|I'll protect you.|

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L'aria fresca in un afoso pomeriggio d'estate, musica classica nelle orecchie e un bicchiere di thé al limone, creavano un'atmosfera perfetta per scrivere la nuova poesia.
Ma quel pomeriggio, Lisa non riusciva a buttar giù niente, sul foglio bianco e stropicciato c'erano cancellature e due sole parole.
Impetro rid.
Era il titolo.
Per distrazione, ascoltava gli schiamazzi della sua dolce ispirazione.
Seduta sotto l'albero di mele, accanto casa sua, sognava grazie all'armonioso suono proveniente da pochi metri più in là.
Ad un certo punto, l'armonia si interruppe, lasciando spazio a delle urla.

-Ma che ti prende?
-Non mi va, lasciami stare.

Poco dopo dei passi, ed ecco una figura sinuosa passare accanto alla giovane artista, donando all'aria una scia di profumo che, per Lisa, sapeva di paradiso.
Jennie si sedette poco più distante da Lisa, asciugandosi una lacrima traditrice che le rigò il viso.
Lisa era in panico, avrebbe voluto abbracciare Jennie, dirle che sarebbe andato tutto bene e che l'avrebbe difesa lei.
Ma tutto quello che uscì dalla sua bocca fu:

-V-va... tu-tutto bene...?

Fece un secondo di pausa.

-Cazzo è ovvio che non va tutto bene, stai piangendo, quando va tutto bene non si piange. Sono una stupida scusa.

Al che Jennie rise per la sua impacciataggine e tirando sù col naso scosse la testa.
Lisa non era brava con le parole, se doveva consolare qualcuno, peggiorava le cose, quindi prese il suo thé e ne offrì un sorso alla maggiore.
Lei sorridendo ne ingoiò un po' e dalla sua bocca uscì un flebile "grazie", seguito da una risatina.
Lisa arrossì, non si era mai trovata così vicina a lei da sola.
C'era il sole, ma il sorriso di Jennie superava la sua capacità di illuminare.
La minore si prese di coraggio e si avvicinò alla causa della sua tachicardia.

-Ti va di raccontarmi cosa è successo?

L'altra annuì e prese un respiro.

-Stavamo giocando, lui mi faceva il solletico ma... ha cominciato a palparmi... Gli ho detto di smetterla, perché mi dava fastidio, ma ha continuato.
So che siamo fidanzati ed è normale, ma io non mi sento pronta, non mi sento amata sul serio.

Lisa cercò di trattenersi dall'andare ad uccidere il fratello a mani nude, Jennie era un fiore raro, da proteggere e curare. Non da usare a proprio piacere, o come abbellimento.

-È un idiota.

Disse allora.

-È un idiota e non ti merita.
Sei molto più speciale di quanto credi, non sprecarti per uno come lui.

A queste parole la mora guardò Lisa, ricambiò lo sguardo e si trovarono a scrivere storie d'amore con il solo uso degli occhi.
Lisa guardava Jennie come mai nessuno l'aveva guardata, e di questo se ne accorse;
ci volle un po' per distogliere lo sguardo, erano ipnotizzate l'una dall'altra.
Jennie le diede un bacio sulla guancia e si diresse dentro la casa.
Voleva sul serio lasciare Taehyung?
Ha davvero ascoltato Lisa?
Allora la castana si alzò e si diresse verso i due, senza farsi vedere.
Vide i fidanzati litigare, la ragazza tirare pugni contro il petto di lui. Ma Taehyung la abbracciò accarezzandole i capelli, le diede un bacio sulla testa e si scusò.
Lisa era sbigottita, non riusciva a credere che, con un semplice abbraccio avesse risolto la situazione.
Bolliva di gelosia, stava per scoppiare.
Taehyung non la meritava.

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Si ringrazia la gentile revisione di djanastories

Impetro rid.   [ jenlisa ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora