Quei suoi occhi ambrati ma profondissimi
dallo sguardo indecifrabile e duro la penetravano ad ogni occhiata.
Entrava dagli occhi, percorreva prima la mente, poi la gola, il petto ed in fine invadeva lo stomaco, saturando tutto lo spazio che percorreva come fosse un gas,
lasciando intorno a se  terra bruciata.
Le sue labbra piene si stropicciavano in qualche accenno di sorriso quando ne incrociava il volto,
era così accattivante.
C'era come chiuso in lui un mistero che lo avvolgeva e questo inevitabilmente l'attirava, un'aura triste e insolita.

Sarà stato come muoveva le mani, il modo pacato con cui parlava di ogni cosa
con tono caldo e profondo,
riecheggiante nella sua bocca le scivolava fluido in gola come miele.
Il solo ricordo di ognuna di queste cose la stordiva,
la ossessionava;
quei gesti, quelle mani, continuavano a girare vagabondi.
A cosa avrebbero voluto arrivare? Cosa avrebbero voluto far capire?
Un'enorme confusione nella mente di lei regnava serena.
Ogni suo dettaglio era chiaro ed evidente,
il naso la bocca i capelli le gambe ,
parti inequivocabili che in lui mutavano come fosse inumano;
tutto al posto giusto, lontano dalla perfezione ma armonioso al punto che nemmeno i difetti stonassero in quella sinfonia.
La perfezione annidata nell'imperfezione.
Scosse il capo per farne uscire ogni ricordo, ma quelle immagini rimasero li scolpite.
Perché le risuonava tutto così dolce? "IMPOSSIBILE" Si impose,
ma dalla dura convinzione scivolò immediatamente nel dubbio feroce...

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