Fare Chiarezza

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Non faceva che ripensare a quel momento che avevano vissuto. In fin dei conti non era stato niente di che, ma quello sguardo intenso che avevano condiviso l'aveva lasciata un po' scossa. Le aveva fatto capire che era tutto meno che indifferente a quel tipo. E questo fatto la faceva infuriare. 

Cavolo, lei era Lilian Luna Potter, non poteva mica entrare a far parte delle stupide ochette del fanclub di Malfoy! Lei era quella che si distingueva. In tutto. E ora si sentiva proprio una polla, era caduta davvero in basso, si disse mentre affondava violentemente il volto nel cuscino.

"Lils, perché cerchi di ucciderti?" Le chiese Elena che, in accappatoio e turbante in testa, era appena uscita dalla doccia.
"nobhf chercieo ddiieyg uegfceirugfde" mugugnò Lily, ancora premuta contro il cuscino.
"EH? Non ho capito proprio un accidente!"
"ho detto: non cerco di uccidermi. Stavo solo pensando..."
"Andiamo bene..." disse Elena. Poi cominciò a vestirsi.

Dopo qualche minuto di silenzio, mentre l'amica si tamponava i capelli con l'asciugamano, Lily sospirando disse:

"Elena...posso farti una domanda...senza che ti fai strane idee..."
"Spara" rispose lei.
"Non ti sembra che Malfoy mi stia evitando?"
"Beh...in effetti io e Adam l'avevamo notato, ma credevamo che il fatto di evitarvi fosse solo perchè non andate molto d'accordo...perché c'è qualcos'altro sotto!?!?" disse con entusiasmo sporgendosi verso l'amica.
"No, no, affatto...figurati!" disse con tono impacciato "Senti io vado a farmi la doccia" concluse dirigendosi velocemente verso l'uscita del dormitorio.
"Non penserai di cavartela così!" le urlò dietro Elena "Poi ne riparliamo" aggiunse minacciosa.

Una volta sotto lo scroscio dell'acqua calda del bagno dei prefetti, Lily si concedette il lusso di rivivere gli ultimi eventi.

Ricapitolando: aveva aperto gli occhi sulla vera personalità di Al. Aveva scoperto che Elena aveva iniziato a frequentare i Serpeverde più montati che Hogwarts avesse mai visto. Lei stessa aveva cominciato a frequentare i Serpeverde più montati che Hogwarts avesse mai visto. Suo fratello aveva annunciato che sarebbe andato a Durmstrang per partecipare al Torneo Tremaghi. Era stata quasi sul punto di avere la stupidissima idea di baciare il ragazzo più presuntuoso dell'universo, Malfoy, in seguito al quale evento avevano cominciato ad evitarsi. Albus era partito. E lei aveva compreso di essere attratta, almeno fisicamente, dal bellimbusto poc'anzi citato. Erano decisamente troppe cose da assimilare tutte insieme. Aveva assolutamente bisogno di fare chiarezza.

Ok, doveva ammettere che passare il tempo con Malfoy, Blake e Adam non era affatto male...però non era certo tutto rose e fiori. Erano arroganti, tutti e tre. Adam e Malfoy poi erano lunatici: un giorno erano simpatici e accoglienti, quello dopo ti trattavano malissimo, senza il minimo rispetto, ti rispondevano male e si comportavano come se ti stessero facendo un favore a passare il tempo insieme. Ma cavolo, nessuno li obbligava! Senza contare che si era resa conto di essere gelosa di loro, vermente sia lei che Elena se ne erano rese conto. Ed essere gelose di quei tre era impraticabile: insomma erano tre Don Giovanni di prima categoria. 

Che situazione complicata!

 C'era anche da considerare il fatto che la loro amicizia era una faccenda segreta, insomma entrambe le case non l'avrebbero presa bene se si fosse saputo che i loro beniamini avevano fraternizzato col nemico. 

Sì, perché se c'era una cosa che a Hogwarts non sarebbe mai cambiata era la rivalità esistente fra le case. In realtà né a lei né a Elena sarebbe importato un cavolo di cosa pensava la gente, ma si erano presto rese conto che per i Serpeverde non era così. Avevano provato infatti a trattarli come amici anche in pubblico, ma le loro reazioni erano state glaciali. Una volta lei aveva beccato Malfoy che si divertiva con un ragazzino del secondo anno e aveva cercato di intervenire...

"Malfoy, andiamo, lascialo in pace" gli aveva detto con tono allegro.
"E da quando ricevo ordini da te Potter? Perché non ti fai una vita, così la smetti di complicare la mia" gli aveva risposto glaciale lui dando uno spintone al ragazzino e allontanandosi poi senza degnarla di uno sguardo.

E lei stupidamente ci era rimasta malissimo. Comunque ci aveva messo una pietra sopra quando aveva saputo che anche per Elena la situazione era la stessa. L'unico che ogni tanto quando le vedeva accennava un saluto era Blake. Per gli altri due in pubblico erano delle estranee. Non sapeva proprio cosa pensare. 

Di certo la situazione non poteva reggere ancora per molto, qualcosa doveva cambiare: i ragazzi dovevano decidere che cosa rappresentavano per loro e trattarle di conseguenza. Le strade erano due. O erano amici, ma ciò voleva dire che erano amici SEMPRE. O tornavano ad essere degli estranei. Ecco si, li avrebbe presi di petto e gli avrebbe dato un ultimatum. Ecco cosa doveva fare: costringerli scegliere. E ci sarebbe riuscita, questo era certo.

Che si preparassero quei tre: non avevano scampo. E che si preparasse soprattutto Scorpius, non era certo disposta a lasciare le cose come stavano, anche perché, per Merlino, non era successo proprio niente ed era intollerabile essere trattata come se avesse la peste! Era proprio ora di finirla.
Si alzò dalla vasca e dopo essersi asciugata i capelli con un semplice incantesimo ed essersi vestita si diresse con decisione fuori dal bagno dei prefetti. 

E appena uscita dalla porta si trovò di fronte proprio il soggetto di cui aveva bisogno.

"Oh, ecco chi c'era in questo dannato bagno! Sono venti minuti che aspetto..." disse guardandola con sufficienza.
"Bene, quindi sei in grado di non sparire velocemente quando mi vedi..." rispose con lo stesso tono di lui.
"Non so proprio di che tu stia parlando Potter"
"Ti serve una traduzione? Mi stai evitando, Malfoy" disse in tono acido.
"Ma figurati, perché mai dovrei scomodarmi tanto per evitarti. Magari è il contrario: se tu che mi eviti".
"Io! Ma ti senti!? Io ho provato ad esserti amica, davvero, ci ho provato, ma tu mi hai trattato malissimo!".

Lui rimase spiazzato.

"Cos'è hai perso la voce per caso?"

"No."
"è tutto quello che riesci a dire?"
"cosa vuoi che ti dica?"disse con un sospiro. "Se vuoi un amichetto, perché non vai da Blake!?" disse poi cercando di superarla.
"Colloportus!" esclamò la ragazza sigillando così la porta.
"Che diavolo stai combinando!?" esclamò Malfoy.
"Che cavolo significa vai da Blake! Non vedo cosa c'entri lui in tutto ciò!"
"Non è il tuo amichetto preferito? Meglio Adam? Forse dovresti cercare uno di loro"
"Malfoy piantala, è di te che voglio parlare non di quei due...smettila di svicolare e parla chiaro"
"Si può sapere che cavolo vuoi da me!? Pretendi che tutti facciano ciò che vuoi!? Cresci santo cielo...come pretendi che io sia tuo amico se tu non lo sei mai stata per me!?"
"Ma che diamine dici!?"
"Andiamo non far finta di non capire: quando siamo tutti assieme non fai che evitarmi. Quando cerco di parlare con te ti dilegui. Con Blake e Adam scherzi. Con me no. Quindi non dire che hai provato ad essermi amica perché non è vero."

Lily non sapeva cosa rispondere. Se ne era accorto. Si era accorto della tensione che c'era fra loro e che gli impediva di trattarlo come faceva con gli altri.

"Cos'è Potter, ora sei tu che hai perso la voce?" disse con tono cattivo.
"è evidente che non mi sopporti, quindi facciamola finita con questa sceneggiata e lasciami andare." continuò quasi sibilando.

Lily era talmente sconvolta che fece come gli aveva detto e ruppe l'incantesimo. Gli era caduto un macigno addosso. Non aveva capito niente. Niente di niente. Era arrivato alla conclusione più sbagliata a cui potesse arrivare..

"Non hai capito niente...." sussurrò abbassando gli occhi a terra.

"Cosa?" disse lui voltandosi.

"Tu...tu, non hai capito niente" sussurrò lei di nuovo prima di voltarsi di scatto e cominciare a correre. Prima di cominciare ad allontanarsi da quel bagno, ad allontanarsi da lui...

"Potter! Potter aspetta" le urlò lui dietro. 

Ma era troppo tardi. Non poteva voltarsi. Non poteva affrontarlo. Se l'avesse fatto lui avrebbe capito tutto. Non poteva affrontarlo...o forse semplicemente non voleva.

Looking Through Your EyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora