Capitolo 4

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Camila's pov

Nella settimana successiva, non capii assolutamente nulla.
I giorni passavano troppo in fretta perché io potessi fermarli, e gli ultimi avvenimenti mi tornavano in mente ogni singola volta. Ma iniziamo da quel giorno in biblioteca.
Dopo le parole di Lauren, dovevo ammettere che dentro di me si era acceso un fuoco che non credevo potesse esistere. No, davvero, c'era stato bisogno di una doccia fredda per poterlo calmare. Da quando aveva aperto quella sua boccaccia insolente, non avevo fatto altro che pensare a molteplici usi per quella bocca. Sì, avevo passato delle notti in maniera molto indaffarata, okay? E tutto questo è iniziato di lunedì.
Il martedì, non riuscii a seguire nessuna lezione. Non potevo evitare di pensare a lei, ancora ed ancora, chiedendomi cosa fosse cambiato. Insomma, credevo di odiarla. Ero convinta di odiarla, di preferire la morte al semplice conversare con lei, ed invece...Quel sabato sera alla cena, era cambiato tutto. Possibile che una sola canzone, mi mandasse così in crisi? Era la prima volta che mettevo in dubbio me stessa, quello che pensavo e credevo. 
Quando giunse l'ora di recitazione, mi rifugiai agli ultimi posti, stupendo un po' Dinah e Shawn. Loro due erano agguerriti e appena Thompson entrò nell'aula, corsero da lui per mostrargli le ricerche che avevano fatto- da soli, perché dopo le parole di Lauren, io ero corsa a casa.
La mora, dal canto suo, non sembrava essere sconvolta come me, tuttavia, notai dei cambiamenti anche in lei. Per esempio, quel martedì mattina, scherzava con Halsey! Rideva, facevano delle battutine e...provai uno strano fastidio al centro del petto...
Tornata a casa, non avevo molta fame, quindi ero andata a studiare e poi, dopo aver ascoltato della musica, mi ero addormentata ancora vestita.
Il mercoledì mattina era iniziato malissimo. Il mio telefono aveva prodotto musica tutta la notte, quindi la mattina era completamente scarico. La mia sveglia non aveva suonato e la mia routine mattutina, era stata mandata a puttane. Ero arrivata a scuola con mezz'ora di ritardo, con il fiatone e una voglia tremenda di uccidere tutti quelli che mi guardavano anche troppo.
<<Qualcuno non ha fatto colazione stamattina>>, disse Harry, ghignando divertito. Lauren, Normani e Matty, insieme ad Halsey erano con lui. Gli ultimi tre risero, ma la mora sembrava essere seria e per niente in vena di scherzare.
<<Lasciala in pace, Harry!>>, disse, infatti, colpendolo sulla spalla.
<<Non sapevo che avessi l'esclusiva per divertirti con lei>>, disse lui. Oggi, sembrava che Lauren fosse nervosa proprio come me, quindi non apprezzò per niente il suo improvviso coraggio. 
<<Sei un coglione>>, ringhiai, mentre prendevo i libri dal mio armadietto. Lauren afferrò Harry per il colletto della maglia, abbassandolo alla sua altezza e poi gli sussurrò qualcosa all'orecchio.
Vidi il colore abbandonare il suo volto, dopo che Lauren ebbe terminato, quindi abbassò lo sguardo e non rispose. Mi chiesi cosa gli avesse detto, ma senza nessuno a distrarmi, potei prendere i miei libri ed andarmene. Proprio mentre stavo per girare l'angolo, la tentazione ebbe la meglio. Mi voltai verso di loro. Erano tornati a parlare, però Lauren mi stava guardando. Le sorrisi, ringraziandola per avermi aiutato. Mi fece un occhiolino amichevole, poi guardò i suoi amici e si mise a parlare con loro.
Fu l'unica volta che la vidi quel giorno.
Il giovedì mattina, parlavano tutti del fatto che Lauren Jauregui aveva difeso Camila Cabello. Tutti sembravano stupiti, così come lo ero stata io quando era accaduto il tutto. Alcuni mi guardavano mentre passavo, ma sapevo che non avrebbero mai osato chiedermi cosa diavolo mi era preso. Non parliamo poi di Lauren, che ovviamente non veniva nemmeno guardata. A quanto pareva, il suo cattivo carattere faceva in modo che tutti la rispettassero.
Avevo alcune classi con lei quel giorno, ma non ci parlammo. Mi limitai a guardarla, perché anche quel giorno mi sedetti in fondo alla classe. Lei era più avanti, quindi potevo vedere il modo in cui giocava con i capelli. Si era persa a guardare fuori dalla finestra tre volte: all'inizio della lezione, quando aveva finito un esercizio prima di tutti gli altri, e quando non vedeva l'ora che finisse la lezione. Non chiedetemi dell'esercizio, ero così presa a guardarla che non avevo nemmeno visto com'era stato svolto dal ragazzo che era andato alla lavagna.
Fu durante una delle ultime lezioni che mi beccò a fissarla, ma con mia grande sorpresa prese a guardarmi nella stessa maniera.
Lanciò un'occhiata veloce all'insegnante, poi vidi che si voltava per fare una cosa. Poco dopo, si girò di nuovo verso di me, e mi lanciò una pallina. Lauren aveva giocato a softball, quindi la sua mira fu perfetta, e la pallina terminò proprio sul mio banco. Alcuni ragazzi, che avevano visto il suo gesto, si voltarono a fissarci sconvolti, ma poi si limitarono a spettegolare tra di loro. Sicuramente, domani avrebbero parlato anche di questo.
Srotolai il bigliettino, e lessi cosa aveva scritto. Perché mi fissi, Camz?
Porca puttana troia, aveva usato di nuovo quel soprannome. Mi piaceva tantissimo quando lo usava, ma non credevo che dopo tutti questi anni, il mio corpo avrebbe reagito nella stessa maniera. Mi faceva ancora lo stesso effetto, se non più forte.
La guardai, quindi alzai le spalle, perché sapevo che la mia mira non sarebbe stata perfetta, perciò avrei solo fatto qualche danno se avessi provato a lanciarle un bigliettino.
<<Signorina Jauregui, signorina Cabello, qualcosa non va?>>, chiese l'insegnante, facendomi sussultare. Lauren si voltò verso di lui che, dalla cattedra, si era reso conto che avevamo trovato qualcosa di meglio da fare.
<<No, signore, va tutto bene>>, disse Lauren, rispondendo per entrambe. Le fui grata, perché ero stata così colta alla sprovvista, da non essere stata nemmeno in grado di pensare a cosa dirgli.
<<Quando ci vedremo di nuovo?>>, domandò lui, alternando lo sguardo tra me e la mora.
<<Domani, all'ultima ora>>, dissi.
<<Bene. Domani, resterete per un po' qui, dopo le lezioni a farmi compagnia>>, disse, severo. L'avevo sempre odiato, ma adesso era proprio finito sulla mia lista nera.
Quando la campanella suonò, Lauren si voltò a guardarmi con un sorriso quasi da bambina sul volto...O forse non mi stava così tanto antipatico...

With a kiss, I dieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora