Bad at love

Capitolo 6

Dean
Lo ammetto: se ho portato Amber in palestra è perché io avevo bisogno di sfogare alcune tensioni accumulate ultimamente. Una di queste è senza dubbio anche la tensione sessuale che percepisco principalmente quando mi trovo accanto a lei, ma purtroppo non è l'unico tipo di tensione che sento addosso.

In ogni caso sono convinto che questo garantirà un beneficio anche lei.
Sono due anni, ovvero da quando Wes ha aperto la palestra, che mi rifugio qui quando mi sento eccessivamente stressato. Non ci ho mai portato una ragazza, peró, e devo dire che è una sensazione del tutto nuova soprattutto se la ragazza in questione si è appena tolta la maglietta rimanendo con solo un reggiseno sportivo.
Sarà passato circa un quarto d'ora e sia io che lei ci siamo concentrati solo ed esclusivamente sui sacchi da boxe.
Ad un certo punto mi riposo e ne approfitto per vedere come se la sta cavando Amber e devo dire che è perfetta.
La sua fronte è leggermente lucida per il sudore, le sue guance arrossate e i capelli spettinati, ma riesce comunque a farmi rimanere imbambolato come un coglione.

Immagino di darmi uno schiaffo mentale per riprendermi. Eh cazzo, così non va bene per niente specialmente perché se mi viene voglia di scoparmela non posso neanche farlo.
In ogni caso non smetto di fissarla perché tanto mi piace ciò che vedo e quindi non vedo perché dovrei smettere di guardare.

Quasi subito, però, lei si ferma e si gira verso me guardandomi storta. Vediamo cos'ho combinato questa volta. Sicuramente adesso si lamenterà dicendo che non la devo guardare.
"Che stai facendo?" chiede passandosi una mano sulla fronte.
"Ti osservo"
"È inquietante"
"Questo lo dici tu. Per me è piacevole"
"Puoi smetterla di guardarmi? Mi distrai così"
"Chiunque si sentirebbe distratto dalla mia presenza"
Lei sbuffa e poi si toglie i guanti.
"Che fai?" chiedo allarmato. Oh no, proprio non va bene. Voglio vederla allenarsi ancora.
"Io ho finito. Ti aspetto fuori"
"Aspetta" la fermo davanti la porta.
"Che vuoi ancora?" dice spazientita alzando gli occhi al cielo.
"Vuoi uscire senza maglietta?" sorrido divertito quando lei spalanca gli occhi e si affretta a prendere la maglietta per coprirsi.
"Avevo caldo" si giustifica.
"Per fortuna" mi faccio sfuggire.
Lei mi lancia uno sguardo truce e poi indossa la maglietta mettendo fine a quel bel spettacolo.
"Ora che ho la maglietta, ti aspetto fuori"
"Che ne dici di un combattimento?" sono praticamente disperato pur di avere un contatto fisico e in questo momento mi faccio schifo da solo per aver toccato il fondo.
"Ma sei serio? Non sarebbe equo"
"Ci andró leggero, promesso. Anzi, qualche mossa potrebbe tornarti utile con Tyson"
"Non avrei mai motivo di picchiare Jake"
"Mai dire mai nella vita"
Lei mi guarda come se ci stesse pensando.
"Va bene", cede, "ma solo perché voglio suonartele per bene" scoppio a ridere perché vedo che non ci crede nemmeno lei.

Pochi minuti dopo ci buttiamo sul pavimento sfiniti. Diamine, se a letto è aggressiva così come quando lotta allora ci sarà da divertirsi.
"Adesso sto molto meglio" mi sorride.
"Te lo avevo detto"
"Si, ma non avevo mai provato. Non pensavo che fosse terapeutico"
"Lo è eccome"
"Perciò mi stai dicendo che un ragazzo spensierato come te è comunque capace di accumulare stress?" mi prende in giro e qui mi rendo conto che lei non mi conosce per niente.
"Si, sono un essere umano anche io"
"Ma non mi dire" si finge sorpresa.

"Ragazzi, mi serve la sala" la testa di Wes fa capolino dalla porta e a giudicare dalla sua espressione guardinga realizzo che lui si aspettava davvero che facessimo chissá cosa qui dentro. A volte è peggio di me.
"Stiamo andando" rispondo.
Poi mi alzo e porgo una mano ad Amber per aiutarla ad alzarsi.

Non parliamo molto durante il ritorno visto che siamo entrambi sfiniti. Ad un certo punto, sono perfino convinto che Amber si sia addormentata.
Quando rientriamo in città la sveglio per chiederle dove abita e poi prendo la strada per arrivare a casa sua.