La Dura Verità

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Pov. Generale
Il sole filtrava dalla finestra, illuminando tutta la stanza.
La troppa luce svegliò Alexis, che lentamente si mise a sedere.
Guardò la sveglia che si trovava sul comodino poco distante.
Le 06:00.
Allungò il braccio verso il comodino e prese la sua collana. La guardò per un'attimo e poi se la mise.
Dopodiché la ragazza poggiò i piedi sul pavimento e si alzò.
Avanzò fino alla finestra e guardò fuori.
Era una giornata bellissima, ma Alexis era inquieta.
Scosse la testa, cercando di scacciare i pensieri ed andò a prepararsi per la scuola.

Pov. Alexis
Mi lavai e mi vestii. Uscii direttamente di casa senza fare colazione, pensando che con una passeggiata, quel brutto presentimento se ne andasse.
Era ancora presto per andare a scuola, quindi mi diressi in un altro luogo.
Ma questa volta non andai al campo vicino al fiume, come al solito.
Questa volta andai alla Torre Inazuma.
Ci andai per la prima volta con mio padre, quando ero piccola...
*INIZIO FLASHBACK*
Io e papà eravamo mano nella mano e stavamo tornando a casa da un nostro allenamento.
Io avevo la divisa tutta sporca di terra e qualche graffio in faccia ma ero felice, ero appena riuscita, per la prima volta, ad eseguire il leggendario Tornado di Fuoco!
Camminavo saltellando con un pallone sottobraccio, tutta euforica, mio padre mi guardava felicemente.
Ad un certo punto lui si fermò, io mi girai e notai subito uno strano luccichio nei suoi occhi. 
Papà: " Alexis, ti voglio fare vedere un posto molto importante per me. Seguimi piccola!" Disse lui cambiando strada.
Io non dissi una parola e mi lascia trascinare verso quel luogo a me sconosciuto.
La curiosità cresceva e cercavo di indovinare quale posto poteva essere.
Percorremmo un lungo sentiero che, ad un certo punto, andava in salita.
Dopo poco ci ritrovammo di fronte ad un grande piazzale con alcuni alberi qua e la, ma ce n'era uno che spiccava; non era vicino agli altri, stava più in centro. C'era un copertone appoggiato al tronco ed io mi sorpresi molto, non vedendone l'utilità.
Girai lo sguardo e mi si illuminarono gli occhi. Il paesaggio era bellissimo, si vedeva benissimo il tramonto; il cielo cambiava pian piano colore e il sole se ne andava per far spazio alla luna.
Ma della cosa più bella, me ne accorsi solamente quando alzai lo sguardo.
Un'imponente torre di ferro si stagliava nel cielo e sembrava non finire più.
Sopra vi era rappresentato un gigantesco fulmine.
Io: " Woah..." Dissi io guardando in giro e poi voltandomi verso il tramonto.
Mio padre mi venne vicino e mi mise una mano sulla spalla.
Papà: " Mi ripromisi di portarti qui quando avresti imparato il Tornado di Fuoco... Sai questo posto è molto importante per me."
Io mi girai verso di lui incuriosita.
Io: "Perché papà?"
Papà: " In questo posto ho preso decisioni importanti, ho trovato le risposte che cercavo.
Questo posto ha visto impegno e sudore, lacrime e sorrisi, saluti ed addii... Ricordati, quando avrai qualche dubbio o preoccupazione, vieni qui. È il posto migliore per riflettere."
Io: " Ok me lo ricorderò papà!"
Poi lui mi prese in braccio per poi farmi salire sulle sue spalle.
Papà: " Adesso andiamo Piccola Bomber! Dobbiamo raccontare alla mamma e a Vivian quello che hai fatto! Sono fiero di te Alexis!"
*FINE FLASHBACK*
Percorsi tutta la salita ed arrivai in quel luogo che mi piaceva tanto.
Mi avvicinai alla ringhiera ed osservai il paesaggio.
L'atmosfera che c'era, mi fece dimenticare per un po' la mia preoccupazione.
Ma tutto finii non appena guardai l'orario.
Le 7:45
