Sono appena uscito dalla doccia quando sento suonare il campanello. "-Steve, apri tu! Dev'essere Peter! Ha detto che sarebbe passato."
"-Sto andando!"
Mi guardo allo specchio e quasi non mi riconosco, ho la barba incolta, il ciuffo un po' troppo lungo che mi arriva sugli occhi e due occhiaia profonde che testimoniano le mie ultime notti insonni. Mi avvolgo un asciugamano in vita ed esco dal bagno, rimanendo sorpreso dall'espressione sul volto di Steve.
"-Cosa c'è?"
"-Hai visite." Si scosta facendo un passo verso destra, mostrandomi Amy in piedi vicino alla porta.
Per un attimo non sento più nulla, solo il battito prepotente del mio cuore che minaccia di uscirmi dal petto. Degludisco inumidendomi la lingua, ho la gole talmente asciutta che mi sembra di ingoiare un'enorme gomma da masticare.
Continuo a guardare i grandi occhi verdi di Amy, senza riuscire a parlare, sono lucidi e mi guarda come se potessi essere ancora l'amore della sua vita. Questo sguardo mi fa molto male perché probabilmente lei non la pensa più così. La vedo guardarmi il petto e solo allora mi ricordo di essere quasi nudo. "-Aiden io..."
"-Arrivo subito, dammi un minuto, il tempo di mettermi qualcosa addosso." Entro velocemente nella mia camera, chiudendomi la porta alle spalle ed accasciandomici contro. Non sono pronto a dirle addio, potrebbe essere venuta qui per dirmi che non può perdonarmi e che dovremmo continuare con le nostre vite ed io come faccio a dirle che c'ho già provato ad andare avanti senza lei ma che fa tremendamente male? Mi porto le mani tra i capelli strattonandoli, poi mi constringo ad alzarmi e vestirmi. Inconsciamente o forse no, la prima maglia che afferro è una celeste, forse perché so quanto a lei piacesse quando indossavo maglie di quel colore, poi metto un jeans e mi do una rapida sbirciata allo specchio. I capelli sono ancora bagnati e dal ciuffo colano gocce d'acqua che mi bagnano la maglia. Ho gli occhi arrossati, lucidi e stanchi, le lunga ciglie all'ingiù sono bagnate per via delle goccioline che ricadono dai capelli. Sono un totale distastro.
Esco dalla stanza e trovo Amy da sola, seduta sul divano. Steve dev'essere uscito per concederci un po' di privacy. Mi siedo accanto a lei, lasciando un po' di distanza fra noi e poi trovo finalmente il coraggio di guardarla nuovamente negli occhi.
"-Ho letto la lettera..." Dice quasi in un sussurro. Una lacrima soltaria le percorre la guancia fino a cadere sulle sue mani incrociate sul vetre.
"-Da quando mi sono risvegliata dal coma è stata dura, non ricordavo di molte persone che erano sempre state presenti nella mia vita ma con il tempo sono riuscita a tornare alla normalità, però per quanto mi sforzassi di credere che stesse andando tutto bene e che fossi felice..." Fa una piccola pausa perché le trema moltissimo il labbro da non riuscire a proseguire.
"-... sentivo che c'era qualcosa che mi mancava. Non ero completamente me stessa, io non...non so realmente spiegarti come mi sentivo. Poi ho incontrato Eric e le cose tra me e lui non sono mai andate molto bene. Non era un amore che pensavo sarebbe potuto durare per sempre, anzi non credo si sia trattato mai nemmeno di amore. Poi quel giorno alla festa, quando ti ho visto lì, con quel maglione celeste proprio come adesso, qualcosa dentro di me si è smossa. C'era qualcosa di te che mi attirava in un modo che non sapevo spiegarmi. La tua voce, il tuo sorriso i tuoi occhi così familiari e al tempo stesso misteriosi. Il mio corpo si ricorda di te anche se la mia mente non riesce a farlo. Ogni volta che mi sfioravi anche se accidentalmente il mio corpo si ricopriva di brividi e così mi sono spaventata. Sono terrorizzata da tutta questa attrazione che provo per te e mi sono sentita in colpa ad aver avuto certi pensieri su di te quando la mia relazione si era appena conclusa ma...avrei dovuto capirlo che sei molto di più di un semplice ragazzo conosciuto da un mese." Continuo a guardarla senza dire nulla, i miei occhi fissano ogni minimo dettaglio del suo viso, dettagli che conosco a memoria dopo cinque anni passati ad ammirarla.
"-Diciotto giugno!" Dice Amy scrutandomi in cerca di un qualche segnale. Mi inumidisco le labbra con la lingua prima di parlare. "-È..è la data del giorno in cui ci siamo messi insieme 8 anni fa. Ti ricordi di quel giorno?"
"-No, non ricordavo a cosa si riferisse quella data, ma dopo qualche settimana dal mio risveglio mi ronzava nella mente come un ossessione. Ovviamente nessuno mi ha mai detto che cos'era accaduto per me di così importante quel giorno." Non so dove questa conversazione possa portarci ma allungo una mano per asciugarle il viso rigato dalle lacrime. La mia mano si sofferma sulla sua guancia e quando vedo che Amy ci si appoggia contro, il mio batticuore aumenta.
"-Mi sei mancata così tanto..."
"- Mi sei mancato molto in questa settimana che non ci siamo visti, non voglio immagiare cos'abbia passato tu in questi tre anni." Vedo sul suo viso formarsi un timido sorriso e mi avvicino di più annullando la distanza che ci separa sul divano. I nostri visi sono a pochissimi centimentri di distanza e le mie parole sono poco più di un sussurro. "-Che ne dici di iniziare a recuperare?" Porto una mano sulla sua guancia e avvicino il mio viso al suo. Ha già chiuso gli occhi e penso potrei anche vivere cento vite ma sono sicuro che non sarei in grado di provare l'intensità di emozioni che sto provando in questo istante.
Felicità, desiderio e nostalgia il nostro bacio sa di tutto ciò ed è un bacio umido, le lacrime scendono senza il nostro controllo, bagnandoci le labbra, ma sono dovute alla felicità perché finalmente ci siamo ritrovati.

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Il filo rosso del nostro amore ☆
Literatura FemininaPROLOGO Ricordo di aver sentito un boato fortissimo e che poco prima di svenire ho girato la testa verso di Lei. La mia bellissima ragazza che in quel momento era svenuta, con del sangue che le scorreva dalla testa e che colava su i suoi jeans strap...