fastidio.
Mi volto di scatto, trovando le braccia di tutte le persone alzate verso l'alto.
Non pensavo suonasse per primo.
Seguo la massa, mettendomi sulle punte per vederci qualcosa, quando sento i miei piedi sollevarsi da terra.
«Ma che?» abbasso lo sguardo vedendo le mani di Tyler posate sulle mie cosce.
«Salta su» sussurra al mio orecchio, piegandosi sulle ginocchia.
«Sei sicuro? Posso stare anche così» lo guardo confusa, poggiando le mani sulle sue spalle per reggermi.
«Sei una nanetta, Emma» ridacchia beccandosi un mio sguardo di fuoco.
Comunque non è assolutamente vero. Sono anche piuttosto alta, ma ci sono troppe persone per permettermi di vedere qualcosa.Senza più dire una parola mi siedo sulle sue spalle, aggrappandomi alle sue braccia quando si alza in piedi.
«Ci sei?» domanda lui, posando le mani sulle mie cosce.
Deglutisco per il calore della sua pelle sulla mia.
«Si» sussurro osservando la sua testa.
Lentamente alzo lo sguardo, notando le persone molto più in basso rispetto a me.Ho i brividi quando mi rendo conto della prospettiva da cui vedo il palco.
Mi sembra di esserci sopra e vedo perfettamente Martin, che adesso è salito sulla console.
Mi guardo intorno e noto altre ragazze nella mia stessa posizione che urlano a squarciagola.Senza pensarci due volte poso le mani sul collo di Tyler, facendogli alzare il viso in alto, verso di me.
Delle rughe d'espressione prendono posto sulla sua fronte, facendomi sorridere.
«Tutto okay?» domanda, ma io non ci penso neanche a rispondergli.
Mi piego in avanti posando le labbra sulla sua bocca.
Sento i suoi capelli che mi solleticano l'interno coscia, ma sono troppo impegnata a rincorrere la sua lingua per fare o dire qualcos'altro.Ci stacchiamo senza fiato, ma non ho nessuna intenzione di lasciarlo andare.
Anche lui sembra pensarla allo stesso modo dato che alza il viso verso il mio poggiando un altro bacio sulle mie labbra.
E ne segue un altro e un altro ancora.*
«Voglio un Martin Garrix da portare a casa» brontolo portando le gambe al petto.
Tyler mi rivolge un'occhiata veloce prima di afferrare tra le mani la coperta che c'è sopra alla poltrona alla nostra destra.
«Guarda che non scherzo» ammetto sorridendo quando ancora una volta mi fulmina con gli occhi.
«Non ti serve Martin Garrix quando hai me» sussurra avvolgendomi con la coperta.
Osservo come premurosamente copre i miei piedi, che erano rimasti al freddo.Allungo una mano, cingendo il suo collo.
Dalla sorpresa posa le mani ai lati del mio viso, sul divano morbido.
Mi osserva con uno sguardo furbo, mentre io sono troppo persa nei suoi occhi.
«E chi ti dice che sei meglio di lui?» domando facendo un sorrisetto.
«Il tuo corpo me lo dice» sussurra sulle mie labbra.
«Lo sai che anche il tuo parla?» domando pettinandogli i capelli con le dita.
«Non l'ho mai negato» si siede al mio fianco, cingendomi le spalle con un braccio.Sorrido per la sua affermazione.
I battiti cardiaci aumentano a causa della sua vicinanza.
Non mi abituerò mai ad averlo così vicino.
In realtà mi sembra tutto ancora surreale.«Dai, fermati da me stanotte» sussurra cercando di ammaliarmi con lo sguardo.
Lui non sa nemmeno quanto io lo desideri, ma non posso.
E poi dove dovrei dormire?
Con lui?
«Non posso» sussurro osservando le sue labbra.
Annuisce lentamente lasciando scorrere lo sguardo sul mio viso.
«In realtà si è fatto tardi. Tra poco vado» osservo lo schermo del telefono che segna le 3:11 del mattino.
Mio fratello mi fa fuori, ma oramai tanto vale.
Che siano le 3 o le 4 mi romperà le palle lo stesso.
«Okay....» sussurra piano, guardando un punto indefinito del divano.«Domani cosa fai?» domanda dopo un attimo di silenzio, alzando lo sguardo sui miei occhi.
«Credo nulla»
Invitami ad uscire con te.
Dimmi che vuoi che stiamo insieme, perché non hai idea di quanto io lo desideri.
«Allora domani sei mia» mi guarda con occhi famelici e io deglutisco pesantemente.
Ho bisogno di aria.«Sarò da te domattina per le 10. Portati un costume» mentre lo dice squadra il mio corpo, anche se sono imbacuccata.
Vuole portarmi al mare?
Davvero? Io e lui, da soli, in costume....
Okay, dovrò portarmi un paio di occhiali per poterlo fissare senza sembrare una maniaca.
«Okay» annuisco lentamente giocherellando con le dita.
«Mi raccomando non in mutande e reggiseno» mi pizzica un fianco, nonostante le coperte piuttosto spesse.
«Non era intenzionale la cosa» mi giustifico.
E immediatamente mi viene un brivido ricordando quanto freddo Kessie ed io abbiamo preso quella sera.
«Avrei voluto lo fosse, ma con me come unico spettatore» il tono basso e tremendamente sexy, che mi fa andare in subbuglio gli ormoni.
Immagino le sue mani sui miei fianchi scoperti e le labbra sulla mia pelle.Non faccio in tempo a dire una sola parola, che cinge il mio volto con le mani e fa scontrare le nostre bocche, in un bacio che dice ciò che non dovrebbe dire.
Note:
Doppio aggiornamento per i miei amori💕.Volevo ringraziarvi di cuore per tutto il sostegno che mi date🤧.
Finalmente Youngblood è arrivato alle 1000 stelline e tutto questo è solo grazie a voi.Siete una cosa indescrivibile❤️. Vi voglio un sacco di bene☺️💘.
Nel prossimo capitolo ci sarà una sorpresa per voi🙊☺️.
STAI LEGGENDO
Youngblood
Teen Fiction•Completa• Cosa faresti se tutto quello che credevi vero e stabile nella tua vita si sgretolasse da un momento all'altro senza una via di ritorno? Emma ha 16 anni e vive a Los Angeles con la sua famiglia. È la più piccola di tre figli ed ha due mig...