Era meglio incamminarsi.
Arrivai a scuola verso le 7:55.
Appena attraversai il cancello, sentii qualcuno che mi chiamava urlando e che sbracciava in segno di saluto.
Arion: " CIAO ALEXIS, SIAMO QUI!!"
Ovviamente chi poteva essere se non Arion?
Io andai verso il gruppo, composto da Arion, JP, Riccardo, Gabi e Victor.
Io: " Buongiorno a tutti." Dissi io con un tono assente.
Victor: " Tutto bene?" Disse lui guardandomi con uno strano sguardo, sembrava preoccupato?
Io: " Certo...!" Dissi rivolgendogli un debole sorriso.
Victor non sembrò molto convinto ma Arion gli rivolse un gran sorriso incoraggiante.
Riccardo: " Ok, ragazzi intanto andiamo che ci stanno aspettando alla sede, devo illustrarvi la nuova tattica per la prossima partita!"
Entrammo nella sede, dove alcuni giocatori ci stavano aspettando.
Prendemmo posto e Riccardo incominciò a spiegarci la tattica.
Riccardo: " Questo è l'Istituto Galattico, saranno loro i nostri prossimi avversari. Secondo le nostre informazioni, squadra è composta da giocatori perfetti, che riescono a realizzare tattiche di livello superiore."
Adè: " E se non sbaglio, è pure controllato dal Quinto Settore."
Riccardo annuì.
Michael: " Non abbiamo altre alternative."
Arion/JP/Lucian: " Già!! Non abbiamo altre alternative!" Dissero determinati ed emozionati.
Mi scappò un sorrisetto a quella scena.
Non ebbi il tempo di dire qualcosa che la porta si spalancò, rivelandoci un Eugene molto allarmato.
Eugene: " RAGAZZI! ABBIAMO UN PROBLEMA!!" Disse lui riprendendo fiato.
Michael: "Tanto per cambiare eh..." disse lui ironicamente.
Non feci caso al suo lamento e mi concentrai su quello che ci doveva dire Eugene.
Io: " Eugene, calmati intanto. Spiegaci cosa è successo!" Dissi io, cercando di mostrarmi calma nonostante fossi abbastanza allarmata.
Eugene: " Il Quinto Settore..." disse lui ancora scosso.
Poi prese un bel respiro e continuò
Eugene: " Il Quinto Settore ha chiuso tutte le scuole che si sono unite alla Rivoluzione!"
Eravamo tutti sconvolti.
Guardai i ragazzi, tutti sconvolti, ma la mia attenzione cadde su Arion; Era diventato pallido, la bocca semiaperta, lo sguardo perso nel vuoto.
Ci mandarono direttamente a casa, senza fare allenamento.
Uscimmo tutti quanti, ancora increduli per la notizia. Io fui una degli ultimi.
Appena uscii, cercai con lo sguardo Mr. Girella.
Lo vidi camminare da solo con sguardo basso.
Aumentai il passo in modo da raggiungerlo e gli presi una spalla.
Lui si girò dopo un attimo di esitazione.
Io mi sorpresi non appena vidi la sua condizione; era un po' pallido, un'espressione triste e pensierosa sul volto. Ma la cosa che più mi sorprese furono i suoi occhi, quelli che prima risplendevano di una luce gioiosa e determinata che non accenava a spegnersi, e adesso erano spenti, completamente vuoti.
Io: "Arion..." Lo guardai preoccupata.
Arion: " Ehi Alexis, stai tranquilla sto benissimo..." Disse facendo un sorriso palesemente falso.
Io: " Lo so quando menti Arion, siamo migliori amici. Va bene, questa volta ti credo. Ciao Arion."
Lui mi sorrise debolmente e se ne andò, prendendo una delle tante strade della città.
Io rimasi ferma lì per qualche secondo, poi ripresi a camminare.
Volevo andare a fare qualche tiro.
Prima di oltrepassare il cancello, girai lo sguardo verso il cortile della scuola;
Samguk e JP parlavano dell'accaduto con altri ragazzi, formando un gruppetto sulla destra del cortile. Poi guardai sulla sinistra ed incontrai lo sguardo con Victor. Rimanemmo così per qualche secondo, poi ripresi a camminare.

Grazie Porcospino // Victor BladeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora