Bad at love

Capitolo 2

Dean
Sbuffo per l'ennesima volta quando guardo la ragazza stesa sul lettino ancora esamine. Ma quanto cazzo ci mette a svegliarsi? Ha scambiato l'ospedale per un hotel?
Onestamente non so neanche perchè sono salito sull'ambulanza con lei quando sono venuti i soccorritori. Probabilmente il senso di colpa e la consapevolezza che in parte -ok in gran parte- è solo colpa mia se adesso ha un un labbro spaccato e due punti sul sopracciglio destro.
Peró a mia discolpa posso dire che è stata lei a scegliere di unirsi a quelle persone che si sono intromesse in una faccenda che non li riguardava. E si sa: se ti butti in una rissa corri il rischio di prenderle anche tu e così è stato.
Nonostante i dottori abbiano insistito per mettere dei punti anche me io ho rifiutato perchè altrimenti non avrebbero più finito. Ammetto che ho paura di guardarmi allo specchio ora come ora e questo sicuramente non va a favore del mio fascino, ma almeno sono consapevole di aver sistemato per bene quel coglione di Tanner Hutting. Mi stava troppo sul cazzo lui e i suoi modi da re dell'universo; magari adesso abbasserà un pó la cresta.
Mentre ripenso a quanto sia stato soddisfacente farmi la sua ragazza sento un mugolio accanto a me e scatto sulla sedia: ti prego dimmi che si è svegliata cosí ce ne possiamo andare.

"Che dolore"
Questo mi fa capire che è la classica principessina che probabilmente non si é mai spezzata un' unghia e la mia irritazione aumenta. Se per lei quello è dolore, allora io cosa dovrei dire?

Poi la ragazza si guarda intorno e quando il suo sguardo incontra il mio sussulta e suo volto vedo un'ombra di disgusto.
Ahia, questo è un duro colpo per la mia autostima. Questa non è la reazione che hanno di solito le ragazze quando mi vedono.
"Che ci fai tu qui?" chiede mettendosi a sedere e massaggiandosi le tempie. Probabilmente deve sentirsi stordita.
"Ti ho accompagnata perciò potresti anche ringraziarmi"
La sua espressione s'indurisce. "Certo, devo ringraziarti pure per i punti, vero?"
"Ma come la fai tragica. Dico hai visto la mia faccia?"

Contrariamente a quanto mi aspettavo, lei sorride cercando subito di nasconderlo.
"L'ho vista"
"Si, ma adesso non prendermi per il culo" metto un finto broncio che di solito fa cadere le ragazze ai miei piedi, ma non so se funziona anche con me ridotto male. Lo spero.

"Ti sei visto allo specchio?"
"No"
"Dovresti" sorride un'altra volta e comincio seriamente a pensare che questa tipa mi stia prendendo in giro.
Sto per replicare che anche lei dovrebbe guardarsi allo specchio quando entra un infermiera.

"Oh tesoro come stai?" chiede dolcemente. Si capisce che le piace il suo lavoro.
"Mi fa male la testa"
"È normale" poi le controlla il viso. "Allora i punti dovrebbero cadere soli più o meno entro una settimana. Se cosí non fosse ritorna, va bene?"

La ragazza annuisce e l'infermiera si volta verso me.
"Tu sei sicuro di non voler neanche del ghiaccio?" chiede con un sopracciglio inarcato.
"Sicuro"
L'infermiera mi lancia uno sguardo arrendevole dopodichè fa presente alla ragazza che possiamo andare.

"Hai intenzione di tornare a casa in questo stato? Guarda che hai del sangue secco appiccicato un pò dappertutto. Perfino sulla maglietta" mi dice la ragazza appena l'infermiera si chiude la porta alle spalle.
"La maglietta posso sempre toglierla" sfodero un sorriso sperando di ammaliarla in qualche modo, ma lei mi guarda ancora con sguardo critico e mi chiedo come fa ad essere bella anche con i punti sul sopracciglio e il labbro spaccato.

"Magari ti ci puoi coprire la faccia"
Scoppio a ridere, ma quasi subito mi rendo conto di avere male dappertutto appena muovo un muscolo della faccia più del dovuto e quella risata si trasforma in un gemito di dolore.
"Vieni" inaspettatamente mi afferra la mano e mi trascina nel piccolo bagnetto che c'è nella camera.
"Siediti" mi ordina indicando il gabinetto.
Faccio per protestare, ma lei mi zittisce appoggiando le mani sulle mie spalle e spingendomi verso il basso.