Finita la lunga partita di poker, molti spettatori Stefania compresa, scesero al piano sottostante per riprendersi con un bel drink.
Io invece posai il mio bicchiere di vodka lemon oramai vuoto dove mi capitò.
Quelli che parevano essere gli amici più intimi di Ghali restarono con lui complimentandosi della vittoria e io ingenuamente restai lì a fissarlo.
Fece un ultimo tiro e spense quello che ormai era diventato un mozzicone di sigaretta.
Le sue mani si muovevano con destrezza ad ogni sua mossa e solo in quel caso notai le sue vene evidenti.
Avevo un debole.
Mi attirava sempre di più, seppur a detta di Stefania fosse un tipo per nulla affidabile.
E fu dopo qualche attimo che si voltò e incastonò i suoi occhi nei miei nuovamente.
Non mi avvicinai e subito cambiai direzione di sguardo, ma con la coda dell'occhio vidi che si alzò dalla sedia e venne verso di me.
Inspiegabilmente iniziai a tremare, non sapevo come comportarmi.
<<Buonasera mademoiselle>>
Mi girai di scatto e dopo essermi voltata indietro un paio di volte mi accertai che ce l'avesse proprio con me. Mi aveva rivolto la parola.
Il suono della sua voce, che sentii per la prima volta, era qualcosa di splendido per le mie orecchie, soprattutto quando pronunciò la parola "Mademoiselle" con la cadenza francese.
Nuovamente il suo profumo invase le mie narici.
Ero cotta.
Anzi stracotta.
Ma non potevo lasciarmi andare.
Non dovevo.
Mi avrebbe solo usata.
Mi accorsi della sua elevata altezza solo quando fummo a circa un metro di distanza, mi sentii uno scricciolo.
Doveva essere alto quasi 2 metri.
<<Buonasera a lei, Ghali>> Risposi con il cuore in gola.
<<A cosa devo la sua...interruzione?>> Continuai schiarendomi la voce.
<<Intanto dammi pure del tu. Comunque non per fare il playboy, ma di solito le ragazze appena mi vedono urlano e mi corrono incontro per una foto, ma tu no.
Tu sei semplicemente rimasta lì a fissarmi.
Sapevi chi fossi ma non hai fatto nulla.
Oserei dire che mi hai mangiato con gli occhi>> Azzardò curvando le labbra per formare un sorriso.
Mi persi ancora di più dopo quel sorriso.
Ci pensai su un attimo e realizzai che in realtà non avevo idea di chi fosse fino a qualche minuto prima, ma ovviamente non potevo dirgli una cosa del genere.
<<Beh mi dispiace ma ti sbagli, ero solo concentrata sulla partita>> Mentii.
<<Allora dimmi quanti soldi ho giocato prima della puntata finale>> Disse guardandomi maliziosamente.
Ok non ne avevo la più pallida idea perchè appunto ero concentrata ad ammirare lui.
Diciamo che la timidezza ha sempre fatto un po' parte di me e anche volendo non ero molto abile ad essere fredda e distaccata ma se non volevo cadere ai suoi piedi avrei dovuto imparare ad esserlo.
Non dissi niente ma stavo iniziando a diventare rossa, cercai di distogliere lo sguardo dai suoi occhi penetranti.
<<Dai tranquilla scherzavo, posso offrirti qualcosa da bere?>> Cambiò prontamente discorso.
Rimasi un po' sorpresa ma intuii dove volesse andare a parare.
<<Per quale ragione vorresti offrirmi da bere?>> Riuscii a chiedere questa volta freddamente.
<<Dopo che sei arrivata tu a guardare la partita mi hai portato fortuna quindi devo sdebitarmi in qualche modo>>
<<Mi dispiace non bevo>> Tagliai corto per sviare la cosa.
<<Però quel bicchiere di Vodka Lemon dava l'idea di piacerti>> Mi fece notare.
<<In realtà ero andata al bar per una birra ma alla fine ho cambiato idea>>
<<Non insisto ma comunque sappi che ti devo un favore>> Continuò imperterrito leccandosi le labbra.
Era irresistibile.
Ma era anche un puttaniere.
Un puttaniere irresistibile.
<<Tranquillo non devi. Usciti da qui non ci ricorderemo nemmeno i nostri volti>> Dissi per mascherare l'imbarazzo.
Si avvicinò leggermente a me guardandomi le labbra, mi sentii un po' a disagio.
<<Almeno posso sapere con chi ho avuto l'onore di parlare?>> Sussurrò galantemente.
Non sapevo se dirglielo subito o tenerlo sulle spine.
Sinceramente volevo capire che tipo di persona fosse, non mi fidavo ciecamente delle cose per sentito dire.
Poi alla fine si sa, noi donne ci facciamo desiderare.
<<Lo saprai ma non ora>> Conclusi.
Solamente dopo un millesimo di secondo feci mente locale di ciò che gli avessi detto.
Lo saprai ma non ora lasciava intuire chiaramente che ci saremmo rivisti, anzi che lo avrei voluto rivedere.
In realtà non era quello che volevo, o meglio sì volevo rivederlo, ma non potevo flirtare con lui.
Non ci sarei andata a letto dopo 5 minuti.
Mi stavo letteralmente scavando la fossa da sola.
A quella risposta mi rivolse uno sguardo soddisfatto.
Subito dopo si scostò leggermente e infilò la mano nella tasca sinistra della sua giacca.
Stava cercando qualcosa.
Tra noi ci fu silenzio.
L'unico suono che si udiva era la musica del piano inferiore.
Con una mossa rapida e decisa tirò fuori un pennarello nero e un pezzetto di carta.
Scarabocchiò qualcosa su quest'ultimo e dopo averlo piegato me lo porse.
<<Almeno quando ci rivedremo saprai come attaccare bottone>> Disse sorridendo.
Subito si allontanò accerchiato dai suoi amici, prima che potessi fare o dire qualcosa.
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GHALI Il Ragazzo Del Poker
Fanfiction•[Completata]• FANFICTION Lavinia è una ragazza di Milano che ama il gioco d'azzardo e i tacchi alti. Un giorno farà da guida a Ghali nella galleria d'arte in cui lavorano lei e sua mamma. Per colpa di un malinteso però potrebbe non volerlo rivedere...