Capitolo 2 - La corona sulla sfigata

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Ho finto un malore e ho chiamato mamma per farmi venire a prendere prima, così adesso la sto aspettando in segreteria con una borsa dell'acqua calda sulla pancia. E va bene, forse è da vigliacchi, ma che altro dovevo fare? Sono la prima a essere confusa, e la mitragliata di domande che mi ha colpito quando Nicole ha sganciato la bomba non ha aiutato di certo. Ero così sopraffatta che mi sono persino messa a piangere, ma poi la Verlecchi è intervenuta di nuovo e tutti si sono dati una calmata. Be', soltanto con le parole: sentivo i loro sguardi perforarmi la schiena mentre balbettavo qualcosa sul contrattacco della Russia quando Napoleone tentò di invaderla, ed è stato semplicemente troppo. Sono scappata in bagno e, arrampicandomi sul water per racimolare un po' di campo, ho mandato un SOS a mamma. Penso che se lo aspettasse, perché nemmeno dieci secondi dopo mi ha risposto con un criptico 'arrivo' ed è andata subito offline.

Ruoto pigramente sulla sedia girevole, spingendomi con la punta dei piedi, e osservo di sottecchi la lettera che mi sta rovinando la vita. Non l'ho mollata un secondo, dopo che la prof ha costretto Nicole a ridarmela, e l'impulso di stracciarla è ancora più forte di prima.

Ma in fondo chi mi vieta di farla a pezzi dopo averle dato un'occhiatina veloce?

Sfilo la lettera dalla busta e, controllando che nessuno abbia la malaugurata idea di entrare in segreteria proprio adesso, la porto davanti agli occhi.

All'attenzione della signorina Daphne Cornelia Altavilla, principessa e legittima erede al trono del Regno di Barèvia. Dopo vani e innumerevoli tentativi di mettermi in contatto con Voi, non ho ancora ricevuto un Vostro responso ed è di vitale importanza che mi ricontattiate quanto prima. Attendo Vostre notizie al recapito telefonico indicato in fondo alla lettera.

Con la viva speranza di una Vostra pronta risposta, Vi mando gli ossequi della famiglia reale al completo.

In fede,

Karina Bachmann

La famiglia reale... che manda gli ossequi a me? E poi dove cavolo è questo Regno di Barèvia? Io, sinceramente, non l'ho mai sentito. L'ipotesi dello scherzo torna a bussare con una certa insistenza all'anticamera del mio cervello, eppure non ha molto senso: chi dovrebbe esserci dietro? E con quali scopi?

Scuoto la testa, scorrendo con gli occhi quelle poche righe. Sembra che, chiunque sia questa Karina Bachmann, voglia parlarmi con una certa urgenza. Io però non sono tanto sicura di voler sentire ciò che ha da dirmi, lei o chiunque altro si nasconda dietro tutta questa messinscena. Voglio risposte, è vero, ma solo risposte che possa gestire.

Ficco la lettera nello zaino, tra il libro di storia e quello di fisica, e richiudo la zip con forza. Ci marcisse pure, lì dentro.

"C'è tua madre" mi dice Lucrezia, affacciandosi in segreteria con un sorriso gentile. "Ha già firmato, potete andare. Riguardati bene, eh, che hai una faccia!"

Come se oggi mi servisse un altro motivo per deprimermi.

"Influenza intestinale. Buona giornata, Lucrezia."

Mamma è nell'atrio, in piedi davanti alle porte d'entrata, e batte nervosamente un piede a terra. Quando si accorge di me sgrana gli occhi, raggiungendomi in un paio di falcate. "Amore mio, guarda che faccetta!"

Allora ditelo che è una congiura ai miei danni!

"Già sentita. Possiamo andare?"

Il mio tono funebre deve suggerirle che qualcosa non va, perché si limita ad annuire e insieme usciamo in cortile. Montiamo sulla sua vecchia Smart e, nel giro di un minuto, stiamo già sfrecciando su per Via Patetta.

My Unexpected Tiara (VERSIONE DEMO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora