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Tyler


Josh non si mosse.
vidi i suoi occhi spalancarsi, ma non mosse neanche un muscolo.
chiusi gli occhi, andando avanti con il racconto dei fatti.
-ci siamo baciati e poi siamo tornati a casa, lo so che hai tante domande ma se mi chiederai io cercherò di rispondere
riaprii gli occhi e lo trovai al mio fianco. non alzai lo sguardo, mi si bloccò il respiro.
-ho solo una domanda
il mio cuore sembrava come impazzito, nella mia testa c'era il caos, i pensieri nella mia testa erano come fili aggrovigliati, confusi.
ero in uno stato di trance tale, che feci fatica anche solo a pronunciare le parole successive.
-d-dimmi...
sospirai con un filo di voce.
il silenzio aleggiava per la stanza, quasi riuscivo a sentire i battiti frenetici del mio cuore oltre al ticchettio dell'orologio che avevamo in cucina.
-tu...
iniziò lui a parlare.
la pausa che seguì sembrò non passare più, mi sembrava di essere lì fermo da giorni.
-che cosa provi per me, Tyler?
quella domanda mi fece spalancare gli occhi e alzare la testa.
Josh era davvero a pochi centimetri da me, gli occhi imploravano una risposta e le labbra erano schiuse. sentivo il suo respiro sulla guancia e non capivo più nulla.
-prova a rispondere tu, Josh
con quale coraggio pronunciai quella frase, non ne ho idea.
lui deglutì, pesantemente.
-i-io non so cosa...
restammo a fissarci per minuti interminabili, poi feci quello che andava fatto.
presi di prepotenza il viso del mio coinquilino e lo baciai.
la sensazione delle sue labbra sulle mie era da togliere il fiato, riuscivo a sentire l'accenno di barba sul suo labbro superiore e la cosa mi mandava davvero fuori di testa.
le mani di Josh finirono immediatamente sui miei fianchi, trascinandomi più vicino a lui. lo feci indietreggiare fino alla parete a noi adiacente, schiudendo un po' di più le labbra per consentire alle nostre lingue di incontrarsi.
respiravamo a fatica vista l'intensità del bacio, ma non ci importava.
dopo qualche minuto poi, iniziai a muovere il bacino.
lui gemette nel bacio, stringendo ancora di più e buttando quasi la testa contro la parete, era il segnale che stavo aspettando.
in un attimo mi staccai di netto da lui, lasciandolo confuso e affannato.
-Tyler?
gli sorrisi prima di iniziare a correre al piano di sopra, ridacchiando e sentendo i suoi passi dietro di me.
entrai in camera sua, mettendomi in ginocchio sopra al materasso e aspettando con impazienza il suo arrivo.
mi tolsi la maglia e la buttai a lato della stanza, giusto un momento prima della sua entrata.
mi morsi il labbro nel vederlo con le guance rosse e gli occhi spalancati alla mia vista in quella precisa posizione.
vedendo che non aveva intenzione di muoversi, presi in mano la situazione.
mi alzai, andando verso di lui lentamente.
non staccai i miei occhi dai suoi, neanche quando gli presi la mano per farlo adagiare sul letto.
si mise seduto e seguì i miei movimenti con sguardo attento, non perdendosi nulla.
io ero vicino al suo comodino, a guardarlo, inerme e forse nuovo a tutta quella situazione, impaziente.
m

i avvicinai lentamente, sedendomi sulle sue gambe, a cavalcioni su di lui.
-tu parlami, basta una parola. e io ti farò uscire di testa

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hEH YOU KNOW WHAT THAT MEANS
smut al prossimo capitolo YEAH

MA RAGA COMUNQUE STANNO TORNANDO AIUTO CAZZO NON SONO MENTALMENTE PRONTA E MORIRÒ DI INFARTO MA VA BENE TORNATE PRESTO QUELLA MAIL MI HA AMMAZZATA

*Albano urla AAAAA per un anno*

bad poetry;; joshlerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora