16 capitolo

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Avevo fame così sono andata a prendermi un tacos, questa mattina non ho pranzato. E anche se sono le 5 ed è presto per cenare io ho comunque fame.

Mentre mangio il mio tacos lentamente guardo le vetrine dei negozi.
"Margaret" dice la voce più odiosa che abbia mai sentito
"Carota!" Esclamo
"Karol" mi corregge lei
"Che vuoi" dico sprucida
"Siamo amiche quindi devo dirtelo" afferma
"Cosa sputa il rospo o vaffanculo" esclamo
"Ieri sera ho visto Wesley lui dice che dovremmo ritornare insieme e che non mi ha mai dimenticata. Ci siamo baciati io gli ho detto che era sbagliato ma lui ha insistito e lo abbiamo fatto ma non prenderla a male era solo una cosa da niente" dice con il suo sguardo da serpente viscido
La fisso paralizzata
"Non ti credo" esclamo
"Allora come spieghi che è ritornato sta mattina presto ed è stato tutta la notte fuori. Che quando mi ha vista dai insomma non mi ha tolto gli occhi di dosso ma dai insomma guardami e guardati lo comprendo anch'io se preferisce me a te" getta la gomma per terra
"come fai a sapere che è tornato questa mattina presto?" affermo
"Ero con lui sta notte genio" dice acida
"Ok, non mi importa" esclamo con l'amaro in bocca
"Allora non ti dispiace se lo abbiamo fatto" Chiede
"No non mi dispiace in fondo non ci gode neanche talmente dei peni che hai preso in quel sedere rammollito" dico con un sorrisetto da stronza
"Ci vediamo" risponde sculettando con la sua mini gonna.

Non so se credergli. Ma le cose tornano. Da quando l'ha vista è strano e poi ieri non c'è stato tutta la notte, è tornato stamattina verso le 5 come una adolescente in fuga dopo aver appena scopato. Ma se mi avesse detto una bugia.

"Karol! Karol!" Esclamo correndole dietro
"Dimmi" dice
"Voglio crederti ma tu devi provarmelo" affermo
"Ok" risponde lei sicura
"Dov'è adesso?" Chiede
"Penso dietro al parco" rispondo

Arrivate al parco mi nascondo dietro un bidone. Vedo Karol avvicinarsi al mio Wes e gli lascia un bacio. Rimango di stucco
Cazzo. Corro a casa.

Non ho voglia di continuare a vedere quello schifo, ho avuto le mie prove adesso vaffanculo quel pezzo di merda.
Prendo un borsone e ci metto i miei vestiti, trucchi, intimo e tutto quello che è mio.
Ma prima che possa uscire di casa ecco rientrare quel essere tanto bello ma così stronzo.
"Dove stai andando" Chiede come se qualche minuto prima non fosse successo niente
"Via da qui, via da te" esclamo
"Fermati santo cielo... che ti prende" afferma
"Cosa mi prende? Come se non lo sapessi e non fare il finto tonto" dico prendendo una felpa
"Fermati un momento cazzo, non capisco di cosa stai parlando" grida
"Prima cosa non gridare con me. Seconda cosa lo so puoi dirlo con Karol ieri, prima, oggi so tutto ma non mi importa e terza cosa addio" dico uscendo con il borsone in spalla
"Margaret cazzo. Chi ti ha messo queste cose in testa" grida rincorrendomi per le scale" grida
"I miei occhi vedono, non mi importa sapevo che finiva così, spero siate felici e non cercami, non seguirmi che peggiori tutto" dico salendo in un taxi
Il taxi parte, guardo per un ultima volta i suoi occhi tanto belli. Mi mancherai...

Charlotte mi ha gentilmente ospitato a casa sua,
La casa non è molto grande. Ma per fortuna ha una stanza in più per me. Non è delle migliori ma mi va bene. Ho un piccolo spazio solo per me infondo. Ho spiegato la situazione a Charlotte che ha compreso tutto senza fare domande per fortuna.
Chiudo la stanza a chiave e senza dispare neanche la borsa mi getto sul letto. Ho così tanto amaro fra le labbra e un nodo in petto che proprio non riesce a scendere, le lacrime mi rigano il viso come una cascata vorrei essere forte ma proprio non ci riesco,
Una telefonata rispondo
'Pronto chi parla'
'Marg sono Karol mi dispiace così tanto tu abbia assistito a quella scena, io ti avevo detto che non era il caso''
'Non mi importa di lui puoi farci quel che vuoi adesso ciao'
Rispondo riagganciando

Sistemo il borsone accendendo una sigaretta, non è la mia l'ho trovata nel borsone sarà di Wes ma non mi importa.
Sai hanno ragione la sigaretta un po' ti scarica, un po' aiuta a far evaporare i pensieri fra il fumo grigio che esce fra le mie labbra screpolate dalla forza dei morsi. Mi guardò nel riflesso nella finestra dove riesco a vedere il via vai di macchine e la luna che sale in cielo. Sono orribile ho due occhiaie scure e gli occhi rossi, i capelli crespi e dei panni bagnati di lacrime. Mai mi sono sentita in tale modo.

Oltre Lui [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora