Lisa
Ti va un cappuccino o un qualsiasi
cosa da usare come scusa per vederci?
15:38 letto.Ci vediamo al bar della piazza
fra 20 minuti.
15:39Jennie era felice, aveva voglia di vederla. Negli ultimi due giorni si erano scritte ininterrottamente.
Passò dei buoni cinque minuti davanti al l'armadio, per decidere cosa mettersi.
Alla fine optò per dei jeans strappati ed un crop top nero.
...~OH MIO DIO. SCHERZIAMO?
MI HA DAVVERO CHIESTO DI USCIRE?Lisa gridava interiorimente, non riusciva a credere a ciò che aveva appena letto.
Corse in bagno per lavarsi e truccarsi.
Anche se non ne aveva bisogno, aveva un viso senza imperfezioni, e lo sapeva, per questo si lasciava correre solo una leggera linea di eyeliner lungo la palpebra.
Mise subito un pantaloncino nero ed un top che le lasciò scoperte le spalle.16:05
Il cuore della povera Lisa palpitava al ritmo delle sue emozioni:
era agitata ed eccitata allo stesso tempo.
Le mancava il buon profumo dei capelli di Jennie, i suoi occhi che, quando incrociavano quelli dell'altra, sembravano renderla più bella.
E la sua pelle, quante volte aveva desiderato di accarezzarla, e quante volte aveva desiderato di baciarla.Eccola, pronta a rendere quella banale giornata di Giugno una delle più belle.
-Hei poetessa.
-Hei musa.La più grande abbracciò Lisa, era un gesto inaspettato che le fece sussultare il cuore.
Il suo profumo era così soave, il suo corpo completava perfettamente lo spazio tra le braccia di Lisa.
Durante l'abbraccio chiusero entrambe gli occhi, come per imprimere quel momento solo nei loro corpi.-Prego, siediti.
La invitò Lisa.
-Allora... come mai hai sentito il bisogno di questa scusa?
Rise, citando il messaggio inviatole poco prima dalla più grande.
Aveva capito che Jennie stava iniziando a provare qualcosa, ma aveva bisogno di sentirselo dire da lei.
Jennie si sentì colta alla sprovvista.-Avevo voglia di vedere la mia ammiratrice.
La mora decise di accettare il gioco, allora rispose alzando un sopracciglio e con un sorriso compiaciuto aggiunse:
-Hai accettato subito... ti mancavo?
La più piccola diventò rossa e cercò di evitare il suo sguardo, abbassando il capo.
Arrivò il cameriere a salvare la situazione chiedendo alle due cosa gradissero.-Per me un Martini rosso, con ghiaccio.
-Lo stesso per me, grazie.Il cameriere, prese le ordinazioni e tornò dentro.
-Ti piace sul serio il Martini o cerchi di impressionarmi?
-Ci sono già riuscita o sbaglio?
-Ah-ah... ti sarebbe piaciuto.
-Se mi concedi abbastanza tempo posso farti cambiare idea, allora.Si sfiorarono le mani, gli occhi e le anime.
Jennie aveva un'incredibile voglia di dirle di sì, di andare via da quel bar e di sussurrarle a fior di labbra tutte le
emozioni che le faceva provare quella maledetta ragazzina.
Rimasero in silenzio, ma si capirono.
Stava scattando qualcosa in quel lasso di tempo. Si avvicinarono piano piano l'una all'altra, ma qualcosa le interruppe.-Ecco le vostre ordinazioni ed il conto, grazie per aver scelto il nostro ritrovo.
Dopo un inchino, in segno di gratitudine e forse anche di scusa, il cameriere andò via.
Le due si allontanarono subito, erano a disagio, avevano messo a nudo i loro desiseri senza nemmeno aprire bocca.
Bevvero il loro ordine in silenzio, scambiando magari qualche frase di circostanza.18:20
Avevano passato il tempo insieme andando in giro per i negozi a provarsi montagne di vestiti che non avrebbero mai comprato.
Lisa portò Jennie anche in una sala giochi, inizialmente si annoiò, probabilmente era l'unica più grande lì dentro, senza contare il ciccione seduto in uno dei tanti giochi a disposizione.
Jen guardava la piccola giocare: il sorriso stampato sulla faccia, i colori troppo accesi che le circondavano le forme del viso e le sue piccole manine che si impegnavano a cliccare su quei tasti più grandi di loro la fecero intenerire.
Aveva vinto.
Si abbracciarono, fu la scusa migliore.
Ecco di nuovo quella sensazione, il vuoto allo stomaco e il bruciore al petto.
Jennie sapeva cos'era, ma non volle dargli troppa importanza.---------------------------------------------
Si ringrazia la gentile bla bla lo sapete di djanastories , grazie piccina :')
STAI LEGGENDO
Impetro rid. [ jenlisa ]
Fanfiction"Non l'amore bisogna dipingere cieco, ma l'amor proprio." scriveva così Lisa citando Shakespeare. Jennie le causava emozioni che si trasformavano in poesia, in arte. Si ispirava a Jennie per le sue opere, il suo artista preferito era colui che aveva...