cooking lessons and rain on windows

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sorpresona È USCITO TRENCH E LO HO ASCOLTATO GIÀ 45 VOLTE PER ESSERE PRECISI VA BENE.

-Josh, guarda. sta piovendo.
sussurrai guardando fuori dalla finestra e stringendomi nella coperta di lana in cui ero avvolto da ormai due ore. io e Josh eravamo sul divano in salotto a guardare un film, visto che eravamo entrambi stravolti.
lui per il lavoro del giorno prima, io perché quella mattina avevo la febbre.
...e perché non riuscivo a camminare dritto da ormai due giorni per, motivi.
lui spuntò da dietro la mia spalla, passando una mano attorno al mio corpo e stringendomi.
-è tempo da torta
disse con voce strascicata e un mezzo sorriso.
era più di un anno che stavamo insieme e quella frase l'aveva ripetuta già tre volte.
la prima, la pronunciò in una piovosa giornata di Aprile. quattro ore dopo eravamo davanti ad una torta al cioccolato fumante che, a dirla tutta, non era uscita neanche male.
la seconda, durante Luglio. faceva un caldo della madonna, nessuno lasciava la casa se non per andare al lavoro o a fare la spesa. un giorno, a caso, si mise a piovere e Josh pronunciò ancora quella frase.
e dopo aver mandato Brendon con la forza a fare la spesa, preparammo una torta allo yogurt [n.a. no ok non c'entra con la storia ma io faccio una torta allo yogurt SPAZIALE, quindi quando volete venite qui che facciamo una merenda ricreativa mentre discutiamo di joshler]
poi Brendon ci obbligò a cedergli tre fette, ma il gusto di questa era davvero ottimo.
nonostante fossimo abbastanza scarsi in cucina, le torte ci riuscivano bene.
almeno quelle che facevamo insieme.
-abbiamo già fatto la spesa, quindi mettiamoci al lavoro
dissi con calma mentre mi alzavo, avvolto nella coperta e con la testa che mi girava un pochino.
Josh non mi lasciò fare neanche due passi e mi prese in braccio, trasportandomi in cucina.
avevo iniziato a ridere e dargli contro perché "sapevo benissimo camminare da solo" ma lui non ne voleva sapere, tanto che mi posò sul tavolo e mi tenne bloccato.
-tu non ti senti bene, quindi il lavoro più complicato lo faccio io. non devi sforzarti troppo quindi ti farò fare solo le cose più semplici e leggere.
si sporse a baciarmi, facendo sfiorare i nostri nasi e tenendomi le guance calde quasi come il forno che avremmo acceso a momenti.
Josh non aveva paura di ammalarsi, se voleva baciarmi lo faceva e basta, e questo mi faceva impazzire.
-allora? che facciamo principessa?
dopo il commento di Josh e svariati minuti di proposte, decidemmo di fare una torta di mele, vista la stagione e la mia passione per il frutto in questione.
lo osservai con attenzione mentre tirava fuori dalla dispensa tutti gli ingredienti necessari, facendo guizzare i muscoli della schiena ben allenati.
amavo passare le dita sulla sua schiena come a voler disegnarci qualcosa, e quando mi chiedeva se il mio quadro era venuto bene io gli rispondevo semplicemente che non potevo migliorare un'opera d'arte.
arrossii e sorrisi contemporaneamente a quei pensieri, mentre Josh saltellava allegro per la cucina.
-allora Ty, tu puoi iniziare a tagliare le mele e metterci lo zucchero, quando hai finito dimmelo che ti passo la farina da dosare
sempre con una premura da farmi rabbrividire, Josh mi passò il cesto di mele, lasciandomi anche un veloce bacio sul collo.

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-Tyler, come hai fatto a rovesciarti tutta la farina addosso e poi spruzzarti la panna sulle spalle?
guardai Josh mentre ripuliva il pavimento della cucina, scuotendo la testa.
-allora posso spiegare. il sacco della farina era aperto dal lato sbagliato. e forse, FORSE è stata colpa mia.
Josh mi fissò per qualche secondo
-e la panna?
-pensavo me la leccassi via dalle spalle come in quei giochini sui sitini carini che ti piacciono tanto e che ogni tanto guardi mentre sei sol-
fui interrotto da un toc abbastanza forte, provocato da un facepalm di Josh.
-ho perso le speranze
-di scompare? ma no amore, appena mi passa la febbre puoi scatenarti quanto vuo-
un altro facepalm, un po' più forte.
-senti se ti piace tanto prendere a schiaffi le cose puoi prendere a schiaffi il mio c-
questa volta il mio ragazzo mi bloccò direttamente premendo la sua mano contro le mie labbra.
per vendetta gli leccai il palmo ancora sporco di impasto della torta, facendogliela togliere.
mi accorsi poi dell'impasto rimasto sul mio labbro inferiore, così cercai di toglierlo con la lingua
-Tyler, sembri un formichiere spastico
disse lui.
il commento di Josh mi fece spuntare un broncio, che in qualche modo lo riuscì ad intenerire.
-ow, piccino. vieni qui.
mi prese il volto tra le mani, con l'intenzione di baciarmi a stampo e basta per evitare di ritrovarsi con la febbre come me. ma io non avevo neanche più la temperatura così alta, quindi una piccola vendetta potevo prendermela con tranquillità.
separai le labbra di colpo, facendo mugolare Josh per la sorpresa.
sapendo i suoi punti deboli, gli passai una mano dietro alla nuca tirandogli leggermente i capelli e allacciandogli le gambe al bacino. come previsto, mi prese in braccio, camminando a tentoni verso il divano.
si sedette con me in grembo che mi divertivo a vederlo così disperato di attenzioni
-Josh...
sussurrai al suo orecchio in modo seducente
-dimmi tesoro
-....guarda che brucia la torta
cinque parole bastarono a mandarlo in panico, lanciandomi sui cuscini e correndo verso il forno.
mentre io ridevo di buon gusto, lui tirava fuori la teglia rovente, con la torta leggermente più dorata del dovuto.
-sei uno stronzo
mi disse guardando prima la torta e poi me, che stavo lì con un sorrisetto soddisfatto
-è per questo che mi ami
roteò gli occhi al cielo
-purtroppo per me non posso darti torto
-ma puoi darmi torta.
-Ty, sei pessimo.

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pRIMO CAPITOLO EXTRA COL BOTTO PERCHÉ HO FATTO LA TORTA DI MELE VENITE A MANGIARLA CON ME PLS
ditemi che ne pensate nè ;D

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 08, 2018 ⏰

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